Informatore Interparrocchiale di: Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana-Perugia email:santamariadellasperanzaperugia@gmail.com
lunedì 31 agosto 2009
sabato 29 agosto 2009
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
PILLOLE DI PAROLA
a cura di Cristina Rossini
MONIZIONE AMBIENTALE
La vita di fede di ogni uomo si incontra sempre con il contrasto tra COMANDAMENTO DI DIO e TRADIZIONE O PRECETTO DEGLI UOMINI, c’è una religiosità che in realtà è quasi un rito di società, c’è una spiritualità esteriore che serve più a consolare noi che a lodare Dio, c’è un rigido tradizionalismo che vuole solo conservare abitudini consolidate, c’è una tradizione più folcloristica che interiore, più pagana che cristiana, più umana che posta sotto il sigillo di Dio. C’è invece il Comandamento di Dio che è uno solo e totale, infinitamente più impegnativo di un semplice gesto sacro, è AMARE con tutto quello che comporta. La liturgia di oggi si presenta come un tentativo di coniugare legge e cuore, culto ed esistenza e dovrebbe essere, più di altre volte, un rito compiuto nella fede, una preghiera che non ripeta formule ma che sbocci dalla coscienza, il segno della pace non dovrebbe ridursi ad un gesto di cortesia ma svilupparsi in comunione fraterna, l’Eucaristia non dovrebbe ridursi ad un atto scontato ma divenire la gioia di un incontro pieno.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
(Dt 4,1-2.6-8)
La Torah, cioè la legge biblica, è presentata come espressione dell’incontro tra la volontà di Dio e l’adesione gioiosa della libera volontà dell’uomo. Il Signore non è tanto da cercare in cieli lontani ma nella legge che lui ha offerto al suo popolo, l’adesione a quella Parola è la scoperta della presenza di Dio proprio nel cuore dell’esistenza umana.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
(Giac 1,17-18.21-22.27)
Polemizzando a più riprese contro una spiritualità troppo evanescente ma anche contro un culto divenuto rubricismo legalistico, Giacomo propone l’accoglienza piena e totale della Parola che è stata seminata in noi da Dio. Un’accettazione che non è solo vago ascolto ma impegno quotidiano nei confronti di tutti i fratelli, specialmente dei più bisognosi.
MONIZIONE AL VANGELO
(Mc 7,1-8.14-15.21-23)
Gesù rivolge un duro attacco contro una certa prassi giudaica tutta centrata sull’osservanza delle leggi come fonte decisiva di salvezza, rifiuta una religiosità rigida che rende irrespirabile la vita spirituale trasformando l’adesione a Dio in una cappa di piombo di norme da rispettare. La fede del cristiano si misura sul comportamento di tutti i giorni, non sul lavarsi le mani prima del pranzo o sulla purificazione delle stoviglie. Certo è molto più semplice e comodo adeguarsi ad un rito di purità che estirpare un vizio dal cuore perché richiede fatica, produce sofferenza e talvolta fa anche sanguinare.
lunedì 24 agosto 2009
sabato 22 agosto 2009
San Lorenzo:Solenne cerimonia in Cattedrale
Nel pomeriggio di lunedi 10 Agosto la diocesi di Perugia si è raccolta in Cattedrale attorno al suo vescovo per chiedere a Dio l’aiuto e il dono dello Spirito Santo perché tre figli di questa Chiesa diventassero diaconi permanenti a servizio del Popolo di Dio. L’originalità della celebrazione di lunedi stava nel numero degli ordinandi, ben tre, tutti sposati e con figli e nipoti, in qualche caso anche numerosi, provenienti dalle nostre comunità con un cammino di fede alle spalle, condotto nella semplicità di una parrocchia così come nell’Azione cattolica , nel cammino neo-catecumenale o nello scoutismo.
Il vescovo nell’omelia — tenuta con un tono semplice e confidenziale come sempre in occasione delle ordinazioni — si è rivolto dapprima alle famiglie dei novelli diaconi, soprattutto alle mogli e ai figli, per dire il suo grazie e quello della Chiesa perugina tutta per il dono che hanno saputo fare dei loro mariti e padri. Un dono non da poco, se consideriamo che la cosa più preziosa di cui ciascuno dispone è il tempo. Vedersi “privati” del marito e del padre anche nei momenti liberi dal lavoro per un ministero certamente bello ma seriamente impegnativo, chiede una generosità considerevole. Solo chi ha compreso fino in fondo il valore della vocazione matrimoniale può essere pronto ad un dono così grande senza temere di perdere nulla, acconsentendo alla vocazione del loro sposo e padre.
Le parole del vescovo poi sono passate a dare attenzione agli ordinandi: sono, per usare un 'immagine nota, i delfini che, secondo un'antica leggenda, precedono e guidano le navi in porto, facendo festa.Sono un fondamentale aiuto, oggi per il coordinamento delle iniziative pastorali nelle parrocchie, nelle unità pastorali, nelle zone pastorali, educando altri collaboratori e coordinando i servizi di catechesi, di pastorale giovanile, di pastorale familiare.Sono,in una parola,il braccio operativo del parroco.
Dopo l’omelia ha avuto luogo la liturgia dell’ordinazione, che partendo dalla elezione e dall’assunzione degli impegni del ministero è giunta alla prostrazione per il canto delle litanie e alla vestizione degli abiti diaconali per un immediato inizio del servizio liturgico all’altare così come proprio del diacono. Il momento centrale di ogni ordinazione è certamente quello dell’imposizione delle mani del vescovo sul capo degli ordinandi dopo le litanie dei santi, gesto che a causa della sua perfetta eloquenza viene accompagnato dal silenzio. Fa venire i brividi la debolezza e la potenza di quel gesto, se pensiamo che le sue radici sono nelle consacrazioni profetiche e regali dell’Antico Testamento e che da venti secoli così Dio garantisce continuità alla sua Chiesa inviando ministri degni della vocazione che portino a tutti il dono della Parola e dei sacramenti.
Il diaconato permanente è certamente uno dei frutti più belli del Concilio Vaticano II:nella nostra diocesi sono stati ben sedici gli uomini sposati e non che hanno sentito nel loro cuore il desiderio di consacrarsi a Dio in questo particolare servizio alla Chiesa.Tutti i diaconi, compresi quelli neoordinati, sono impegnati nelle parrocchie nei settori della carità, della formazione, della liturgia, così come in altri servizi diocesani. Tutti portano o hanno portato la loro testimonianza di fede e servizio nei loro ambienti di lavoro.
Nelle nostre comunità dobbiamo dare piena dignità a questa figura ministeriale che per molti può essere nuova. In effetti il diacono — tanto più se sposato — porta una notevole ricchezza nell’insieme del clero di una Chiesa locale, perché accanto alla propria vocazione ministeriale offre il prezioso tesoro della sua vocazione matrimoniale, paterna e lavorativa, a stretto contatto con il variegato e complesso panorama di questa nostra società, che pur considerata nella sua “fluidità” è e rimane il campo in cui Dio ci chiama oggi ad annunciare il Vangelo.
Molti di noi certamente lunedì erano già con il cuore proteso alla prossima occasione che ci vedrà attorno al vescovo mons.Giuseppe Chiaretti per l'innagurazione della nuova Chiesa dedicata a Santa Maria della Speranza
venerdì 21 agosto 2009
XXI DOMENICA DELTEMPO ORDINARIO

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
pillole di parola
a cura di Cristina Rossini
MONIZIONE AMBIENTALE
Al centro della liturgia di oggi c’è un elemento fondamentale nella storia di ogni uomo, la decisione per lo scandalo della povertà e dell’umiltà contro l’illusione dell’orgoglio del potere, la decisione per il Dio vivente ed esigente contro gli idoli morti ma comodi, la decisione per l’amore totale contro l’egoismo. È una scelta spesso drammatica e lacerante perché chiede di abbandonare la strada larga e comoda dell’autosufficienza e della ricchezza.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (Gs 24,1-2.15-17.18)
Israele giunto ormai nella Terra Promessa, a Sichem, è interpellato da Giosuè sulla scelta del Dio di cui fidarsi e a cui affidarsi. La risposta del popolo è formulata sulla base del verbo servire che nel linguaggio biblico significa aderire liberamente e gioiosamente al Dio vero, quello che li ha salvati dalla schiavitù dell’Egitto, che ha mantenuto tutte le promesse, significa seguire solo il suo cammino ed accettare solo la sua proposta, significa amarlo con tutto il cuore, temerlo, riconoscere la sua trascendenza, significa credere in lui.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA (Ef 5,21-32 )
Giunge a conclusione la lettura della lettera agli abitanti di Efeso con quello che può essere definito il codice morale della famiglia; l’amore tra i coniugi deve avere un modello totalizzante, quello di Cristo nella donazione assoluta del suo sacrificio. L’amore Cristo-Chiesa deve essere l’amore uomo-donna: è lo splendore di una purezza che annulla ogni schermo interposto tra le due persone, riconducendole all’unità celebrata dalla Genesi: i due saranno una carne sola.
MONIZIONE AL VANGELO (Gv 6,60-69 )
Nella sinagoga di Cafarnao Gesù ha ormai concluso il suo discorso sul Pane di Vita. Intorno a Lui si stende una cortina di gelo, di sospetto e di rifiuto. Gesù nell’esperienza della delusione e dell’abbandono propone la scelta di vita: continuare con Lui o tornare indietro. È la stessa scelta che si presenta quotidianamente ad ogni cristiano. Con Pietro, riconosciamolo come l’unico in grado di donare Parole di Vita eterna.
martedì 11 agosto 2009
ORDINAZIONE DIACONALE DI: Mario-Paolo-Enzo
10 Agosto 2009
Cattedrale di San Lorenzo-Perugia
Presiede S.E.mons.Giuseppe Chiaretti
lunedì 10 agosto 2009
sabato 8 agosto 2009
XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
PILLOLE DI PAROLA
a cura di Cristina Rossini
MONIZIONE AMBIENTALE
L’antico popolo di Israele mormora contro Dio nel deserto, i giudei mormorano contro Gesù nella sinagoga a Cafarnao, l’uomo di ogni tempo continua a mormorare contro il Signore ogni volta che la vita non appare come la si vorrebbe. Per rispondere alle mormorazioni ancora oggi ci viene offerta la vita eterna, che è molto di più della vita che non finisce, è la vita divina, è l’esperienza esaltante della grazia e dell’amore di Dio effuso nei nostri cuori, è l’irruzione della pace che l’Eucaristia genera nella vita di ogni uomo, è l’anticipazione della perfetta intimità e della gioia piena che avremo quando, varcata la soglia della vita terrena, saremo sempre con il Signore.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Il profeta Elia è costretto alla fuga dalla persecuzione della perfida regina fenicia Gezabele che domina Israele, una fuga che si trasforma in un pellegrinaggio verso il deserto e il monte Sinai, luogo della nascita del popolo ebraico, per trovare risposte alla crisi di vocazione che assale il profeta, ma l’angelo, il pane, l’acqua e la Parola di Dio riconducono Elia sulla strada preparata per lui.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Il dramma dell’incredulità e del peccato è sviluppato da Paolo in un catalogo di sei vizi che rovinano e inquinano soprattutto le relazioni con il prossimo. Ad essi l’apostolo contrappone un elenco di virtù centrate sull’amore, ma non un amore qualsiasi, bensì quello di Cristo, quello della croce, che è segno di amore gratuito, di donazione e di salvezza per l’umanità che crede.
MONIZIONE AL VANGELO
Nella sinagoga di Cafarnao, all’interno del discorso sul Pane, Gesù annunzia un’offerta di vita, di speranza e di amore incontrando l’incredulità e lo scetticismo dei suoi ascoltatori. Per Gesù l’antidoto all’incredulità è la fede, per chi crede si apre l’orizzonte straordinario della vita eterna. Attraverso il Pane di Vita offerto dal Cristo il credente entra nella stessa vita di Dio, partecipa del suo essere, il Signore si comunica a lui, lo invade, lo pervade.
domenica 2 agosto 2009
CHIUGIANA (PG) -Ci prepariamo alla grazia del diaconato
sabato 1 agosto 2009
XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
PILLOLE DI PAROLA
a cura di Cristina Rossini
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
L’uomo vecchio, simbolo del passato di peccato, di solitudine e di miseria, con il battesimo cede il passo all’uomo nuovo, creatura trasformata nella giustizia e nella santità vera. In Cristo tutto si rinnova, riprende vita, una vita che non muore più.
MONIZIONE AL VANGELO
Con Gesù, il Padre offre all’umanità affamata il Pane vero, l’unico che veramente discende dal cielo e da la vita al mondo. Cristo stesso esaurisce la funzione di ogni altro cibo spirituale, è lui che estingue la fame e la sete di vita che ogni uomo porta dentro di se. L’uomo non deve più cercare la salvezza limitata e relativa, ma mettere la sua vita nelle mani di colui che è la salvezza illimitata e definitiva.

MONIZIONE AMBIENTALE
Nel deserto della storia l’uomo è tentato da tanti cibi apparentemente raffinati e gustosi ma il cui sapore alla fine è amaro e l’effetto talora velenoso; è tentato anche da tante sorgenti inquinate, da acque contenute in cisterne screpolate che in realtà accrescono la sete e lasciano la gola arida.
Oggi nell’esperienza con Cristo ci viene offerto il pane di vita e l’acqua che cancella ogni sete. L’invito che la Parola di Dio ci rivolge è quello di lasciarci irradiare e conquistare dalla manna dell’amore, dal pane della vita, dall’acqua che disseta per sempre, dall’uomo nuovo.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
La manna prodotta dalla corteccia di una particolare tamerice del Sinai è particolarmente carica di potere nutritivo. Per gli ebrei di tutti i tempi, la manna, è segno della paternità premurosa di Dio che ha impedito la morte per fame dei suoi figli nel deserto. È Dio che conosce i bisogni di ogni suo figlio e tutti i giorni provvede a soddisfare tutte le necessità.


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