mercoledì 31 dicembre 2008

1 Gennaio 2009

Maria SS.ma Madre di Dio, Regina della Pace (Solennità) ANTIFONA D’INGRESSO Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno. ATTO PENITENZIALE Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati. C: Signore, che non sei venuto a condannare, ma a perdonare, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Cristo, che fai festa per ogni peccatore pentito, abbi pietà di noi. A: Cristo, pietà. C: Signore, che perdoni molto a chi molto ama, abbi pietà di noi. A: Signore, pietà. C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. A: Amen. GLORIA Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fà che sperimentiamo la sua intercessione, poichè per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita, Cristo tuo Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo… PRIMA LETTURA Nm 6, 22-27 Dal libro dei Numeri Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò». C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE Sal.66 RIT: Dio abbia pietà di noi e ci benedica. Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti. Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra. SECONDA LETTURA Gal 4, 4-7 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio. C: Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio. CANTO AL VANGELO Alleluia, Alleluia. Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti; ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Alleluia. VANGELO Lc 2, 16-21 Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo. PROFESSIONE DI FEDE Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI Con l’animo pieno di esultanza per la divina maternità di Maria Vergine, innalziamo al Padre, che l’ha associata al mistero della redenzione, la nostra filiale e unanime preghiera. R. O Maria, intercedi per noi presso il tuo Figlio. Per la comunità ecclesiale, perché sull’esempio di Maria, immagine e modello della Chiesa, sia docile nell’ascolto della parola di vita e porti a tutti gli uomini il dono del Salvatore, preghiamo. R. Per i papà e le mamme, perché accolgano il dono della vita come una benedizione di Dio e siano per i loro figli guide e testimoni nella fede, preghiamo. R. Per tutti i popoli della terra, perché sappiamo vincere le suggestioni della violenza e della guerra e impegnino tutte le loro energie e risorse all’edificazione di una stabile pace, preghiamo. R. Per la donna del nostro tempo, perché in Maria nuova Eva trovi il senso della propria vocazione, il culto della verità e il valore autentico della bellezza e dell’amore, preghiamo. R. Per noi qui presenti, perché l’anno nuovo che la bontà del Padre ci dona sia vissuto come tempo di grazia nell’adesione operosa e serena alla sua volontà, preghiamo. R. O Dio, principio e fine di tutte le cose, accogli dalle mani di Maria, vergine e madre, le preghiere fiduciose del tuo popolo; donaci di crescere con la forza del tuo Spirito fino alla pienezza della vita in Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen. SULLE OFFERTE O Dio, che nella tua provvidenza dai inizio e compimento a tutto il bene che è nel mondo, fà che in questa celebrazione della divina Maternità di Maria gustiamo le primizie del tuo amore misericordioso per goderne felicemente i frutti. Per Cristo nostro Signore-Amen PREFAZIO E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, nella … della beata Vergine Maria. Per opera dello Spirito Santo, ha concepito il tuo unico Figlio; e sempre intatta nella sua gloria verginale, ha irradiato sul mondo la luce eterna, Gesù Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui si allietano gli angeli e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode: ANTIFONA ALLA COMUNIONE Gesù Cristo è sempre lo stesso ieri, oggi e nei secoli eterni. DOPO LA COMUNIONE Con la forza del sacramento che abbiamo ricevuto guidaci, Signore, alla vita eterna, perchè possiamo gustare la gioia senza fine con la sempre Vergine Maria, che veneriamo madre del Cristo e di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

martedì 30 dicembre 2008

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

1° gennaio 2009 42a Giornata Mondiale della Pace
Il Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la celebrazione della 42a Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2009, sarà dedicato al tema: «Combattere la povertà, costruire la pace». Lo scandalo della povertà manifesta l’inadeguatezza degli attuali sistemi di convivenza umana nel promuovere la realizzazione del bene comune (cfr Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 69). Ciò rende necessaria una riflessione sulle radici profonde della povertà materiale, quindi anche sulla miseria spirituale che rende l’uomo indifferente alle sofferenze del prossimo. La risposta va allora cercata prima di tutto nella conversione del cuore dell’uomo al Dio della carità (cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est), per conquistare così la povertà di spirito secondo il Messaggio di salvezza annunciato da Gesù nel Discorso della Montagna: «Beati i poveri in Spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Combattere la povertà, costruire la pace Il mondo delle associazioni cattoliche che si impegnano per la pacificazione e contro il sottosviluppo plaude convinto alla scelta fatta da Benedetto XVI di dedicare la prossima Giornata mondiale della pace al binomio «povertà-pace». Perché – dicono all’unisono diversi rappresentanti del mondo ecclesiale attivo nelle ‘trincee’ della solidarietà nel Sud del mondo – è appunto duplice l’impegno per un mondo di pace e giustizia: da una parte, una doverosa opera di sensibilizzazione nel Nord del globo dove va sconfitta la «miseria spirituale» che attanaglia l’uomo ricco; e poi la concreta solidarietà nel Sud laddove la povertà è un «problema materiale» e si lega, in un perverso circolo, alla tragedia della guerra. «Va sottolineato come, con questo intervento, il Papa introduca il grande tema del valore della dignità dell’essere umano», commenta Alberto Piatti, segretario generale di Avsi (una ONG, presente in 40 Paesi con 120 operatori e 700 collaboratori locali). «Bene fa il Pontefice ad affrontare la questione della povertà da due prospettive: nel Sud del mondo la miseria porta al disfacimento della persona nei suoi bisogni, perché quando uno ha bisogno di trovare da mangiare non riesce a pensare ad altro, ma così non riesce neppure a capire e percepire la dignità di se stesso. Nel Nord, invece, vi è un’aridità del cuore che è diventata imponente: una recente ricerca inglese ha dimostrato che il 30% del cibo acquistato da una famiglia nel Nord del mondo va dritta nella pattumiera, e molto di questo è commestibile». Secondo Piatti, diventa centrale il ruolo dell’educazione: «Al di là del bilancio fallimentare del recente vertice Fao sull’emergenza alimentare, non saranno le grandi programmazioni a risolvere il problema della fame nel mondo. Se, come dimostrato, il 17% delle terre irrigue produce il 40% degli alimenti del mondo, basta un po’ d’acqua in più, una formazione migliore del lavoratore a garantire raccolti più abbondanti». E nel Nord, di quale educazione alla pace c’è bisogno? «Le persone vanno formate alla consapevolezza che non è il consumo che assegna la dignità dell’uomo – annota Piatti –. 25 Inoltre, come dice Benedetto XVI nella Spe salvi, il nodo è la nostra idea di sviluppo: non va identificato solo con quello di carattere tecnico, ma anche con la libertà dell’individuo». Da parte sua don Ferdinando Colombo, vicepresidente del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) sposa in toto il clou del messaggio del Pontefice: «Sono molto contento di questo tema perché, dicendo che la povertà va combattuta, il Papa riconosce che essa è un crimine e non una fatalità. Oggi non basta commuoversi un po’ o fermarsi all’offerta: c’è bisogno di combattere contro la miseria per un impegno etico. Questo è un passaggio importante perché si passa dal semplice bisogno del povero al suo diritto umano di soggetto con una dignità. Inoltre, il tema del rapporto tra povertà e pace interpella il credente e anche il non credente perché rilancia i diritti umani e quindi può attraversare tutte le culture e le religioni». Di qui, ribadisce don Colombo, scaturisce la necessità di «formare le persone, in particolare i giovani, a una maggior conoscenza delle situazioni di povertà, a non restarvi indifferenti e a prendere posizione. Magari andando di persona, anche per un mese, a conoscere la povertà di tante persone in un Paese del Sud del mondo». Parla di «tema molto opportuno » Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio: «Dalla nostra esperienza sul campo siamo convinti nel dire che la guerra è la madre di tutte le povertà, per cui costruire la pace è il modo migliore per sconfiggere la miseria. Oggi, poi, le povertà sono in crescita, anche nelle società più ricche: in particolare, quella spirituale, di società ripiegate su se stesse, che considerano per sé la sicurezza il tema più importante. Tutto ciò, però, porta spesso a dimenticare e condizioni di vita molto più drammatiche di milioni di uomini e donne». E chi la povertà e la guerra le incontra nelle piaghe dell’Africa ferita da interminabili conflitti e dalla miseria endemica vede con grande favore la richiesta di Benedetto XVI di «combattere» contro la povertà per «costruire la pace»: «La miseria è la più grande malattia dell’Africa», spiega don Luigi Mazzucato, già presidente di CUAMMM medici con l’Africa», ONG presente in 7 Paesi con 92 operatori e 56 progetti sanitari. «La scelta di questo argomento ci fa estremamente piacere perché porta la voce più alta della Chiesa a parlare su questo dramma moralmente inaccettabile». Mazzucato ricorda come «negli Obiettivi del millennio ci sia proprio la sconfitta della povertà del mondo entro il 2015, ma siamo già arrivati al 2008 e gli aiuti internazionali vengono solo promessi e mai mantenuti. Giustamente il Papa fa eco a Paolo VI che nella Populorum progressio aveva avanzato una durissima denuncia verso la povertà e fatto un forte richiamo ai Paesi più ricchi». Le associazioni presenti nel Sud del mondo sull’appello del Papa: «I Paesi ricchi vanno sensibilizzati sulle loro responsabilità davanti ai poveri».

sabato 27 dicembre 2008

SANTA FAMIGLIA DI GESU',MARIA E GIUSEPPE

28 DICEMBRE 2008
Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
Prima lettura Gen 15,1-6; 21,1-3Uno nato da te sarà tuo erede.
Seconda lettura Eb 11,8.11-12.17-19La fede di Abramo, di Sara e di Isacco.
Vangelo Lc 2,22-40Il bambino cresceva, pieno di sapienza.
Monizione Ambientale
Fratelli e sorelle, celebriamo la festa della Santa Famiglia di Nazareth, composta da Gesù, Maria e Giuseppe. Sappiamo che oggi la famiglia, costituita dal matrimonio, attraversa una forte crisi, mentre vengono proposti modelli di famiglia contrari al disegno di Dio. Riaffermiamo, alla luce della famiglia di Nazareth, la nostra adesione al piano di Dio sulla famiglia, consapevoli che anche noi – come Chiesa – ora formiamo la famiglia di Dio, animata dallo Spirito Santo e riunita nel nome del nostro Padre comune attorno a Cristo suo Figlio e nostro fratello.
Monizione alla Prima Lettura
Ascoltiamo la narrazione dell’alleanza tra Dio e Abramo. La Chiesa ci propone oggi la lettura di questo brano per sottolineare quanto fosse desiderata dalla famiglia di Abramo e Sara la nascita di un figlio, e come Dio esaudì le loro preghiere regalando la gioia della nascita del figlio Isacco.
Monizione alla Seconda Lettura
L’autore della lettera agli Ebrei narra la fede totale di Abramo e di Sara in Dio, fede che sta alla base della nascita del popolo ebreo. La Chiesa propone oggi questo brano alla riflessione di tutte le famiglie cristiane, perché vedano in Abramo e Sara il modello di una famiglia che mette la fede alla base della vita.
Monizione al Vangelo
Il Vangelo di questa domenica prevede la presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme .
Il contesto del brano è senz’altro l’infanzia di Gesù che l’evangelista Luca raccoglie e concentra in due capitoli segnati non solo dal desiderio di fare una cronaca degli eventi della famiglia di Nazaret ma soprattutto di annunciare il grande mistero che si rivela attraverso quella famiglia benedetta da Dio. Dei molteplici aspetti che si potrebbero elencare ne sottolineiamo uno la presenza di Simeone ed Anna, segno di una profezia che dà testimonianza alla novità di Cristo.

sabato 20 dicembre 2008

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola

Pillole di Parola
a cura di Cristina Rossini
Prima lettura 2Sam 7,1-5.8-12.14.16
Seconda lettura Rm 16,25-27
Vangelo Lc 1,26-38
_________________________________________________________ Monizione Ambientale
Onoriamo in questa celebrazione la Vergine obbediente all’annuncio dell’angelo e adoriamo Cristo, il Figlio di Dio incarnato nel suo grembo. Prepariamo il presepe nei nostri cuori perché Gesù è lì che vuole abitare. Dall’inizio dei tempi il Signore ci ha fatto capire che non è nelle case di pietra che vuole vivere, ma che vuole nascere e rimanere nelle pietre vive che sono le sue creature. Imitiamo l’obbedienza di Maria, il suo SI responsabile e generoso e permettiamo così al Verbo di Dio di crescere dentro di noi con la nostra obbedienza alla volontà del Padre sulla nostra vita. Monizione alla Prima Lettura
Davide vuole costruire un tempio, una casa al Signore. Ma Dio fa sapere a Davide, per mezzo del profeta Natan che sarà Lui stesso, il Signore, a costruire una casa a Davide cioè a dargli un casato e una discendenza sicura e grande. Tutto questo viene detto come giocando sulla stessa parola ebraica che significa sia la casa materiale chela discendenza. Dalla discendenza di Davide infatti nascerà il Messia e da Lui il popolo di Dio. Monizione alla Seconda Lettura
San Paolo ci ricorda qual è il grande mistero, cioè il grande progetto di salvezza che Dio ha fatto per gli uomini: salvarli mediante Gesù Cristo fatto uomo; per accogliere questa salvezza occorre l’obbedienza della fede, cioè fidarsi pienamente di Dio e affidare a Gesù Cristo la nostra vita.
Monizione al Vangelo L’Evangelista Luca oggi ci presenta Maria, la serva fedele e vigilante, colei che ha talmente accolto la Parola di Dio nel suo cuore da diventare madre del Verbo di Dio fatto carne. Ella ha saputo riconoscere così bene la visita del Signore nella sua vita che ha avuto la gioia di portare nel suo grembo il Salvatore e di donarlo al mondo.

giovedì 18 dicembre 2008

ORIGINI E FINALITA’ DI AZIONE CATTOLICA

L'Azione Cattolica Italiana è la più antica, ampia e diffusa tra le associazioni cattoliche laicali d'Italia, attualmente conta circa quattrocentomila soci e, secondo i dati emersi da alcune ricerche della Conferenza Episcopale Italiana, alle sue attività partecipano ogni anno complessivamente oltre un milione di cattolici italiani.


Le origini dell'Azione Cattolica risalgono al 1867, quando due giovani universitari, Mario Fani e Giovanni Acquaderni, fondarono la Società della Gioventù Cattolica, il cui motto era "Preghiera, Azione, Sacrificio". Più tardi, nel 1904, Papa Pio X promuove la nascita di una nuova organizzazione laicale cattolica, che avrebbe sostituito la Società della Gioventù Cattolica, la quale prenderà il nome di Azione Cattolica.
La nascita del Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo nel primo dopoguerra impone una riorganizzazione del laicato cattolico con una migliore definizione di compiti di Azione Cattolica, che costituisce un importante braccio del Partito Popolare oltre che della Chiesa Cattolica.
Con l’avvento del Fascismo, l’Azione Cattolica, era vista quindi come un pericoloso oppositore dell’ideologia fascista, poiché considerata il braccio laicale della Chiesa. Mussolini, decretò lo scioglimento di tutte le associazioni che non fossero state fasciste, da qui nacque lo scontro con il Vaticano, che non accettò lo scioglimento anche dei circoli di Azione Cattolica. Il dittatore, per non compromettere la stabilità del rapporto tra Chiesa e Fascismo, fu costretto a far marcia indietro e a escludere dal divieto l'Azione Cattolica. L'articolo 43 del Concordato infine aveva riconosciuto ufficialmente l'Azione Cattolica a patto che essa svolgesse la propria attività fuori di ogni partito, alla dipendenza della Chiesa e per diffondere i principi cattolici. Tuttavia l’Azione Cattolica ebbe sempre un ruolo di forte contrasto al Partito Fascista, e non mancarono periodi di tensione.
Lo spirito di rinnovamento seguito al Concilio Vaticano II, porta l'Azione Cattolica a compiere la "scelta religiosa", decidendo così, di non essere più collaterale a nessun partito politico, e pur rimanendo immersa nel sociale, torna a riscoprire le proprie origini religiose nell'impegno all'annuncio del Vangelo e all'educazione alla fede.
Dal 1998 anche a Gavarno iniziano le prime esperienze di fede e di Chiesa attraverso l’Azione Cattolica, inizialmente da un piccolo gruppo sotto la guida di Don Cesare, ampliatosi successivamente, anche grazie all’arrivo di Monsignor Achille. Attualmente conta una ventina di soci, uomini e donne, che hanno scelto di partecipare attivamente alla vita della parrocchia, assistendo a varie attività vicariali.
In cosa consiste il percorso formativo di Azione Cattolica?
L’itinerario formativo di quest’anno, ci ha consentito di scoprire la longevità come vocazione, dono che il Signore ci fa per rigenerare in noi e tra noi altrettanta gratuità, testimoniando cioè quei valori che ci hanno sostenuto negli anni e che riteniamo fondamentali anche per costruire il bene comune.
Le scelte del prossimo anno vogliono quindi mettere al centro il nostro impegno, per creare relazioni autentiche nelle nostre Comunità e la dove possibile all’interno di Istituzioni Sociali, in primo luogo come genitori, credenti, cittadini e infine membri di Azione Cattolica.
  • Come genitori, educando i nostri figli alla responsabilità sociale e cristiana che è carente nelle nostre case.
  • Come credenti intendiamo attenerci alle indicazioni pastorali della chiesa.
  • Come cittadini vogliamo innanzitutto attivarci per un riarmo morale nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia e nel contesto della crisi economica che ha investito il mondo.
  • Come membri di Azione Cattolica desideriamo attuare il programma associativo che vuole appunto ribadire la nostra identità che ha come finalità la formazione di laici credenti che, radicati in una forte vita spirituale, considerino essenziale la partecipazione consapevole e il pieno coinvolgimento nella vita del mondo e della città.
In conclusione, riprendendo le parole di Papa Giovanni Paolo II, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù nel 2002 a Toronto, il fine di Azione Cattolica è cercare di formare degli operatori capaci di non lasciarsi scoraggiare da coloro che, delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi e più autentici del loro cuore.

Azione Cattolica di Perugia

lunedì 15 dicembre 2008

PROSSIMI APPUNTAMENTI

mercoledì 10 dicembre 2008

TERZA DOMENICA DI AVVENTO

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o Rosaceo
PILLOLE DI PAROLA
a curadi Cristina Rossini
MONIZIONE AMBIENTALE Dopo averci ricordato la vigilanza operosa e la conversione del cuore, oggi, a metà del cammino di avvento, la liturgia ci invita con insistenza ad essere nella gioia, perché il Signore è vicino, anzi è già con noi. Perché questa gioia sia autentica, siamo invitati a pregare incessantemente, ad accogliere la Parola e ad essere docili all’azione dello Spirito Santo. La certezza che il Signore agisce nella nostra vita e ci ricolma di speranza, di gioia e di pace, ci da forza per prepararci a vivere un santo Natale.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Isaia, parlando della missione profetica che Dio gli ha affidato, dichiara di essere stato inviato a portare gioia e salvezza ai poveri e agli oppressi. Ma le sue parole ci fanno immediatamente pensare al vero grande profeta: Gesù, che nella sinagoga di Nazaret applica a sé il brano che ascolteremo.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
La gioia, la preghiera, la docilità dello Spirito, il coraggio profetico, il discernimento tra il bene e il male, la santità: ecco il nostro impegno e il nostro programma di vita in attesa del Signore che viene. Ecco cosa fare per vivere davvero il Natale, ecco cosa fare ogni giorno della vita per andare incontro al Signore con la certezza di poterlo incontrare.
MONIZIONE AL VANGELO
Dio, in Cristo, fascia le piaghe del cuore. Dio, in Cristo, libera gli schiavi e i prigionieri. Dio, in Cristo, offre a tutti la misericordia. Giovanni Battista ne è convinto e per questo dirotta le folle sul Cristo: Lui è il Messia, Lui la speranza, Lui la gioia. Giovanni è solo il battistrada, la voce, l’amico. Paga volentieri la sua gioia accettando di ridimensionarsi, di scomparire, di lasciare la scena al vero protagonista.

lunedì 8 dicembre 2008

sabato 6 dicembre 2008

II DOMENICA DI AVVENTO

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Viola
Anno:B
Prima lettura Is 40,1-5.9-11
Seconda lettura 2Pt 3,8-14
Vangelo Mc 1,1-8
PILLOLE DI PAROLE
a cura di Cristina Rossini
MONIZIONE AMBIENTALE Nella seconda tappa del nostro cammino di speranza incontro al Signore che viene prepariamogli la strada, apriamogli il cuore e la vita, rendiamoci disponibili all’ascolto della Parola come le folle che accorrevano da Giovanni sulle rive del Giordano. Riconosciamo anche noi che solo Gesù è il Cristo, che solo Lui può darci una vita nuova e una speranza certa. Il Signore viene ora, nel nostro tempo come un pastore pieno di bontà e di misericordia per parlare al nostro cuore e per dare consolazione alla nostra vita. Un giorno lui tornerà nella gloria per stabilire definitivamente il suo Regno di giustizia.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Il Profeta Isaia annuncia la gioia della liberazione dalla schiavitù. Anche a noi che viviamo nell’esilio del peccato e delle nostre amarezze e delusioni viene annunciato che è finita la schiavitù e che Dio viene a salvarci. Questa buona notizia è riservata a chi ascolta la Parola del Signore e gli prepara con la conversione la strada del cuore.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA Dio ha promesso cieli nuovi e terra nuova; noi spesso siamo impazienti e vorremmo che questo si realizzasse subito e che il mondo e la società fossero subito diversi da come in realtà sono. Non dobbiamo cedere allo scoraggiamento perché anche se l’attesa è lunga Dio mantiene le sue promesse e con la sua pazienza vuol dare a tutti il tempo per rinnovarsi.
MONIZIONE AL VANGELO Giovanni Battista, il cugino di Gesù, quello che lo conosce da prima della sua nascita, è lui che nel tempo stabilito da Dio lo annuncia a tutte le genti. È lui il messaggero, è lui che senza timore, pieno di coraggio, di forza, di pazienza grida nel deserto di ogni coscienza di convertire il cuore verso Gesù che vuole incontrarci, nascere, prendere vita dentro ognuno di noi.

martedì 2 dicembre 2008

sabato 29 novembre 2008

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

Grado della Celebrazione: DOMENICA

_____Colore Liturgico:Verde____

PRIMA LETTURA (Is 63,16-17.19; 64,1-7)

SECONDA LETTURA (1Cor 1,3-9)

VANGELO (Mc 13,33-37)

PILLOLE DI PAROLA

a cura di Cristina Rossini

MONIZIONE AMBIENTALE Il Signore ci dona la grazia di iniziare un nuovo anno liturgico durante il quale sperimenteremo ancora una volta l’amore fedele di Dio dal quale siamo stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo. È l’Avvento che ci introduce nel nuovo anno e ci prepara a fare memoria della prima venuta del Signore nell’umiltà del Natale, tra le braccia di Maria, la più semplice e la più straordinaria della creature umane. Celebreremo durante l’anno, attraverso la liturgia della Chiesa, i misteri della vita del Signore e cresceremo così nel nostro essere popolo di Dio, corpo di Cristo, e tempio dello Spirito Santo.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Il profeta Isaia ci racconta le attese di liberazione del popolo d’Israele che vive in terra di esilio. Dal nostro esilio anche noi in questo tempo di avvento gridiamo al Signore di compiere il miracolo della liberazione, di ridare speranza agli sfiduciati: l’uomo vive della speranza. È questa la ragione della bellissima e struggente invocazione “se tu squarciassi i cieli e scendessi”, che ogni giorno ripetiamo al nostro Dio.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA L’apostolo Paolo ci ricorda che la salvezza non è una nostra conquista, ma è un dono del Padre che, per mezzo di Gesù Cristo, ha realizzato le sue promesse nei confronti dell’umanità. La vita nuova che abbiamo ricevuto esige però la nostra risposta vigilante e generosa, perché al suo ritorno, il Signore ci trovi in comunione con Lui e con i fratelli.
MONIZIONE AL VANGELO La storia sembra smentire continuamente la paternità di Dio e la sua fedeltà all’uomo; ecco perché è indispensabile “vegliare”, per riconoscere i segni della continua venuta del Signore. L’avvento torna a suonare la sveglia della vigilanza, perché si riaccenda il coraggio della speranza, anche davanti al rischio di lasciarci addormentare e alienare dalle tenebre del male e dal silenzio di Dio; vuole confermarci nella certezza che Dio è con noi nella nostra storia.
«L'attesa di Cristo, nostra salvezza»
________________________
ANTIFONA D’ INGRESSO C - A te, Signore, elevo l’anima mia, Dio mio, in te confido: che io non sia confuso. Non trionfino su di me i miei nemici. Chiunque spera in te non resti deluso. (Sal 25,1-3) C – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. A- Amen. C - Il Signore sia con voi. A - E con il tuo Spirito.
ATTO PENITENZIALE C - Siamo peccatori, spesso assopiti in una vita egoistica o fossilizzati nell'abitudine. Ricordando tutti i doni che abbiamo ricevuto e ringraziando il Signore per i suoi benefici, riconosciamo i nostri peccati e apriamoci al suo perdono. C - Signore, che ci ricolmi incessantemente delle ricchezze della tua grazia, abbi pietà di noi. A - Signore, pietà. C - Cristo, che sei disceso dal cielo per donarci il perdono, abbi pietà di noi. A - Cristo, pietà. C - Signore, che ritornerai per chiederci conto del lavoro che ci hai affidato, abbi pietà di noi. A - Signore, pietà. C - Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A - Amen.
COLLETTA C- O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà che mai vien meno ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l’aiuto della tua grazia, perché attendiamo vigilanti con amore irreprensibile la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. A - Amen
PRIMA LETTURA (Is 63,16-17.19; 64,1-7) Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Dal libro del profeta Isaia. Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. Davanti a te tremavano i popoli, quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, di cui non si udì parlare da tempi lontani. Orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. Tu vai incontro a quanti praticano la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia: tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si riscuoteva per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci hai messo in balia della nostra iniquità. Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dà forma, tutti noi siamo opera delle tue mani. Parola di Dio. A - Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 79) Rit: Fa’ splendere il tuo volto e salvaci, Signore.
Tu, pastore d’Israele, ascolta, assiso sui cherubini rifulgi! Risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso. R
Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato. R
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Da te più non ci allontaneremo, ci farai vivere e invocheremo il tuo nome. R
SECONDA LETTURA (1Cor 1,3-9) Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza. La testimonianza di Cristo si è infatti stabilita tra voi così saldamente, che nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi confermerà sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo: fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro! Parola di Dio. A - Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO (Sal 84,8) Alleluia, Alleluia. Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. Alleluia
VANGELO (Mc 13,33-37) Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
+ Dal Vangelo secondo Matteo A - Gloria a te, o Signore. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!"Parola del Signore" A - Lode a te o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE (In piedi) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto; il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. A - Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Signore, tu sei nostro Padre. Noi ci rivolgiamo a te con fiducia, perché aiuti la nostra Chiesa a rispondere alla tua chiamata. C - Preghiamo insieme e diciamo: Signore re di amore, ascoltaci.
1 - I cristiani, arricchiti di tutti i doni, quelli della Parola e della conoscenza di Dio, ridestino la fede e la testimonino compiendo ciascuno il lavoro ad essi affidato dal Signore. Preghiamo.
2 - Gli uomini che hanno ricevuto da Dio il potere e l’incarico di vigilare per il bene della società si ricordino che sono fragili e che dovranno renderne conto al Signore, al suo ritorno. Preghiamo.
3 - Quanti soffrono nel corpo e nello spirito, e pensano che Dio abbia loro nascosto il suo volto, ritrovino la speranza a motivo della sua venuta. Preghiamo.
4 - La nostra assemblea, che attende la rivelazione del nostro Signore Gesù Cristo, rimanga salda sino alla fine, per essere irreprensibile nel giorno del Signore. Preghiamo.
5 - I nostri defunti e i morti di questa settimana possano godere della gioia senza fine nel regno dei cieli. Preghiamo.
C - Risveglia, Padre santo, la nostra speranza, donaci la certezza che insieme a te possiamo costruire il tuo Regno; sostieni la nostra volontà di agire secondo il tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore. Amen. A - Amen.
OFFERTORIO C - Accetta, o Padre, questo sacrificio di riconciliazione, e per i meriti del Cristo tuo Figlio concedi a tutti i popoli il dono dell’unità e della pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. A - Amen
DIALOGO AL PREFAZIO C - Il Signore sia con voi. A - E con il tuo Spirito. C - In alto i nostri cuori. A - Sono rivolti al Signore. C - Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A - È cosa buona e giusta.
PREFAZIO DELL’AVVENTO I La duplice venuta del Cristo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa. E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con gioia l’inno della tua lode: Santo...
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Il Signore elargirà il suo bene e la nostra terra produrrà il suo frutto. (Sal 85,13) A - Amen
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE La partecipazione a questo sacramento, che a noi pellegrini sulla terra rivela il senso cristiano della vita, ci sostenga, Signore, nel nostro cammino e ci guidi ai beni eterni. Per Cristo nostro Signore. A - Amen

I NOSTRI APPUNTAMENTI NATALIZI

LA PARROCCHIA DI: CHIUGIANA-ELLERA-OLMO E FONTANA PERUGIA organizza per il giorno 3 gennaio 2009 una visita ai “100 Presepi” di Roma. Nel pomeriggio visita alla Chiesa di San Paolo fuori le Mura in occasione dell’anno Paolino.

PARTENZA ORE 6.00 dalla Cartolibreria Tonzani e dalla Galleria di Ellera. Pranzo al sacco PREZZO: Euro 20,00 PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI TELEFONARE: Don Fabio Quaresima 075 - 5172106 Irene Cappelletti 075 – 5178886 Mario Campanile 329/0679602

NOTIZIE DALLA CHIESA DIOCESANA DI PERUGIA

giovedì 27 novembre 2008

sabato 22 novembre 2008

XXXIV Domenica del tempo ordinario-Anno A- CRISTO RE

«… l’avete fatto a me» Conosciamo questo testo che, ai giorni nostri, è uno dei più citati e discussi. Per alcuni esso riassume quasi tutto il Vangelo. Questa tendenza non dipende da una moda o da una certa ideologia, ma corrisponde a qualcosa di assai più profondo che già esiste in noi. Quando siamo colpiti e sorpresi da un’idea, da un avvenimento o da una persona, sembriamo dimenticare tutto il resto per non vedere più che ciò che ci ha colpiti. Cerchiamo una chiave in grado di aprire tutte le porte, una risposta semplice a domande difficili. Se leggiamo questo passo del Vangelo con questo spirito, il solo criterio di giudizio, e di conseguenza di salvezza o di condanna, è la nostra risposta ai bisogni più concreti del nostro prossimo. Poco importa ciò che si crede e come si crede, poco importa la nostra appartenenza o meno a una comunità istituzionale, poco importano le intenzioni e la coscienza, ciò che conta è agire ed essere dalla parte dei poveri e dei marginali. Eppure, questa pagina del Vangelo di san Matteo è inscindibile dal resto del suo Vangelo e del Vangelo intero. In Matteo troviamo molti “discorsi” che si riferiscono al giudizio finale. Colui che non si limita a fare la volontà di Dio attraverso le parole non sarà condannato (Mt 7,21-27). Colui che non perdona non sarà perdonato (Mt 6,12-15; 1-35). Il Signore riconoscerà davanti a suo Padre nei cieli colui che si è dichiarato per lui davanti agli uomini (Mt 10,31- 33). La via della salvezza è la porta stretta (Mt 7,13). Per seguire Cristo bisogna portare la propria croce e rinnegare se stessi. Colui che vuole salvare la propria vita la perderà (Mt 16,24-26). San Marco ci dice anche: Colui che crederà e sarà battezzato, sarà salvato. Colui che non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16). Queste parole ci avvertono di non escludere dal resoconto finale la nostra risposta ai doni soprannaturali e alla rivelazione. Guarire le piaghe del mondo, eliminare le miserie e le ingiustizie, tutto questo fa parte integrante della nostra vita cristiana, ma noi non rendiamo un servizio
ANTIFONA D’ INGRESSO C - L’Agnello immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore: a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno. (Ap 5,12; 1,6) C – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. A- Amen. C - Il Signore sia con voi. A - E con il tuo Spirito.
ATTO PENITENZIALE C - È ancora lontano il regno della giustizia in questo mondo... «Ho avuto fame, sete... »... È il Signore ad essere nudo, affamato, privo del necessario, prigioniero, solo, ammalato... E noi lo riconosciamo? Facciamo il possibile per lui?... C - Signore, pastore delle pecore, abbi pietà di noi. A - Signore, pietà. C - Cristo, vincitore del male e della morte, abbi pietà di noi. A - Cristo, pietà. C - Signore, che giudicherai tutti gli uomini, abbi pietà di noi. A - Signore, pietà. C - Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. A - Amen.
INNO DI LODE Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, - ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie - per la tua gloria immensa, - Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo. - Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre: - tu che togli i peccati del mondo, abbi, pietà di noi; - tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; - tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, - tu solo il Signore, - tu solo l'Altissimo: - Gesù Cristo, - con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA C- O Padre, che hai posto il tuo Figlio come unico re e pastore di tutti gli uomini, per costruire nelle tormentate vicende della storia il tuo regno d’amore, alimenta in noi la certezza di fede, che un giorno, annientato anche l’ultimo nemico, la morte, egli ti consegnerà l’opera della sua redenzione, perché tu sia tutto in tutti. Egli è Dio, e vive e regna con te... A - Amen
PRIMA LETTURA (Ez 34,11-12.15-17) Voi siete mio gregge: io giudicherò fra pecora e pecora.
Dal libro del profeta Ezechiele.
Così dice il Signore Dio: “Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge, quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi, dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò
cura della grassa e della forte, le pascerò
con giustizia.A te, mio gregge, dice il Signore
Dio:Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora,
fra montoni e capri.
Parola di Dio
A-Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 22) Rit: Tu mi conduci, Signore, nel regno della vita.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. R Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. R Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. R
SECONDA LETTURA (1Cor 15,20-26.28) Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Fratelli, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. Parola di Dio. A - Rendiamo grazie a Dio.
ACCLAMAZIONE AL VANGELO (Ap 1,8) Alleluia, Alleluia. Io sono l’Alfa, e l’Omega, colui che è, che era e che viene: tenete saldo il dono della fede fino al mio ritorno. Alleluia
VANGELO (Mt 25,31-46) Si siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
+ Dal Vangelo secondo Matteo A - Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi dirà a quelli posti alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”. Parola del Signore A - Lode a te o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE (In piedi) Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato, della stessa sostanza del Padre;per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto; il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo,che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà
A-Amen PREGHIERA DEI FEDELI In Cristo, il Padre ha voluto perdonare, riscattare, riconciliare. Innalziamo la nostra preghiera a Dio per mezzo di Cristo Re dell'universo. C - Preghiamo insieme e diciamo: Signore re di amore, ascoltaci.
1. La Chiesa, attraverso i suoi pastori, riveli al mondo la giustizia e la pace. Preghiamo.
2. Coloro che nel mondo detengono l'autorità, sull'esempio di Cristo Re, si facciano servi di ogni uomo. Preghiamo.
3. Quanti esercitano la giustizia umana, riconoscano Cristo in coloro che soffrono. Preghiamo.
4. Gli oppressi, i prigionieri, i condannati vedano spuntare la propria salvezza e siano confortati dalla vicinanza dei fratelli. Preghiamo.
5. La nostra assemblea eucaristica sia segno di condivisione e di amore universale. Preghiamo.
C - Signore Gesù, al quale Dio onnipotente ha sottomesso tutte le cose alla tua regalità, fa' entrare tutti gli uomini nell’unico regno di giustizia, di amore e di pace. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. A - Amen.
OFFERTORIO C - Accetta, o Padre, questo sacrificio di riconciliazione, e per i meriti del Cristo tuo Figlio concedi a tutti i popoli il dono dell’unità e della pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. A - Amen
PREFAZIO Cristo sacerdote e re dell’universo. È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu con olio di esultanza hai consacrato Sacerdote eterno e Re dell’universo il tuo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Egli, sacrificando se stesso immacolata vittima di pace sull’altare della Croce, operò il mistero dell’umana redenzione; assoggettate al suo potere tutte le creature, offrì alla tua maestà infinita il regno eterno e universale: regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria: Santo...
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Re in eterno siede il Signore: benedirà il suo popolo nella pace. (Sal 29,10-11)
POST COMUNIONE O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti con il pane della vita immortale, fa’ che obbediamo con gioia a Cristo, Re dell’universo, per vivere senza fine con lui nel suo regno glorioso. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. A - Amen

sabato 15 novembre 2008

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Prima lettura Pr 31,10-13.19-20.30-31 Salmo responsoriale Sal 127 Seconda lettura 1Ts 5,1-6 Vangelo Mt 25,14-30 ______________________________ PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini _____________________________________________ Monizione Ambientale Per poterci presentare sereni all’incontro definitivo con il Signore dobbiamo vivere da cristiani. Siamo chiamati ad aprire le mani al misero e stendere la mano al povero; a vivere da figli della luce che compiono le opere giuste; e ancora ad impegnarci seriamente perché i doni che Dio ha riservato ad ognuno di noi, crescano, fioriscano e diano frutti di bene per tutti. Monizione alla Prima Lettura Eccezionalmente per quei tempi e per quella cultura una donna viene presa come modello di impegno e di saggezza, è la sua ricchezza umana che costituisce il suo più alto valore e che dà consistenza a tutte le sue attività; è il suo timore di Dio a dare sostanza alla sua quotidianità. Essere cristiani significa rendere straordinarie le cose ordinarie facendole con il cuore rivolto verso il Signore. Monizione alla Seconda Lettura Ricordando agli abitanti di Tessalonica e a tutti noi che siamo figli della Luce e del Giorno e non delle tenebre, Paolo ci invita a vivere come tali, preparandoci senza timore, ma con serenità a quell’incontro con il Signore che immancabilmente dovremo sostenere nei tempi in cui Lui vorrà. Monizione al Vangelo Il Signore si fida di noi e ci affida i suoi beni, li mette nelle nostre mani perché noi li trattiamo come delle cose preziose e li facciamo vivere, i suoi talenti prendono vita solo se ci impegnamo con la nostra vita a farli crescere, a renderli fecondi; non ci vuole pigri e inerti, ci vuole attivi e vivaci.

LETTURE

Prima lettura Pr 31,10-13.19-20.30-31 La donna perfetta lavora volentieri con le sue mani. ------------------------- Dal libro dei ProverbiUna donna forte chi potrà trovarla?Ben superiore alle perle è il suo valore.In lei confida il cuore del maritoe non verrà a mancargli il profitto.Gli dà felicità e non dispiacereper tutti i giorni della sua vita.Si procura lana e linoe li lavora volentieri con le mani. Stende la sua mano alla conocchiae le sue dita tengono il fuso.Apre le sue palme al misero,stende la mano al povero.Illusorio è il fascino e fugace la bellezza,ma la donna che teme Dio è da lodare.Siatele riconoscenti per il frutto delle sue manie le sue opere la lodino alle porte della città.Parola di Dio ------------------------- Salmo responsoriale Sal 127 Beato chi teme il Signore. ___________________ Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. ___________________ La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. ___________________ Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! ___________________ Seconda lettura 1Ts 5,1-6 Non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. ----------------------- Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai TessalonicésiRiguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.Parola di Dio ------------------------ Canto al Vangelo(Gv 15,4.5) Alleluia, alleluia. Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto. Alleluia. ------------------------ + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».Parola del Signore.

sabato 1 novembre 2008

COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI

Prima lettura Gb 19,1.23-27- Io lo so che il mio redentore è vivo.

Salmo responsoriale Sal 26

Seconda lettura Rm 5,5-11-Giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.

Canto al Vangelo (Gv 6,40

Vangelo Gv 6,37-40 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

MONIZIONE AMBIENTALE La liturgia di oggi ripropone il mistero che è seminato nell’essere di ogni uomo, mistero della morte. Attraverso l’amore di Cristo e la nostra comunione con Lui, noi siamo conquistati alla vita e siamo in qualche modo resi divini e infiniti. Il valore dell’uomo va al di là dei beni che possiede, che finiscono con la morte umana. Cristo, attraversando la nostra morte, la vince e irradia in noi la vita divina. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Il nucleo tematico del Libro di Giobbe non è tanto il problema del male, quanto piuttosto la riflessione sulla vera Fede, contro tutti i surrogati teologici e filosofici. Giobbe, a metà del suo tempestoso contendere con Dio, intravede un barlume di Speranza; ridotto poi vicino alla tomba, avverte la Parola giudicatrice e liberatrice di Dio. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA L’amore che Dio ha per noi si rivela nella morte di Cristo. Questo sacrificio non è compiuto per persone meritevoli e giuste, ma per peccatori e ribelli. Attraverso quel sangue effuso per amore passa la nostra salvezza, si apre la nostra giustificazione. Non ci resta che attendere, pieni di Speranza, la salvezza escatologica, cioè la partecipazione anche alla Risurrezione di Cristo. MONIZIONE AL VANGELO Gesù ci mostra la volontà del Padre: che tutti gli uomini abbiano la sua stessa Vita, e per questo siano risuscitati nella comunione finale con Lui. Chi crede nel Figlio, ha già ora la Vita Eterna, che sarà portata a pienezza nella Risurrezione escatologica. La salvezza presente e futura è conseguenza della comunione personale con il Figlio mediante la Fede.

LITURGIA DELLA PAROLA

Dal libro di Giobbe Rispondendo Giobbe prese a dire: «Oh, se le mie parole si scrivessero,se si fissassero in un libro,fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,per sempre s’incidessero sulla roccia!Io so che il mio redentore è vivoe che, ultimo, si ergerà sulla polvere!Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,senza la mia carne, vedrò Dio.Io lo vedrò, io stesso,i miei occhi lo contempleranno e non un altro». Parola di Dio Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione. Parola di Dio Alleluia, alleluia. Questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.Alleluia. + Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Parola del Signore La meta della nostra speranza è l’abbraccio amoroso e appassionato del Padre, che ci attende nella gloria del cielo. Chiediamogli aiuto, perché ci attiri a sé e ci sostenga nelle prove della vita terrena. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore. 1. Per la Chiesa, dove convivono i peccati degli uomini e la santità di Dio, perché i credenti non si lascino scoraggiare dalle cadute e dalle sconfitte, ma perseverino nel santo viaggio che li condurrà nella comunione divina.Preghiamo. 2. Per tutti i fratelli e le sorelle che nel mondo sono perseguitati a causa della loro fede, perché trovino il coraggio di testimoniare la coerenza dell’essere cristiani e la forza per essere fedeli al Vangelo. Preghiamo. 3. Perché tutti gli uomini di buona volontà si impegnino ad aiutare i poveri, coloro che hanno fame e sete di giustizia, promuovendo il bene comune. Preghiamo. 4. Per chi soffre nel corpo e nello spirito, perché sappia associare le sue sofferenze alla croce di Cristo, nell’attesa fiduciosa della gloria celeste, quando i santi lo accoglieranno in Paradiso. Preghiamo. 5. Per tutti noi che partecipiamo a questa assemblea eucaristica, perché il Signore ci doni la beatitudine dei puri di cuore, al fine di comprendere a quale speranza ci ha chiamati e di quale amore ci ha rivestiti. Preghiamo. O Padre, i nostri santi nel cielo pregano con noi e per noi. Uniamo le nostre suppliche alle loro, perché tu le ascolti e ci renda capaci di essere come ci vuoi. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.