domenica 30 dicembre 2012

venerdì 28 dicembre 2012

Gruppo di Preghiera di San Pio da Pietrelcina



 SANTA MARIA DELLA SPERANZA

 FESTA  DI  RINGRAZIAMENTO

nel IV anniversario della costituzione del Gruppo di Preghiera

 

 OLMO - PERUGIA    -     SABATO  29  DICEMBRE  2012

 P R O G R A M M A      

      

S A N T A   M A R I A   D E L L A   S P E R A N Z A    A U L A   E C C L E S I A L E 

  ore 16,30   Rosario

                                

                                                     Medita: Rev. Don Francesco Buono 
Coordinatore Diocesano dei Gruppi di Preghiera
Arcidiocesi Metropolitana di Perugia-Città della Pieve

 ore 17,00   Adorazione Eucaristica 

                                                    Guida: Rev. Don Adolfo Bettini
Membro del Consiglio Generale dei Gruppi di Preghiera   
Coordinatore  Regionale dei Gruppi di Preghiera dell’Umbria

 ore 18,00   Concelebrazione Eucaristica

                                 Presiede: S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Chiaretti
Arcivescovo Emerito di Perugia-Città della Pieve
già Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana  

                                     Al termine della Concelebrazione Eucaristica recita del  Te Deum

 
S A N T A   M A R I A   D E L L A   S P E R A N Z A                  A U L A   M U L T I M E D I A L E          

            
ore 19,00    Importanza della preghiera comunitaria in:
                 Gesù di Nazareth, Francesco di Assisi, Pio da Pietrelcina   

 Introduce: M. Rev. Mons. Fabio Quaresima 
 Vicario Episcopale dell'Arcidiocesi Metropolitana di Perugia-Città della PieveDirettore del Gruppo di  Preghiera “Santa Maria della Speranza”

                                      

                                       Partecipano: S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Chiaretti
Arcivescovo Emerito di Perugia-Città della Pieve
Membro della Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della CEI già Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana

                                                             M. Rev. Padre GianMaria (Rocco) Polidoro OFMFondatore e Presidente di Assisi Pax Internatio Assistente Ecclesiastico Mondiale del WUCWO - World Union of Catholic Women Organizations già Assistente Regionale per l'Umbria dell'Azione Cattolica Italiana

               Rev.mo  Dom Giustino Farnedi OSB
Abate Emerito di Pontida   Vice Direttore e Amministratore dell’Istituto Storico Benedettino già Direttore della Libreria Editrice Vaticana    
ore 20,30    Agape 

 S A N T A   M A R I A   D E L L A   S P E R A N Z A     A U L A   E C C L E S I A L E

ore 21,00     Concerto di Ringraziamento

                                       Coro Gospel “Cantori Umbri” di Assisi
Direttore: M° Rita Gasparrini

CATTEDRALE DI SAN LORENZO-PERUGIA


domenica 23 dicembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Crisina Rossini


QUARTA DOMENICA DI AVVENTO
Domenica 23 Dicembre 2012
Colore Liturgico:VIOLA
 
 
 

 

 
 
 
 

MONIZIONE AMBIENTALE
La liturgia di oggi ci invita a fissare lo sguardo sulla persona della Vergine Maria che ha accolto e generato il Figlio di Dio, il Verbo della Vita. Da lei impariamo l’atteggiamento di accoglienza, perché il Messia che è già con noi e che sempre attendiamo, diventi sempre più il Signore della nostra vita e anche dal nostro cuore sgorghi il Magnificat di Maria, il rendimento di grazie per la fedeltà di Dio alle sue promesse. Ecco il vero senso dell’Eucaristia che celebriamo.

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
La profezia di Michea indica il luogo della nascita del Messia. Come un giorno dalla piccola e insignificante Betlemme Dio aveva tirato fuori il grande re David, così nella stessa Betlemme, da quella discendenza, nascerà il Messia. Oggi come ieri Dio offre la salvezza attraverso strumenti piccoli e poveri, anche attraverso noi.

 MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
L’incarnazione del Figlio di Dio è il vero e più grande sacrificio che sostituisce e completa ogni sacrificio e ogni offerta degli uomini. Cristo si fa uomo per obbedire alla volontà del Padre. Anche noi, come lui potremo realizzare il progetto di salvezza di Dio cercando e obbedendo alla sua volontà.

 MONIZIONE AL VANGELO
Celebrare il natale significa accogliere Cristo dentro la nostra vita, come ha fatto Maria. Lei ha ascoltato e ha accolto il Verbo, cioè la Parola di Dio, che nel suo corpo si è fatto carne ed ha accettato di vivere nella volontà del suo Signore. Solo così si può diventare anche testimoni credibili come la Vergine con Elisabetta.



PREGHIERA PER IL QUARTO CERO DI AVVENTO





 Signore Gesù, Tu sei il Dio con noi, dona a tutto il mondo di potersi rallegrare per la Tu venuta. Signore Gesù, Tu sei il Vangelo della vita, dona alla Tua Chiesa di crescere nell’impegno dell’evangelizzazione. Signore Gesù, Tu ci salvi con la Tua obbedienza la Padre, donaci di crescere nell’obbedienza della fede. Questo quarto cero dell’avvento che accendiamo, ci esprime la certezza che Tu sei l’Emmanuele, il Dio dentro la nostra storia e manifesta il nostro impegno a prepararci al Natale avendo attenzione ai poveri, ai malati, agli ultimi. Ci accompagnino con il loro esempio e la loro intercessione la Vergine Maria e il suo sposo Giuseppe, che nel mistero del Natale risplendono per la loro fede, la loro obbedienza e la loro donazione totale. Tu sei Dio, e vivi e regni nei secoli dei secoli.

sabato 22 dicembre 2012

domenica 16 dicembre 2012

PASTORALE FAMILIARE DIOCESANA




venerdì 14 dicembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

TERZA DOMENICA DI AVVENTO
Domenica 16 Dicembre 2012
Colore Liturgico: VIOLA














MONIZIONE AMBIENTALE

Che cosa dobbiamo fare per essere felici? È l’interrogativo ricorrente e il desiderio più grande che portiamo nel cuore. La liturgia di oggi, giunti a metà Avvento, ci da una risposta: il Signore è vicino, ralegratevi, egli è la nostra gioia, perché è lui la nostra salvezza. Perciò non lasciamoci cadere le braccia, non angustiamoci per nulla, condividiamo ciò che abbiamo con gli altri e indirizziamo la nostra vita verso Cristo. Il Signore viene a donarci la gioia della vita nuova, il Creatore vuole ancora incarnarsi nelle sue creature.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Il profeta Sofonia esorta il popolo di Israele ad essere nella gioia e a riprendere fiducia perché la salvezza dall’esilio è vicina. Questo invito vale anche per noi soprattutto quando ci troviamo nella sofferenza e nella prova.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Gioia e fiducia animano il brano della lettera che S. Paolo scrive agli abitanti di Filippi, perché il Signore è vicino! Così l’apostolo rilancia il nucleo del messaggio cristiano e da anche a tutti noi la “ricetta” per essere felici e vivere nella gioia.

MONIZIONE AL VANGELO

“Viene Uno che è più forte”: questo grida Giovanni alle folle e anche a noi. Uno che sa separare il male dal bene e lo può distruggere, tutto per garantire a noi la vita eterna. Noi non dobbiamo che accoglierlo, che permettergli di continuare a nascere nella nostra storia.


PREGHIERA PER L’ACCENSIONE DEL TERZO CERO

Signore Gesù, visita con la pace e la gioia l’umanità intera che ti attende spesso senza conoscerti.
Tu conosci le attese, le ansie e le delusioni degli uomini e dei popoli.
Tu leggi nel cuore le speranze e le angosce di tante persone.
Tu vedi i desideri di bene e i peccati di ogni creatura.
Tu, o Signore, devi venire anche oggi nel nostro mondo per farci capire che non possiamo aspettare vita, libertà e gioia da nessun altro.
Questo terzo cero dell’Avvento che accendiamo esprime la profonda certezza che solo tu sei la nostra pace e la nostra gioia e manifesta il nostro impegno a lodarti come Maria, perché continui a ricolmare di beni i poveri e rimandare i ricchi a mani vuote.
Ci accompagni con il suo esempio e la sua protezione materna la Vergine Maria che veneriamo come Vergine della gioia.
Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

sabato 8 dicembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

FESTIVITA' DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE

8 DICEMBRE 2012













MONIZIONE AMBIENTALE


Maria è redenta da Cristo in virtù della Grazia fin dal suo concepimento. Il sacrificio della croce agisce in lei come dono sovrabbondante e singolare. L’immacolata concezione proclama la bontà di Dio che precede ogni merito. La madre di Cristo risponde a tutto questo con una vita totalmente aperta ad accogliere il disegno che il Signore ha voluto per lei. La sua maternità è il compimento di quel progetto. Pur vivendo una condizione speciale, Maria è e rimane una creatura come tutti noi.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Dall’inimicizia che Dio mette tra il serpente e la donna sorge la salvezza per l’umanità, essa si compirà quando il figlio della donna, Gesù, nella sua Pasqua vincerà definitivamente il peccato.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Fin dall’eternità Dio ci ha voluti suoi figli, a immagine e per opera del Figlio suo Gesù Cristo. Non è nostro merito, ma una pura grazia che progetta l’uomo per l’intimità con Dio. Questo in Maria avviene in modo del tutto speciale.

MONIZIONE AL VANGELO

Da sempre Maria è stata immensamente amata da Dio, per questo è piena di Grazia. All’annunzio dell’angelo non si ritrae, non diffida, ascolta il piano divino e si affida alla sua potenza e alla forza del suo Spirito. Questo è il significato dell’Immacolata Concezione.

venerdì 7 dicembre 2012

domenica 2 dicembre 2012

domenica 18 novembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


TRENTATRESIMA DOMENICA DFEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 18 Novembre 2012
Colore Liturgico: VERDE
 
 

 

 
 
 
 
 




MONIZIONE AMBIENTALE
 
La liturgia della Parola oggi ci parla di futuro; del futuro escatologico,proiettato    cioè verso l’eternità. Il cristiano non va verso la fine del mondo, ma va verso IL FINE del mondo e dell’esistenza umana, chi nella vita sceglie Cristo sa che la morte non è il termine di tutto, ma la porta che apre verso l’infinito.Questo è il progetto di Dio per noi, e per questo la vita nella terra è un tempo di attesa e preparazione per accogliere pienamente quel progetto.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Daniele vede attraverso immagini simboliche il futuro escatologico, dove saranno salvati gli eletti di Dio. Il mondo divino fa irruzione nella storia e in una lotta con le forze del male strappa il popolo dalle minacce che lo assediano e ostacolano lo svolgersi del progetto di salvezza.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Il sacrificio di Cristo in croce è valso a santificare tutti, tutto dipende da quell’evento decisivo per la storia del mondo e la salvezza di tutti. A differenza dei sacrifici offerti dai sacerdoti prima di Gesù che pur ripetuti  continuamente non potevano mai eliminare i peccati.

MONIZIONE AL VANGELO

La Gerusalemme distrutta che descrive l’evangelista Marco è simbolo del giudizio che Dio attuerà alla fine dei tempi, ma ci fa capire anche che quel giudizio è sempre in atto. Il Signore non si incontra solo dopo che saremo morti, Lui è presente e vicino a noi ogni istante della nostra vita.

 

domenica 11 novembre 2012


TRENTADUESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 11 Novembre 2012
Colore Liturgico:VERDE
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
MONIZIONE AMBIENTALE

Non esistono creature insignificanti agli occhi di Dio. La storia della salvezza passa attraverso un popolo debole, umiliato e dimenticato come le vedove che incontreremo nella liturgia di oggi. Questa categoria di persone, come gli orfani, i malati e i mendicanti, era emarginata da tutto e da tutti, con Gesù diventa il simbolo del vero credente che si affida in totalità a Dio. E’ la rappresentazione dell’autentico amore e della donazione di se stessi. Dare ciò che si è, più che ciò che si ha. L’amore non si misura sulle quantità economiche ma sulla qualità interiore.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Perseguitato dalla regina Gezabele durante una tremenda carestia, Elia incontra una vedova ridotta allo stremo; pur nella miseria è pronta a sacrificare tutto per il profeta, perché riconosce in lui un uomo di Dio.
Solo la persona veramente libera sa anteporre a se stessa l’altro, sapendo che chi tutto dà, tutto riceve dalle mani di Dio.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Nella lettera agli Ebrei Gesù viene definito come l’autentico Sommo Sacerdote perché non offre più sacrifici di animali, ma offre se stesso.  Con il suo sangue versato apre l’accesso a tutta l’umanità al Santuario Celeste, cioè alla comunione vera e definitiva con Dio. Il sacerdozio comune a tutti i battezzati implica una vita spesa per gli altri, come lo fu quella di Cristo.

MONIZIONE AL VANGELO

Entriamo nel tempio di Gerusalemme dove Gesù è seduto ad osservare la processione di persone che depositano le loro offerte prima di entrare nel luogo santo. Tutti sono attratti dai ricchi che gettano molte monete per ottenere molti privilegi. Nessuno si cura di una povera vedova che versa solo i suoi ultimi due spiccioli. Per Gesù lei diventa l’esempio del vero cristiano perché quell’obolo agli occhi di Dio vale più di qualsiasi altra grossa somma. In quella cifra modestissima c’è il tutto di una persona.

 

domenica 4 novembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


TRENTUNESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
DOMENICA 4 NOVEMBRE 2012
COLORE LITURGICO:VERDE

 













MONIZIONE AMBIENTALE

L’amore di Cristo e di ogni cristiano ha due dimensioni, innanzi tutto una verticale, verso Dio, che coinvolge l’essere intero; la seconda dimensione è orizzontale, verso il prossimo, questa deve trasformare il sentimento in azione, per meglio dire in donazione.
Il modello e l’esempio è Gesù Cristo, a noi l’impegno di seguirlo iniziando ad ascoltarlo.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Per ben due volte ogni giorno gli ebrei rinnovano la loro professione di fede nell’unico Dio. Ogni giorno confermano l’ascolto e l’accoglienza del Signore nel loro cuore, nella loro mente, nella loro anima, in tutta la loro vita. È la sintesi della storia della salvezza da fare nostra con lo SCEMA’ (ascolto) della nostra vita.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Il sacerdozio di Gesù non tramonta, lui è sacerdote per sempre. Il suo sacrificio vale per tutti i tempi e per ogni uomo; come atto d’amore estremo ha la forza e la potenza di redimere tutta l’umanità e di immetterla nell’eternità al cospetto di Dio.

MONIZIONE AL VANGELO

All’amore per Dio Gesù ha voluto aggiungere l’amore per il prossimo come impegno determinante per ogni credente. Il comandamento che racchiude tutta la nostra fede, quello che richiede una conversione totale riguarda il rapporto con il Signore e con tutti i fratelli.
Non esiste altro comandamento più grande dell’amore.

domenica 21 ottobre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

VENTINOVESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 21 Ottobre 2012
Colore Liturgico:VERDE













MONIZIONE AMBIENTALE

La salvezza è frutto d’amore più che di sacrifici. La liturgia della Parola di oggi è percorsa dalla presenza di Cristo che dona la vita eterna a tutti noi non tanto con il dolore quanto piuttosto con l’amore che da senso al dolore e alla sofferenza. Cristo è il servo sofferente, Cristo è il sacerdote che sa compatire le nostre infermità, Cristo è il servo di tutti fino al punto di donare la propria vita per salvarci. Si è cristiani non per privilegio o per merito, ma per servizio. Le leggi che regolano la nostra fede non sono quelle economiche, ma sono quelle del cuore.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Al centro della scena compare un personaggio misterioso: il Servo, cioè collaboratore del Signore, la sua esistenza è pura Grazia in quanto è una presenza viva nel mondo morto e desolato del peccato umano. È sfigurato dal dolore e disprezzato dalla società che teme il suo contagio. Ma la sua vita e la sua morte sono state il sacrificio espiatorio per tutti, il suo essere servo ha valso la nostra riconciliazione con Dio.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Cristo si è fatto vicino a noi per recuperarci a Dio. Questa funzione mediatrice è per eccellenza sacerdotale, ed è così che egli diviene il Perfetto Sacerdote. A lui l’umanità peccatrice si rivolge certa di trovare non un sovrano che domina, ma un Signore che salva.

MONIZIONE AL VANGELO

Il codice dell’autorità e della responsabilità cristiana è antitetico rispetto a quello politico basato sul dominio, sul primato e spesso sullo sfruttamento. Ai figli di Zebedeo che rivendicano potere e privilegi, Gesù propone una vita di immolazione e di donazione. Anziché assicurare loro posti d’onore nel regno messianico chiederà loro disponibilità totale nei confronti dei fratelli. L’autorità che Gesù comunica a Giacomo, a Giovanni e a tutti noi, non è un dominio, ma dono dato da Dio per un s

domenica 30 settembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


VENTISEIESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
30 Settembre 2012
Colore Liturgico:VERDE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




MONIZIONE AMBIENTALE

 La tentazione integralistica e settaria è una delle grandi malattie del cristianesimo di ogni tempo, cercare di monopolizzare Dio in un movimento, in una classe, in un gruppo porta a degenerare la fede anche se si pensa di conservarne la purezza.
Il vero cristiano è colui che gioisce per il bene che è seminato in ogni uomo ed è rispettoso per l’anima di verità dispersa in ogni ideologia.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Giosuè vedendo lo Spirito di Dio superare i rigidi confini della classe sacra dei settanta anziani, grida a Mosè tutto il suo integralismo. Ma la grande guida ebraica risponde celebrando lo splendore della libertà e della generosità di Dio.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Giacomo conclude la sua lettera con un’invettiva contro i ricchi; la sua denuncia è esplicita e diretta. Sulle vergogne dell’ingiustizia l’apostolo invoca ed annuncia il giudizio di Dio, a Lui nulla sfugge e davanti a Lui nessun appoggio e nessun alibi tiene.

 MONIZIONE AL VANGELO

Due insegnamenti di Gesù ci sono riportati oggi dal Vangelo, il primo è quello che chi fa del bene con cuore sincero appartiene comunque alla comunità dei credenti. Il secondo e che certi atteggiamenti di superbia o di indifferenza devono essere dominati e orientati verso il bene, verso la luce e la speranza, altrimenti ci faranno sprofondare nel buio delle tenebre.

domenica 16 settembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

VENTIQUATTRESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 16 Settembre 2012
Colore Liturgico :VERDE



monizione ambientale

Viviamo e celebriamo la liturgia di oggi immedesimandoci in Pietro, così simile a noi nello slancio della fede ma anche così pronto a cadere nel baratro del dubbio, del buonsenso, dell’esitazione. Pieno di contraddizioni e di paure, sino alla fine sarà capace di grandezze di viltà. La sua goffaggine e la sua intemperanza sono le nostre, la sua fame di miracoli, la sua paura di morire, il suo coraggio di tradire li abbiamo dentro di noi. Ma ci appartengono anche quella sua devozione muta e quel suo singhiozzare sincero al canto del gallo, quei terribili momenti di rinnegamento come quelle intuizioni geniali ispirate dallo Spirito, come un continuo accendersi e spegnersi del faro della fede

monizione alla prima lettura

Il terzo dei quattro canti del Servo del Signore presenti nel libro del profeta Isaia ci descrive l’uomo che con la sua sofferenza salva il popolo di Dio, perseguitato e percosso indirizza il suo messaggio agli sfiduciati ma la sua voce, che è l’eco di quella di Dio, non è accolta, anzi è contestata con violenza. Ma lui certo della sua vittoria per la vicinanza di Dio, permette alla sofferenza di essere segno di salvezza e di elezione.

monizione alla seconda lettura

l tema dominante della lettera di Giacomo è il rapporto tra fede e opere, l’autore non identifica mai le due realtà una con l’altra, ma le concepisce come l’una indivisibile dall’altra: la fede coopera con le opere. E più ancora: la fede non nasce dalle opere ma fiorisce spontaneamente da loro.

monizione al vangelo

Siamo al centro spirituale del vangelo di Marco, Gesù all’improvviso provoca i suoi discepoli e la folla con una domanda essenziale e radicale: “Chi dite che io sia?”dopo una lista di risposte fuori tema Pietro squarcia le tenebre con la definizione di un Gesù come Messia. Davanti alla descrizione di un Messia sofferente e povero fatta dal Maestro, Pietro non si rassegna a un Dio debole e non trionfante e si ribella. Gesù lo rimprovera gelando le sue illusioni, rinnegando la religiosità comoda e retorica, proponendo la strada stretta della croce.

domenica 9 settembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


VENTISETTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
7 OTTOBRE 20012
Colore Liturgico: VERDE
 
 

 

 
 
 
 
 
 
MONIZIONE AMBIENTALE
 
La liturgia della Parola di oggi ci propone il tema della visione cristiana del matrimonio. Innumerevoli motivi in ogni tempo hanno portato e continuano a portare non lievi turbamenti anche alla vita familiare.
Il matrimonio cristiano, essendo un sacramento dell’amore di Dio, a lui si rivolge perché rinnovi la sua grazia, purifichi le miserie e restauri la limpidità dell’amore. Uomo e Dio sono coinvolti in questo grande e fondamentale atto della storia umana.


MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

L’uomo da solo sulla terra si sente sperduto e incompleto, ha bisogno di costruire rapporti, quello che di più lo edifica e lo fa crescere è il rapporto con l’essere a lui più simile, la donna; l’amore dell’uomo per la sua donna diventa il fondamento della società. Tra i due si stabilisce una comunione così profonda da renderli un’unica esistenza.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Già nell’incarnazione è presente il germe della Pasqua in cui Cristo assume la funzione di grande sacerdote salvatore ed intercessore per l’umanità. Nella passione Gesù si fa uomo nel senso più totale, raggiungendo così la pienezza dell’incarnazione per poter essere causa di salvezza per tutti.

MONIZIONE AL VANGELO

Di fronte alle dispute e alle provocazioni dei rabbini in merito al divorzio, Gesù richiama al progetto iniziale di Dio su cui si deve misurare e verificare ogni matrimonio cristiano. L’unica legge che regola questo sacramento è l’amore totale e gratuito.

domenica 2 settembre 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


VENTIDUESIMA DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO
Domenica 2 Settembre 2012
Colore Liturgico:VERDE
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
MONIZIONE AMBIENTALE
 
La vita di fede di ogni uomo si incontra sempre con il contrasto tra COMANDAMENTO DI DIO e TRADIZIONE O PRECETTO DEGLI UOMINI, c’è una religiosità che in realtà è quasi un rito di società, c’è una spiritualità esteriore che serve più a consolare noi che a lodare Dio, c’è un rigido tradizionalismo che vuole solo conservare abitudini consolidate, c’è una tradizione più folcloristica che interiore, più pagana che cristiana, più umana che posta sotto il sigillo di Dio. C’è invece il Comandamento di Dio che è uno solo e totale, infinitamente più impegnativo di un semplice gesto sacro, è AMARE con tutto quello che comporta. La liturgia di oggi si presenta come un tentativo di coniugare legge e cuore, culto ed esistenza e dovrebbe essere  un rito compiuto nella fede, una preghiera che non ripete formule ma che sboccia dalla coscienza, il segno della pace non dovrebbe ridursi ad un gesto di cortesia ma svilupparsi in comunione fraterna, l’Eucaristia non dovrebbe ridursi ad un atto scontato ma divenire la gioia di un incontro pieno.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

La Torah, cioè la legge biblica, è presentata come espressione dell’incontro tra la volontà di Dio e l’adesione gioiosa della libera volontà dell’uomo. Il Signore non è tanto da cercare in cieli lontani ma nella legge che lui ha offerto al suo popolo, l’adesione a quella Parola è la scoperta della presenza di Dio proprio nel cuore dell’esistenza umana.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Polemizzando a più riprese contro una spiritualità troppo evanescente ma anche contro un culto divenuto rubricismo legalistico, Giacomo propone l’accoglienza piena e totale della Parola che è stata seminata in noi da Dio. Un’accettazione che non è solo vago ascolto ma impegno quotidiano nei confronti di tutti i fratelli, specialmente dei più bisognosi.

 MONIZIONE AL VANGELO
 
Gesù rivolge un duro attacco contro una certa prassi giudaica tutta centrata sull’osservanza delle leggi come fonte decisiva di salvezza, rifiuta una religiosità rigida che rende irrespirabile la vita spirituale trasformando l’adesione a Dio in una cappa di piombo di norme da rispettare. La fede del cristiano si misura sul comportamento di tutti i giorni, non sul lavarsi le mani prima del pranzo o sulla purificazione delle stoviglie

domenica 19 agosto 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


VENTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
19 AGOSTO 2012
COLORE LITURGICO: VERDE












MONIZIONE AMBIENTALE

Il pranzo è in tutte le culture un simbolo di intimità e di comunione. Oggi, come ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, tutti noi siamo invitati ad un banchetto con la Sapienza divina e con Cristo. Non è però una comunione automatica, come purtroppo avviene quasi sempre nelle nostre celebrazioni, distratte, abitudinarie, tradizionali. Deve essere una comunione per cui si rimane in Lui, una comunione che è dialogo e reciprocità.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

In tutti i tempi Dio ha voluto soddisfare il nostro bisogno di nutrimento, non ci ha fatto mai mancare quello che ci serve per la vita. Il banchetto imbandito dalla Sapienza divina, che è Dio stesso, è pronto per tutti noi. L’invito a partecipare è insistente, sincero e fatto con il cuore, sta a noi accettarlo e rispondere con la nostra vita.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Paolo propone ai fedeli di Efeso quasi una revisione di vita, i battezzati sono chiamati a non lasciarsi guidare dalla stoltezza, a non fermarsi di fronte al male. L’uomo guidato dalla luce di Cristo ha la possibilità di seguire la via della vera vita. Nasce in questo modo il volto della creatura nuova, una creatura che sa di aver ricevuto tutto in dono, che sa di essere amata e che sente perciò il bisogno di ringraziare Dio.

MONIZIONE AL VANGELO

La pericope evangelica di oggi è la sezione più eucaristica del discorso che Gesù ha pronunciato nella sinagoga di Cafarnao. In aramaico, la lingua parlata da Cristo, invece di “corpo” si usava il termine “carne” per indicare sia la fisicità che la spiritualità della persona. Mangiare la carne e bere il sangue del Figlio dell’Uomo significa partecipare intimamente alla sua passione e alla sua morte, significa entrare in comunione con la sua persona e con la sua vita divina ed eterna.