domenica 31 gennaio 2010

UNO E TRINO n°5 del 31 gennaio 2010














PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

MONIZIONE AMBIENTALE
Uno dei doni più grandi che il Signore ci ha fatto è la libertà, libertà di agire e di decidere per la nostra vita. Questo a volte ci porta a fare delle scelte non giuste anche nel nostro rapporto di fede con Dio. La sua volontà di incontrarci viene soffocata dal nostro rifiuto. La sua Parola, luogo di incontro per eccellenza, non solo la conosciamo e la viviamo poco, ma talvolta la allontaniamo o peggio la rifiutiamo, allontanandoci, rifiutando e giudicando chi, in forza del proprio ministero ce la annuncia o ce la testimonia. La liturgia di oggi ci invita ad accogliere Dio nella nostra vita accogliendo e amando la sua Parola e chi ce la rivela e cercando di esserne noi stessi testimoni credibili.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Dio dona la sua forza al profeta che consacra e invia; Geremia, fin dalla sua vocazione sa che non sarà sopraffatto da nessuna difficoltà perché è il Signore che lo accompagna. Essere VOCE di Dio è scomodo, faticoso e a volte anche rischioso, ma con il suo aiuto tutto è possibile.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Se manca la carità,che è amore gratuito, tutto quello che si fa non acquista valore. E’ importante la fede, che trasporta le montagne, così come la speranza, che attende i compimento delle promesse divine, eppure tutto questo non conterebbe se mancasse la carità che si manifesta come magnanimità, gratuità, misericordia, umiltà, mitezza, fiducia e sopportazione.

MONIZIONE AL VANGELO
A Nazaret i compaesani di Gesù guardano con diffidenza e scetticismo il “figlio del falegname” e chiudono il cuore al mistero di Cristo. Il suo messaggio è ben più nuovo e universalistico della loro fede ristretta e individualista. Nonostante il rifiuto, Gesù inizia il suo ministero portando speranza e salvezza.

venerdì 29 gennaio 2010

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

 Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde












Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)

Colletta

Dio grande e misericordioso,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l’anima
e di amare i nostri fratelli
nella carità del Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

Prima lettura (Ger 1,4-5.17-19)
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.

Dal libro del profeta Geremìa

Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».

Parola di Dio

Salmo responsoriale (Sal 70 )

La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.


Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Seconda lettura (1Cor 12,31-13,13)
Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!

Parola di Dio.

Canto al Vangelo (Lc 4,18)

Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

Vangelo (Lc 4,21-30)
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Gesù è nato e cresciuto in mezzo a noi. La nostra assemblea ci testimonia ancora oggi questa sua vicinanza. Siamo chiamati a riconoscere sempre tutto ciò come un dono.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, fa’ che accogliamo la tua parola.

1. Perché l’esperienza liturgica sia sempre consuetudine serena e mai logora abitudine. Preghiamo.

2. Perché, impegnati a ricercare la verità, non trascuriamo i piccoli segni d’amore che abbiamo intorno. Preghiamo.

3. Perché sappiamo essere coraggiosi nell’addentrarci nella conoscenza di te.
Preghiamo.

4. Perché sappiamo aprirci sempre al dialogo con i non cristiani, coscienti che la voce del Padre risuona anche in loro e attraverso di loro.
Preghiamo.

O Padre, fa’ che, anche in una società intrisa dei segni della sua presenza nella Storia, sappiamo riconoscere la meraviglia e la novità che Gesù Cristo è tuo Figlio e nostro fratello. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.


Preghiera sulle offerte

Accogli con bontà, o Signore, questi doni
che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare,
e trasformali in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore

Antifona di comunione
Fa’ risplendere sul tuo servo
la luce del tuo volto,
e salvami per la tua misericordia.
Che io non resti confuso,
Signore, perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18)

Preghiera dopo la comunione

O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che per la forza di questo sacramento,
sorgente inesauribile di salvezza,
la vera fede si estenda sino ai confini della terra.
Per Cristo nostro Signor

lunedì 25 gennaio 2010

sabato 23 gennaio 2010

Mercoledì delle Ceneri


 COLORE LITURGICO: VIOLA
 
Cos'è
Il Mercoledì delle ceneri segna l'inizio della Quaresima, tempo di penitenza,.di conversione e di rinnovamento della vita.Per sottolineare la dimensione della penitenza e della pochezza dell'uomo, durante questa celebrazione si pone sul capo dei fedeli della cenere.


Cosa bisogna preparare
— In sacrestia: gli abiti del Sacerdote amitto, camice o alba, stola e casula viola, per il diacono: amitto, camice o alba, stola diaconale e dalmatica viola.

— In presbiterio: deposti sulla credenza: tutto il necessario per la Messa, una seconda bacinella con sapone per lavare le mani dopo l'imposizione delle ceneri, un asciugamani, aspersorio con secchiello: sulla mensa: un vassoio con le ceneri.

Come si struttura la celebrazione e come si serve
L'imposizione delle ceneri sostituisce l'atto penitenziale. Dopo l'omelia, il Sacerdote benedice le ceneri (portare aspersorio e secchiello e si porta davanti all'altare per imporle ai fedeli. Terminata l'imposizione delle ceneri, bisogna lavare le mani al Sacerdoti, portare: brocca, bacinella, sapone e asciugamano). La Messa procede poi regolarmente

 

venerdì 22 gennaio 2010

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

3 domenica del tempo ordinario 




MONIZIONE AMBIENTALE

La lettura, la spiegazione del senso e la comprensione sono i tre pilastri su cui si regge l’incontro con Dio nella Sua Parola.
Nella liturgia di oggi incontriamo questa esperienza, che deve essere centrale per ogni cristiano. Non è sufficiente leggere la Bibbia, c’è bisogno di qualcuno che ci aiuti ad interpretarla, perché si dice che ogni parola della Sacra Scrittura abbia 70 volti. Attraverso la Chiesa possiamo riuscire a svelare questi volti, per lustrare tutte le sue sfumature e tira fuori tutti i tesori, tutta la forza e tutta la spiritualità delle pagine bibliche. Comprendere la Parola significa far intervenire l’intelligenza e il cuore, perché è una realtà viva che deve penetrare tutto l’organismo. Gesù Cristo entra ancora oggi nella nostra vita attraverso la Sua Parola, che è letta, spiegata e compresa.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Una grande folla si accalca alla Porta delle Acque nell’area del Tempio riedificato a Gerusalemme. In mezzo all’assemblea si leva il sacerdote Esdra, guida spirituale della nazione, nel silenzio di quel mattino lui inizia il culto con una benedizione al Signore Dio grande, mentre tutti si prostrano nell’adorazione. La Parola di Dio risuona poi in una solenne catechesi comunitaria alla quale deve corrispondere la conversione del cuore, perché il culto non resti magia o pura celebrazione rituale.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Per San Paolo la comunità cristiana è un organismo vivo. In cui ogni membro è profondamente vincolato alla totalità del corpo. Come Cristo salvava ed evangelizzava durante la sua esistenza terrena attraverso il suo corpo fisico, così ora parla evangelizza e salva attraverso il Corpo che è la comunità cristiana locale ed universale, cioè la Chiesa.

MONIZIONE AL VANGELO

Per l’evangelista Luca, Gesù non è un’idea, un mito o un simbolo rivestito di storia, ma un personaggio dentro il tempo, inserito nella nostra storia. Nel discorso che Cristo tiene nella Sinagoga di Nazareth è contenuto il significato della sua missione di salvezza. Lo Spirito lo ha consacrato per i poveri, i prigionieri, i ciechi e gli oppressi. Con l’OGGI di Gesù si apre una nuova storia di liberazione integrale dell’uomo.

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde











Antifona d'ingresso  (Sal 96,1.6)

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui.
potenza e bellezza nel suo santuario.

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima lettura ( Ne 8,2-4.5-6.8-1)
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
Dal libro di Neemìa
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge
davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e
di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle
Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno,
in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che
erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva
l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava
sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto
di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra
benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen»,
alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra
dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il
senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che
ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato
al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo
piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e
mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è
consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Parola di Dio

Salmo responsoriale (Sal 18 )
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore

Seconda lettura (1Cor 12,12-30)
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra
del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo
corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un
solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo»,
non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse:
«Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non
farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito?
Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli
ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece
molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano:
«Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi».
Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie;
e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto,
e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti
non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore
a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra
abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra
soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.
Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in
secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli,
quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.
Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli?
Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue?
Tutti le interpretano?
Parola di Dio.

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.


Vangelo (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa Scrittura

Dal Vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti
che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro
che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della
Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza,
fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo,
in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti
che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua
fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato,
entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa;
aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me
per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare
ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga,
gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è
compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il Signore è sceso sulla terra in mezzo a noi, si è
seduto nelle nostre assemblee e in esse ha annunciato
la vittoria della vita. Preghiamo insieme e diciamo:
Signore, completa la nostra speranza.

1. Perché i nostri incarichi e i nostri impegni siano sempre svolti nella gioia.
Preghiamo.

2. Perché sappiamo essere profondi nella nostra fede, coscienti che Tu
l’hai resa salda con la tua venuta nel mondo. Preghiamo.

3. Perché la nostra testimonianza sia sempre pubblica ma mai ostentata.
Preghiamo

4. Perché sappiamo leggere i segni della storia alla luce del fatto che
Tu sei il suo compimento. Preghiamo.

O Padre, la lunga attesa del popolo d’Israele è stata premiata dalla venuta
di Gesù Cristo. Rendici pazienti e capaci di riconoscerti. Te lo chiediamo
per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso,
e consacrali con la potenza del tuo Spirito,
perché diventino per noi sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Guardate al Signore e sarete raggianti,
e il vostro volto non sarà confuso. (Sal 34,6)

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio,
fa’ che ci rallegriamo sempre del tuo dono,
sorgente inesauribile di vita nuova.
Per Cristo nostro Signore.

domenica 17 gennaio 2010

Pillole di Parola a cura di Cristina Rossini

17 Gennaio 2010-SECONDA DOMENICA
del Tempo Ordinario


Introduzione alla Liturgia della Parola
Il rapporto d’amore nuziale è segno dell’amore che unisce Dio alle sue creature, che percorre come un filo ininterrotto tutta la Bibbia e trova la sua conclusione nelle ultime battute dell’Apocalisse che ci presentano la nuova Gerusalemme pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Dove la nuova Gerusalemme è tutta l’umanità redenta e lo sposo è lo stesso Dio. L’amore umano, la bellezza, la gioia diventano strumenti per conoscere Dio che è Amore. Sono quindi dei Segni sacramentali che dimostrano essi stessi l’esistenza di Dio.

Introduzione alla  PRIMA LETTURA
Il giovane re di Israele è uscito in battaglia, la sua vittoria è stata travolgente ed ora sta rientrando nella sua capitale dove celebrerà le sue nozze proprio nel giorno del trionfo. L’amore e la gioia di quello sposo per la sua sposa regina, è l’amore del nostro Dio per tutti noi.

Introduzione della SECONDA LETTURA
Scrivendo ai cristiani di Corinto, Paolo celebra lo splendore dei carismi effusi nella comunità sristiana. È da un unico Spirito, che tiene unita la comunità, che derivano tutti i doni; tuti diversi, tutti ugualmente importanti, ma tutti da spendere per il bene comune e per l’unità di tutti.
Non devono accrescere la superiorità, l’ambizione o la vanità di chi li possiede, ma devono essere messi a disposizione degli altri.

Introduzione al VANGELO
A Cana l’acqua dell’Antico Testamento che è la Legge con i suoi riti di purificazione, viene sostituita dal vino del Nuovo Testamento che è Gesù stesso. Sul fondale di quel matrimonio, simbolo di ogni matrimonio cristiano, emerge così la figura e la presenza del Cristo, il suo mistero inizia a svelarsi grazie anche all’intercessione di Maria, che in qualche modo anticipa i tempi sollecitando il Figlio a manifestarsi.

venerdì 15 gennaio 2010

sabato 9 gennaio 2010

BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO C)

Grado della Celebrazione: FESTA

Colore liturgico: Bianco



Antifona d'ingresso

Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli,
e come colomba
lo Spirito di Dio si fermò su di lui,
e la voce del Padre disse:
Questo è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto”. (cf. Mt 3,16-17)

Colletta

Padre onnipotente ed eterno,
che dopo il battesimo nel fiume Giordano
proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio,
mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo,
concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua e dallo Spirito,
di vivere sempre nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima lettura (Is 40,1-5.9-11)
Si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno.


Dal libro del profeta Isaìa

«Consolate, consolate il mio popolo –
dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Parola di Dio

Salmo responsoriale (Sal 103 )

Benedici il Signore, anima mia.

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.


Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Seconda lettura (Tt 2,11-14;3,4-7)
Il Signore ci ha salvato con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza
a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri
mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e
con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione
della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.

Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e
 formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo
per le opere buone.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 3,16)

Alleluia, alleluia.
Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni;
egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Alleluia.

Vangelo (Lc 3,15-16.21-22)
Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a
Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo,
Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma
viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare
 i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù,
ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e
discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una
colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato:
 in te ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Chiediamo al Signore di essere, come Lui, capaci di essere
nel mondo senza essere del mondo.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, facci partecipi del Tuo amore.

1.Perché ogni uomo si ricordi di essere pari ai suoi fratelli in
quanto amato da Dio. Preghiamo.


2. Perché il male non ci vinca col disgusto, ma ci sproni
all’azione. Preghiamo.

3. Perché, come Giovanni, sappiamo riconoscere i limiti
della nostra testimonianza e lasciare spazio a te. Preghiamo.

4. Perché la Tua incarnazione santifichi definitivamente,
attraverso le nostre scelte, la vita dell’uomo. Preghiamo.

O Padre, aiutaci a ricordare che nulla nel mondo dell’uomo
è stato tanto spregevole da impedirti di mandarci il Tuo Figlio
e che, col Tuo aiuto, tutto può essere trasformato.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Ricevi, o Padre, i doni che la Chiesa ti offre,
celebrando la manifestazione del Cristo
tuo diletto Figlio,
e trasformali per noi nel sacrificio perfetto,
che ha lavato il mondo da ogni colpa.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO

Consacrazione e missione di Gesù .

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nel battesimo di Cristo al Giordano
tu hai operato segni prodigiosi
per manifestare il mistero del nuovo lavacro:
dal cielo hai fatto udire la tua voce,
perché il mondo credesse
che il tuo Verbo era in mezzo a noi;
con lo Spirito che si posava su di lui come colomba
hai consacrato il tuo Servo
con unzione sacerdotale, profetica e regale,
perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia,
inviato a portare ai poveri il lieto annunzio.
E noi, uniti alle potenze dei cieli,
con voce incessante proclamiamo la tua lode: Santo...

Antifona di comunione

Questa è la testimonianza di Giovanni:
“Io l’ho visto, e ho attestato
che egli è il Figlio di Dio”. (Gv 1,32.34)

Preghiera dopo la comunione

Dio misericordioso, che ci hai nutriti alla tua mensa,
concedi a noi tuoi fedeli
di ascoltare come discepoli il tuo Cristo,
per chiamarci ed essere realmente tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.

lunedì 4 gennaio 2010

EPIFANIA DEL SIGNORE

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'

Colore liturgico: Bianco











Antifona d'ingresso

È venuto il Signore nostro re:
nelle sue mani è il regno, la potenza
e la gloria.(cf. Ml 3,1; 1Cr 19,12)

Colletta

O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella,
hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio,
conduci benigno anche noi,
che già ti abbiamo conosciuto per la fede,
a contemplare la grandezza della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima lettura (Is 60,1-6)
La gloria del Signore brilla sopra di te.
Dal libro del profeta Isaìa


Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.

Parola di Dio


Salmo responsoriale (Sal 71 )

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.


O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda lettura (Ef 3,2-3a.5-6)
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate,
 in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero
 della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore:
per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti
generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli
e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate,
 in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo
stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per
mezzo del Vangelo.

Parola di Dio

Sequenza
ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA

Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono o il sacerdote
o un altro ministro idoneo può dare l’annunzio del giorno della
Pasqua.

Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre
si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri
della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso,
sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 4 aprile.

In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende
presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato
e la morte.

Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 17 febbraio.
L’Ascensione del Signore, il 16 maggio.
La Pentecoste, il 23 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 28 novembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli,
dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa
pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della
storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
Amen.

Preghiera dei fedeli

Fratelli e sorelle, il dono della fede si vive nella
riconoscenza della preghiera. Il Signore ci permetta
di essere strumento che rivela a tutti gli uomini
il mistero della sua volontà: che tutti gli uomini lo
riconoscano come il Salvatore.

Preghiamo insieme e diciamo: Rendi missionaria
la tua Chiesa, Signore!

1. Per la Chiesa, che deve annunciare la parola
di Gesù a ogni persona, perché orienti a questo
compito ogni sua attività e iniziativa, preghiamo.

2. Per i popoli da tempo cristiani, perché si rendano
conto che il loro modo di vivere può essere negativo
per la diffusione della fede e si impegnino a rimuovere
ogni ostacolo che impedisce una buona testimonianza,
preghiamo.

3. Per i credenti in Cristo Salvatore, perché comprendano
che la fede in lui deve essere comunicata a coloro che sono
 in attesa di dare un senso alla loro vita, preghiamo.

4. Per noi che celebriamo questa festa, perché comprendiamo
che il Cristo desidera essere conosciuto da tutti, anche dalle
persone con cui viviamo, preghiamo.

Padre Santo, che hai chiamato tutti gli uomini a partecipare
alla medesima eredità, aiutaci a sentirci fratelli in Cristo Gesù,
nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Guarda, o Padre, i doni della tua Chiesa,
che ti offre non oro, incenso e mirra,
ma colui che in questi santi doni
è significato, immolato e ricevuto:
Gesù Cristo nostro Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PREFAZIO DELL’EPIFANIA

Cristo luce di tutti i popoli
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
[Oggi] in Cristo luce del mondo
tu hai rivelato ai popoli il mistero della salvezza
e in lui apparso nella nostra carne mortale
ci hai rinnovati con la gloria dell’immortalità divina.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione

Noi abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti con doni per adorare il Signore. (cf. Mt 2,2)

Preghiera dopo la comunione
La tua luce, o Dio, ci accompagni sempre e in ogni luogo,
perché contempliamo con purezza di fede
e gustiamo con fervente amore il mistero
di cui ci hai fatto partecipi.
Per Cristo nostro Signore.

domenica 3 gennaio 2010

sabato 2 gennaio 2010

II DOMENICA DOPO NATALE

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco













Antifona d'ingresso
Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa,
mentre la notte giungeva a metà del suo corso,
il tuo Verbo onnipotente, o Signore,
è sceso dal cielo, dal trono regale. (cf. Sap 18,14-15)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, luce dei credenti,
riempi della tua gloria il mondo intero,
e rivelati a tutti i popoli
nello splendore della tua verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Prima lettura (Sir 24,1-4.12-16)

La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.

Dal libro del Siràcide
La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda
e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti” .
Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato,
per tutta l’eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell’assemblea dei santi ho preso dimora».
Parola di Dio

Salmo responsoriale (Sal 147 )

Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.


Seconda lettura (Ef 1,3-6.15-18)

Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della
vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete
verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi
ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del
Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria,
vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per
una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi
del vostro cuore per farvi comprendere a quale
speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria
racchiude la sua eredità fra i santi.

Parola di Dio



Canto al Vangelo (1 Tim 3,16)

Alleluia, alleluia.
Gloria a te, o Cristo, annunciato a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.
Alleluia.

Vangelo (Gv 1,1-18)

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore.


Preghiera dei fedeli

Fratelli e sorelle, nella gioia del Natale rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, perché ci aiuti a ricevere il dono di vita che Gesù ci ha portato con la sua presenza in mezzo a noi.

Preghiamo insieme e diciamo: Illuminaci con la tua parola, Signore!

1. Per la Chiesa di Dio: diffonda nel mondo la parola di Gesù che svela agli uomini la dignità di essere figli di Dio, preghiamo.

2. Per tutti i cristiani: perché comprendano e siano riconoscenti per il grande dono di avere Dio per padre e di avere tutti gli uomini come fratelli, preghiamo.

3. Per tutti noi, perché la nostra vita sia coerente con la nostra dignità di figli di Dio e la nostra condotta permetta anche a chi non crede di vedere in noi un riflesso della luce divina, preghiamo.

4. Per la nostra comunità: sappia sempre vedere negli anziani e nei bambini, nei sani e negli ammalati, in ogni uomo anche se straniero, gli appartenenti ad un'unica razza, quella dei figli di Dio, preghiamo.

O Padre, che ci hai illuminati con la luce di Gesù e ci hai svelato la nostra dignità, aiutaci a vivere sempre come tuoi figli, e a vedere in ogni persona un nostro fratello. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Santifica, o Padre, questi doni
con la grazia del Natale del tuo unico Figlio,
che a tutti i credenti
indica la via della verità
e promette la vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI NATALE I

Cristo luce

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione
A tutti quelli che lo hanno accolto
il Verbo incarnato
ha dato il potere di diventare figli di Dio. (cf. Gv 1,12)

Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento agisca in noi, Signore Dio nostro,
ci purifichi dal male
e compia le nostre aspirazioni di giustizia e di pace.
Per Cristo nostro Signore.