domenica 29 novembre 2009

sabato 28 novembre 2009

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO Anno C

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Viola PILLOLE DI PAROLA
a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE Oggi ha inizio un nuovo anno liturgico nel quale rivivremo i grandi misteri della nostra salvezza. L’avvento che ci accingiamo a vivere ci prepara a far memoria della prima venuta del Signore e risveglia in tutti noi la speranza nell’attesa della seconda venuta del Cristo nella gloria, alla fine dei tempi. Le attese nella nostra vita sono tante, quella di incontrare Cristo deve essere vigilante, fatta di preghiera e di impegno nella carità. Il nostro cammino verso il Natale sarà contraddistinto da una luce che cresce nel tronco senza vita come nel nostro cuore fino a diventare un’esplosione che illumina la notte dell’incarnazione. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Ger 33,14-16 Geremia fu testimone della rovina e della caduta di Gerusalemme. In una simile situazione, il profeta annuncia che il popolo di Dio risorgerà e che in esso regneranno per sempre la pace e la giustizia. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA 1Ts 3,12-4,2 Per S.Paolo, essere vigilanti significa essere fedeli al Signore nelle scelte e nei comportamenti quotidiani, vivendo soprattutto nell’amore fraterno. Tutto questo è dono che viene dall’alto e che dobbiamo implorare con una preghiera incessante. MONIZIONE AL VANGELO Lc 21,25-28.34-36 Aspettare il Signore che viene significa non farsi appesantire il cuore dagli affanni, dalle tristezze, dalle insoddisfazioni e dalle ansie, ma assumere un atteggiamento di veglia operante, che rende il cuore libero per poter fare la volontà di Dio. PREGHIERA PER L’ACCENSIONE DEL PRIMO CERO Signore Gesù, vieni a visitare la tua Chiesa, vieni a visitare questa assemblea, vieni a visitare l’umanità intera, vieni a visitare le nostre famiglie. Accendi nel cuore di ognuno di noi una sana inquietudine che ci spinga a cercarti, una grande nostalgia che ci spinga a desiderarti, una preghiera più viva che ci permetta di incontrarti. Questo primo cero dell’Avvento che ora accendiamo esprime il nostro desiderio di te, Signore, e il nostro impegno a cercarti nella preghiera quotidiana umile e fiduciosa. Ci sostenga la Vergine tua Madre che soprattutto in questo tempo risplenda davanti a noi orante e della Speranza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

sabato 21 novembre 2009

Domenica 22 Novembre 2009-Festività di Cristo Re

Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: Bianco
PILLOLE DI PAROLE a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE Sul fondale dell’anno liturgico che si chiude questa domenica si innalza la figura di Cristo Re, il cui trono è però la croce. Quello che oggi contempliamo non è un dio mistico e assente dalle tempeste della vita umana, anzi è colui che spinge avanti l’umanità senza armate o potenze politiche ed economiche, eppure riesce a dominare sui regni del male. Certo la storia sembra spesso un groviglio di contraddizioni e un gioco scandaloso tra superpotenze, eppure la vera regalità è scoprire al suo interno l’azione di Dio, aderire al suo progetto che è radicalmente diverso da quello di chi sceglie il proprio tornaconto, il trionfo sugli altri e non certo il regno d’amore e di verità di cui è Re Gesù Cristo. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
(Dn 7,13-14) Nelle visioni di Daniele compare una figura dall’aspetto apparentemente umano che proviene però dalla sfera celeste e giunge alla presenza di Dio dal quale riceve il potere regale su un regno universale ed eterno. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
(Ap 1,5-8) Giovanni per incoraggiare le comunità cristiane perseguitate, annuncia la venuta gloriosa del Cristo per compiere il giudizio di Dio sul mondo e per costituire il regno definitivo e perfetto che attraverso il suo sangue ingloba tutta l’umanità. Il nostro Dio è Signore di tutte le cose, Principio e Fine, è il Passato, il Presente e il Futuro e si manifesta in Gesù come l’onnipotente, colui che sconfigge tutti i nemici. MONIZIONE AL VANGELO
(Gv 18,33b-37) La regalità di Gesù si manifesta pienamente nella tragedia della passione, nell’innalzarsi nella croce come un’ascesa verso il Padre. Il suo regno non è di quaggiù, perché è privo di ogni apparato militare e di ogni logica umana. Il dialogo tra Cristo e Pilato è il confronto tra due regni contrapposti: uno che ha bisogno di fiumi di sangue di innocenti per fondarsi e rimanere stabile, l’altro che ha bisogno di adesione amorosa e che ha la sua attuazione nel sangue versato dal suo Re e Signore. Cristo è Re in quanto contrappone l’amore al potere.

domenica 8 novembre 2009

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde PILLOLE DI PAROLE a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE Non esistono creature insignificanti agli occhi di Dio. La storia della salvezza passa attraverso un popolo debole, umiliato e dimenticato come le vedove che incontreremo nella liturgia di oggi. Questa categoria di persone, come gli orfani, i malati e i mendicanti, era emarginata da tutto e da tutti, con Gesù diventa il simbolo del vero credente che si affida in totalità a Dio. E’ la rappresentazione dell’autentico amore e della donazione di se stessi. Dare ciò che si è, più che ciò che si ha. L’amore non si misura sulle quantità economiche ma sulla qualità interiore. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (1Re 17,10-16) Perseguitato dalla regina Gezabele durante una tremenda carestia, Elia incontra una vedova ridotta allo stremo; pur nella miseria è pronta a sacrificare tutto per il profeta, perché riconosce in lui un uomo di Dio. Solo la persona veramente libera sa anteporre a se stessa l’altro, sapendo che chi tutto dà, tutto riceve dalle mani di Dio. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA (Eb 9,24-28) Nella lettera agli Ebrei Gesù viene definito come l’autentico Sommo Sacerdote perché non offre più sacrifici di animali, ma offre se stesso. Con il suo sangue versato apre l’accesso a tutta l’umanità al Santuario Celeste, cioè alla comunione vera e definitiva con Dio. Il sacerdozio comune a tutti i battezzati implica una vita spesa per gli altri, come lo fu quella di Cristo. MONIZIONE AL VANGELO (Mc 12,38-44) Entriamo nel tempio di Gerusalemme dove Gesù è seduto ad osservare la processione di persone che depositano le loro offerte prima di entrare nel luogo santo. Tutti sono attratti dai ricchi che gettano molte monete per ottenere molti privilegi. Nessuno si cura di una povera vedova che versa solo i suoi ultimi due spiccioli. Per Gesù lei diventa l’esempio del vero cristiano perché quell’obolo agli occhi di Dio vale più di qualsiasi altra grossa somma. In quella cifra modestissima c’è il tutto di una persona.

lunedì 2 novembre 2009

domenica 1 novembre 2009

UNO E TRINO n°44 del 1 Novembre 2009