sabato 22 agosto 2009

San Lorenzo:Solenne cerimonia in Cattedrale

ALTRI TRE DIACONI NELLA CHIESA PERUGINA
Nel pomeriggio di lunedi 10 Agosto la diocesi di Perugia si è raccolta in Cattedrale attorno al suo vescovo per chiedere a Dio l’aiuto e il dono dello Spirito Santo perché tre figli di questa Chiesa diventassero diaconi permanenti a servizio del Popolo di Dio. L’originalità della celebrazione di lunedi stava nel numero degli ordinandi, ben tre, tutti sposati e con figli e nipoti, in qualche caso anche numerosi, provenienti dalle nostre comunità con un cammino di fede alle spalle, condotto nella semplicità di una parrocchia così come nell’Azione cattolica , nel cammino neo-catecumenale o nello scoutismo. Il vescovo nell’omelia — tenuta con un tono semplice e confidenziale come sempre in occasione delle ordinazioni — si è rivolto dapprima alle famiglie dei novelli diaconi, soprattutto alle mogli e ai figli, per dire il suo grazie e quello della Chiesa perugina tutta per il dono che hanno saputo fare dei loro mariti e padri. Un dono non da poco, se consideriamo che la cosa più preziosa di cui ciascuno dispone è il tempo. Vedersi “privati” del marito e del padre anche nei momenti liberi dal lavoro per un ministero certamente bello ma seriamente impegnativo, chiede una generosità considerevole. Solo chi ha compreso fino in fondo il valore della vocazione matrimoniale può essere pronto ad un dono così grande senza temere di perdere nulla, acconsentendo alla vocazione del loro sposo e padre. Le parole del vescovo poi sono passate a dare attenzione agli ordinandi: sono, per usare un 'immagine nota, i delfini che, secondo un'antica leggenda, precedono e guidano le navi in porto, facendo festa.Sono un fondamentale aiuto, oggi per il coordinamento delle iniziative pastorali nelle parrocchie, nelle unità pastorali, nelle zone pastorali, educando altri collaboratori e coordinando i servizi di catechesi, di pastorale giovanile, di pastorale familiare.Sono,in una parola,il braccio operativo del parroco. Dopo l’omelia ha avuto luogo la liturgia dell’ordinazione, che partendo dalla elezione e dall’assunzione degli impegni del ministero è giunta alla prostrazione per il canto delle litanie e alla vestizione degli abiti diaconali per un immediato inizio del servizio liturgico all’altare così come proprio del diacono. Il momento centrale di ogni ordinazione è certamente quello dell’imposizione delle mani del vescovo sul capo degli ordinandi dopo le litanie dei santi, gesto che a causa della sua perfetta eloquenza viene accompagnato dal silenzio. Fa venire i brividi la debolezza e la potenza di quel gesto, se pensiamo che le sue radici sono nelle consacrazioni profetiche e regali dell’Antico Testamento e che da venti secoli così Dio garantisce continuità alla sua Chiesa inviando ministri degni della vocazione che portino a tutti il dono della Parola e dei sacramenti. Il diaconato permanente è certamente uno dei frutti più belli del Concilio Vaticano II:nella nostra diocesi sono stati ben sedici gli uomini sposati e non che hanno sentito nel loro cuore il desiderio di consacrarsi a Dio in questo particolare servizio alla Chiesa.Tutti i diaconi, compresi quelli neoordinati, sono impegnati nelle parrocchie nei settori della carità, della formazione, della liturgia, così come in altri servizi diocesani. Tutti portano o hanno portato la loro testimonianza di fede e servizio nei loro ambienti di lavoro. Nelle nostre comunità dobbiamo dare piena dignità a questa figura ministeriale che per molti può essere nuova. In effetti il diacono — tanto più se sposato — porta una notevole ricchezza nell’insieme del clero di una Chiesa locale, perché accanto alla propria vocazione ministeriale offre il prezioso tesoro della sua vocazione matrimoniale, paterna e lavorativa, a stretto contatto con il variegato e complesso panorama di questa nostra società, che pur considerata nella sua “fluidità” è e rimane il campo in cui Dio ci chiama oggi ad annunciare il Vangelo. Molti di noi certamente lunedì erano già con il cuore proteso alla prossima occasione che ci vedrà attorno al vescovo mons.Giuseppe Chiaretti per l'innagurazione della nuova Chiesa dedicata a Santa Maria della Speranza

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