sabato 15 novembre 2008

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Prima lettura Pr 31,10-13.19-20.30-31 Salmo responsoriale Sal 127 Seconda lettura 1Ts 5,1-6 Vangelo Mt 25,14-30 ______________________________ PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini _____________________________________________ Monizione Ambientale Per poterci presentare sereni all’incontro definitivo con il Signore dobbiamo vivere da cristiani. Siamo chiamati ad aprire le mani al misero e stendere la mano al povero; a vivere da figli della luce che compiono le opere giuste; e ancora ad impegnarci seriamente perché i doni che Dio ha riservato ad ognuno di noi, crescano, fioriscano e diano frutti di bene per tutti. Monizione alla Prima Lettura Eccezionalmente per quei tempi e per quella cultura una donna viene presa come modello di impegno e di saggezza, è la sua ricchezza umana che costituisce il suo più alto valore e che dà consistenza a tutte le sue attività; è il suo timore di Dio a dare sostanza alla sua quotidianità. Essere cristiani significa rendere straordinarie le cose ordinarie facendole con il cuore rivolto verso il Signore. Monizione alla Seconda Lettura Ricordando agli abitanti di Tessalonica e a tutti noi che siamo figli della Luce e del Giorno e non delle tenebre, Paolo ci invita a vivere come tali, preparandoci senza timore, ma con serenità a quell’incontro con il Signore che immancabilmente dovremo sostenere nei tempi in cui Lui vorrà. Monizione al Vangelo Il Signore si fida di noi e ci affida i suoi beni, li mette nelle nostre mani perché noi li trattiamo come delle cose preziose e li facciamo vivere, i suoi talenti prendono vita solo se ci impegnamo con la nostra vita a farli crescere, a renderli fecondi; non ci vuole pigri e inerti, ci vuole attivi e vivaci.

LETTURE

Prima lettura Pr 31,10-13.19-20.30-31 La donna perfetta lavora volentieri con le sue mani. ------------------------- Dal libro dei ProverbiUna donna forte chi potrà trovarla?Ben superiore alle perle è il suo valore.In lei confida il cuore del maritoe non verrà a mancargli il profitto.Gli dà felicità e non dispiacereper tutti i giorni della sua vita.Si procura lana e linoe li lavora volentieri con le mani. Stende la sua mano alla conocchiae le sue dita tengono il fuso.Apre le sue palme al misero,stende la mano al povero.Illusorio è il fascino e fugace la bellezza,ma la donna che teme Dio è da lodare.Siatele riconoscenti per il frutto delle sue manie le sue opere la lodino alle porte della città.Parola di Dio ------------------------- Salmo responsoriale Sal 127 Beato chi teme il Signore. ___________________ Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. ___________________ La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. ___________________ Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! ___________________ Seconda lettura 1Ts 5,1-6 Non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. ----------------------- Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai TessalonicésiRiguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.Parola di Dio ------------------------ Canto al Vangelo(Gv 15,4.5) Alleluia, alleluia. Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto. Alleluia. ------------------------ + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».Parola del Signore.

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