QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA
25 Marzo 2012
MONIZIONE AMBIENTALE
L’ora e l’esaltazione ci presentano i due versanti della Pasqua che si avvicina. Essa è passione e gloria, è umiliazione e glorificazione, è Calvario e cielo, è tenebre e luce, è morte e risurrezione. Come nel Cristo, anche nel cristiano i segni della passione, la paura della morte, le sofferenze della croce devono sempre essere accompagnati dalla speranza nella vita, nella gloria e nella risurrezione che ci attendono, sulla scia della promessa di Gesù: “ Dove soni io, là sarà anche il mio servo”.
L’evangelisa Giovanni chiama ORA quell’istante fondamentale in cui Cristo elevato da terra attira tutti e sé, a quest’ora può accedere tutta l’umanità, emblematicamente rappresentata da quei greci che a Gerusalemme desiderano vedere Gesù. Lui per farsi conoscere insegna loro la piccola parabola del seme che muore, che contiene uno dei contrasti più tragici dell’esistenza umana, quello tra vita e morte. Quel seme che muore è Gesù, e la morte anche se è tenebra e lacerazione, con Cristo acquista la forza vitale di un parto, racchiude in sé un mistero di fecondità e di risurrezione.
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