lunedì 31 marzo 2008

NOTIZIARIO SETTIMANALE

UNO E TRINO
Settimanale d'InformazioneParrocchia di Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana (Pg)


Domenica 30 Marzo 2008 - Domenica in Albis (torna l'ora legale)
Ore 8.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 10.00 S.Messa alla Chiesa di S.Giovanni Apostolo-Olmo
Ore 11.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 18.00 Incontro del gruppo di Fidanzati e Sposi "CANA 1"

Lunedi 31 Marzo 2008
Ore 8.30 S.Messa alla Chiesa di San Pietro Apostolo-Chiugiana
Ore 21.00 Inizio Corso Cresima per Giovani e Adulti-Chiugiana
Ore 21.00 Incontro per Operatori Pastorali per la Famiglia,Animatori Giovani,
Catechisti,Membri dei Consigli Parrocchiali-Chiesa Ferro di Cavallo

Martedi 1 Aprile 2008
Ore 8.30 S.Messa alla Chiesa di San Pietro Apostolo-Chiugiana

Mercoledi 2 Aprile 2008
Ore 7.15 S.Messa alla Chiesa di San Giovanni apostolo-Olmo
Ore 21.00 LECTIO DIVINA-Olmo

Giovedi 3 Aprile 2008-Primo Giovedi del Mese
Ore 7.00 Preghiera per le vocazioni con il Monastero Invisibile
Ore 7.15 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 15.00 Adorazione Eucaristica nella Chiesa di san Giovanni apostolo-Olmo
Ore 16.00 S.Rosario dei Bambini-Olmo
Ore 18.30 Messa per il Gruppo giovani-Chiugiana
Ore 21.00 Incontro sull'Iniziativa:Pietre vive

Venerdi 4 Aprile 2008-Primo venerdi del mese dedicato al SS.mo Cuore di Gesù
Ore 7.00 Preghiera al sacro Cuore di Gesù.Adorazione Eucaristica
Ore 7.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 17.30 Incontro per i genitori al Comune di Corciano
Ore 21.00 "Gruppo del Vangelo"Quindicinale a Ghiugiana

Sabato 5 Aprile 2008
Ore 16.00 Battesimo di Gabriele Antonini di Sigfrido e Tosti Michela-Chiugiana
Ore 18.00 Celebrazione del Sacramento della Cresima per Adolfo Lizzi
Chiesa di Fontana-Celebra Mons.Giulio Giommini

Domenica 6 Aprile 2008 - 84° Giornata per l'Università Cattolica del Sacro Cuore
Ore 8.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 10.00 S.Messa alla Chiesa di S.Giovanni Apostolo-Olmo
Ore 11.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 15.00 Ritiro Equipe CORSO DI CRISTIANITA' per donne che si terrà a
S. TECLA DI ASSISI DAL 17 al 20 Aprile 2008

giovedì 27 marzo 2008

CELEBRIAMO I SACRAMENTI

ORDINE

"La vita stessa dei presbiteri, la loro dedizione incondizionata al gregge di Dio, la loro testimonianza di amorevole servizio al Signore e alla sua Chiesa una testimonianza segnata dalla scelta della croce accolta nella speranza e nella gioia pasquale , la loro concordia fraterna e il loro zelo per l'evangelizzazione del mondo sono il primo e il più persuasivo fattore di fecondità vocazionale" (Pastores dabo vobis, 41).

Queste parole diceva il Papa Giovanni Paolo II nel già lontano 1992. Non sapeva lui come sarebbero adatte nel suo caso. Tutti abbiamo potuto vedere come la sua testimonianza è stata segnata dalla croce, dalle sofferenze fisiche e anche dalle sofferenze morali di quanti non vogliono accettare Cristo nelle loro vite. Ma anche tutti siamo testimoni della speranza che lui aveva e, soprattutto, della gioia pasquale. Proprio è morto nell'ottava di Pasqua, per significare di più la sua unione con Cristo risorto, unica fonte di felicità.

Imitando il suo esempio di servizio al Signore, il suo zelo per l'evangelizzazione, non possiamo rimanere indifferenti al problema delle vocazioni. Preghiamo il Signore perché queste siano davvero numerose e generose come la sua.







CELEBRIAMO I SACRAMENTI

UNZIONE DEGLI INFERMI

Il dolore e la malattia fanno parte del mistero dell'uomo sulla terra. Certo, è giusto lottare contro la malattia, perché la salute è un dono di Dio. Ma è importante anche saper leggere il disegno di Dio quando la sofferenza bussa alla nostra porta. La «chiave» di tale lettura è costituita dalla Croce di Cristo. Il Verbo incarnato si è fatto incontro alla nostra debolezza assumendola su di sé nel mistero della Croce. Da allora ogni sofferenza ha acquistato una possibilità di senso, che la rende singolarmente preziosa. Da duemila anni, dal giorno della Passione, la Croce brilla come somma manifestazione dell'amore che Iddio ha per noi. Chi sa accoglierla nella sua vita sperimenta come il dolore, illuminato dalla fede, diventi fonte di speranza e di salvezza. (Giovanni Paolo II - Giubileo dei malati e degli operatori sanitari 11 febbraio 2000)

Gesù verso gli ammalati ha usato sempre tanta attenzione, bontà e dolcezza, e a loro favore ha operato molti miracoli. Continua ancor oggi a donare conforto e a compiere sorprendenti guarigioni, specialmente per mezzo della Madonna. Ebbene, lo stesso Gesù ha provveduto affinché nelle malattie gravi e nel concludersi di una vita ci fosse una sorgente di grazie: il Sacramento dell’Unzione degli infermi, che nel passato veniva impropriamente chiamata Estrema Unzione.

Il sacramento dell'unzione degli infermi viene conferito, su richiesta, alle persone malate o anziane.

Per informazioni e modalità rivolgersi al Parroco. (Don Fabio Quaresima, cell.393/387622916)

CELEBRIAMO I SACRAMENTI

PENITENZA


Quando è possibile confessarsi?

Giorni feriali
Il parroco è disponibile a confessare negli orari di apertura della parrocchia. Comunque è opportuno telefonare (338/7622916) per accertarsi che il sacerdote è libero dagli impegni parrocchiali o per prendere un appuntamento.

Giorni festivi
Coloro che non possono accostarsi al Sacramento della Penitenza durante la settimana, possono confessarsi prima delle Messe delle domeniche e delle festività di precetto.

Celebrazioni comunitarie del Sacramento della Riconciliazione, con confessioni individuali

Il Mercoledì Santo alle ore 21.00 celebriamo una liturgia penitenziale, ovvero una celebrazione comunitaria del sacramento della riconciliazione, con confessioni individuali.

Atto di dolore
Mio Dio mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso Te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato, Signore misericordia, perdonami.

CELEBRIAMO I SACRAMENTI

EUCARESTIA

"Il giorno del Signore, ossia la domenica, negli ultimi due decenni, è stato oggetto della sollecitudine pastorale della Chiesa. Si rileva, oggi più che mai, la tendenza a fare della domenica e del fine settimana un tempo da riempire di molteplici interessi: sportivi, culturali, distensivi, commerciali. Ormai il giorno del Signore è sempre più impoverito del suo originario significato, fondamentale anche per il suo valore civile: storico, sociale, culturale, etico

Senza l'essenziale riferimento a Cristo, senza l'Eucaristia, non si potrebbe capire né dire la domenica. Siamo ben lontani dalla testimonianza dei martiri di Abitene (Tunisia, anno 304, sotto Diocleziano) che preferivano morire piuttosto che rinunciare a celebrare il Giorno del Signore.

Nei primi secoli dell'era cristiana dire domenica e vedere riuniti i discepoli del Signore in assemblea per celebrare l'Eucaristia era un tutt'uno. Possiamo ripetere oggi, come discepoli del Signore, le parole proclamate da questi e altri Martiri davanti ai loro giudici e su cui si fonda la ragione stessa dell'esistenza cristiana: "Senza la domenica non possiamo vivere"?"

Orario delle Sante Messe:

Feriali: ore 7.30 (Lunedì-Mercoledì) Chiesa di Olmo
Feriali: ore 7.30 (Martedi,Giovedi,Venerdì) Chiesa di Chiugiana

Sabato: ore 18.00 (Chiesa di Fontana)

Domenica: ore 8.30 (Chiesa di Chiugiana)
ore 10.00 (Chiesa di Olmo)
ore 11.30 (Chiesa di Chiugiana)


Adorazione Eucaristica:

Ogni giovedì: ore 15.00 Chiesa di Olmo

CELEBRIAMO I SACRAMENTI

CONFERMAZIONE

Durante l'anno si organizza un corso di catechesi in preparazione alla Cresima per gli adulti e i giovani dai 16 anni in sù.
Il prossimo corso inizia il 31 marzo 2008. Gli incontri saranno una volta alla settimana, il
mercoledì alle ore 21.00.

Per prenotazioni rivolgersi nell'ufficio parrocchiale.
La data della Cresima sarà comunicata in seguito.

Documenti richiesti:
- certificato di Battesimo del cresimando (per uso Cresima)
- documento di idoneità del padrino o della madrina

Il padrino o la madrina:
- deve aver compiuto i sedici anni
- deve aver ricevuto i Sacramenti dell'Iniziazione Cristiana (Battesimo, Cresima, Prima Comunione)
- non deve aver contratto matrimonio solo civile, né deve convivere, né deve aver procurato il divorzio
- non può essere il padre o la madre, né il fidanzato o la fidanzata del cresimando,
- deve impegnarsi a condurre una vita cristiana conforme alla fede e all'incarico che si assume.

CELEBRIAMO I SACRAMENTI

BATTESIMO

Ordinariamente i Battesimi sono celebrati la seconda domenica del mese durante la Santa Messa delle ore 11.30. In caso di particolare necessità si potrà concordare con il parroco un giorno diverso da quelli stabiliti.

I genitori sono invitati di mettersi in contatto con il parroco, subito dopo la nascita del bambino, per stabilire insieme la data del Battesimo e dell'incontro di preparazione, al quale dovranno partecipare insieme con i padrini.

Documenti richiesti:
- estratto di nascita del bambino/a
- documento di idoneità dei padrini

I padrini:
- devono aver compiuto i sedici anni
- devono aver ricevuto i Sacramenti dell'Iniziazione Cristiana (Battesimo, Cresima, Prima Comunione) - non devono aver contratto matrimonio solo civile, né devono convivere, né devono aver procurato il divorzio
- non possono essere il padre o la madre dal battezzando
- devono impegnarsi a condurre una vita cristiana conforme alla fede e all'incarico che si assumono.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI PER LA PREPARAZIONE AL BATTESIMO

MESE DI MAGGIO 2008

Lunedì 5 Maggio : a Chiugiana ore 21.00- locali Parrocchiali

Giovedi 8 Maggio: a Chiugiana ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedi 12 Maggio: a Chiugiana ore 21.00-locali Parrocchiali

Giovedì 15 Maggio: a Chiugiana ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedì 19 Maggio: a Chiugiana ore 21.00-locali Parrocchiali

MESE DI GIUGNO 2008

Martedì 3 Giugno:a Girasole- ore 21.00-locali Parrocchiali

Giovedi 5 Giugno:a Girasole- ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedi 9 Giugno:a Girasole- ore 21.00-locali Parrocchiali

Giovedi 12 Giugno:a Girasole-ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedì 16 Giugno:a Girasole-ore 21.00-locali Parrocchiali

MESE DI SETTEMBRE 2008

Lunedi 1 Settembre: a Chiugiana-ore 21.00-locali Parrocchiali

Giovedi 4 Settembre: a Chiugiana-ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedi 8 Settembre:a Chiugiana-ore 21.00-locali Parrocchiali

Giovedi 11 Settembre:a Chiugiana-ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedi 15 Settembre:a Chiugiana-ore 21.00-locali Parrocchiali

MESE DI NOVEMBRE 2008

Lunedi 3 Novembre:a Girasole-ore 21.00-locali Parrocchiali

Giovedi 6 Novembre:a Girasole-ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedi 10 Novembre:a Girasole-ore 21.00-locali Parrocchiali

Giovedi 13 Novembre:a Girasole-ore 21.00-locali Parrocchiali

Lunedi 17 Novembre:a Girasole-ore 21.00-locali Parrocchiali

con i genitori che hanno effettuato una preparazione ci incontriamo nei locali parrocchiali alle ore 21.00 dei seguenti giorni:

Lunedi 7 Aprile 2008-locali Parrocchiali di Chiugiana

Mercoledi 4 Giugno-locali Parrocchiali del Girasole

Lunedi 6 Ottobre-locali Parrocchiali del Girasole

Lunedi 1 Dicembre-locali Parrocchiali di Chiugiana

Prima degli Incontri contattare il proprio Parroco:

Don Fabio Quaresima per Chiugiana- tel.075 5172106

Don Mario Tacconi per il Giirasole- tel.075 5293787

  • Animatori degli Incontri: Conti Paolo e Silvana
  • Pera Luigi e Anna

CALENDARIO PER I GIORNI DEI BATTESIMI NELLA PARROCCHIA
DI CHIUGIANA. ANNO 2008

Sabato 12 Aprile --Domenica 13 Aprile

Sabato 10 Maggio-- Domenica 11 Maggio

Sabato 7 Giugno-- Domenica 8 Giugno

Sabato 13 Settembre --Domenica 14 Settembre

Sabato 11 Ottobre --Domenica 12 Ottobre

Sabato 8 Novembre-- Domenica 9 Novembre

Sabato 15 Dicembre --Domenica 14 Dicembre

mercoledì 26 marzo 2008

NOTIZIARIO SETTIMANALE


UNO E TRINO Settimanale d'Informazione
Parrocchia di Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana (Pg)
Domenica 23 Marzo 2008-Pasqua di Risurrezione
Ore 8.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 10.00 S.Messa alla Chiesa di San Giovanni apostolo-Olmo
Ore 10.30 S.Messa alla Chiesa di San Martino di Fontana
Ore 11.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Lunedi 24 Marzo 2008-Lunedì dell'Angelo
Ore 8.30 S.Messa alla Chiesa di San Pietro Apostolo-Chiugiana
Esposizione del SS.mo Sacramento-Adorazione continua,
personale e di gruppo.
Ore 17.00 Rosario,Vespri e Reposizione del SS.mo Sacramento
Ore 18.00 S.Messa di Chiusura del primo giorno di adorazione.
Martedi 25 Marzo 2008
Ore 8.30 S.Messa alla Chiesa di San Pietro Apostolo-Chiugiana
Esposizione del SS.mo Sacramento-Adorazione continua,
personale e di gruppo.
Ore 17.00 Rosario,Vespri e Reposizione del SS.mo Sacramento
Ore 18.00 S.Messa di Chiusura delle Quarantore
Ore 21.00 Incontro per la Comunità Capi Scout-Chiugiana
Mercoledi 26 Marzo 2008
Ore 7.15 S.Messa alla Chiesa di San Giovanni apostolo-Olmo
Ore 21.00 LECTIO DIVINA-Olmo
Giovedi 27 Marzo 2008
Ore 7.15 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 15.00 Adorazione Eucaristica nella Chiesa di san Giovanni apostolo-Olmo
Ore 16.00 S.Rosario dei Bambini-Olmo-
Venerdi 28 Marzo 2008
Ore 7.15 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 21.00 Incontro dei genitori dei ragazzi del gruppo"PENTECOSTE"
Chiesa di SanPietro apostolo-Chiugiana
Sabato 29 Marzo 2008
Ore 8.30 Inizio del Ritiro dei Fanciulli del Gruppo GALILEA per la Prima Confessione
Ore 11.00 Matrimonio di:Del Favero Mauro e Vignoli Marta-Fontana-
con Battesimo di Tiziano Del Favero
Ore 15.00 Confessioni del gruppo di Catechismo "GALILEA"-Chiugiana
Ore 16.00 Prove del Coro Parrocchiale-Chiugiana
Ore 17.00 S.Messa a Fontana
Domenica 30 Marzo 2008 - Domenica in Albis (torna l'ora legale)
Ore 8.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 10.00 S.Messa alla Chiesa di S.Giovanni Apostolo-Olmo
Ore 11.30 S.Messa Chiesa di S.Pietro- Chiugiana
Ore 18.00 Incontro del gruppo di Fidanzati e Sposi "CANA 1"

lunedì 24 marzo 2008

CRISTO NOSTRA PASQUA E' RISORTO

Da Don Fabio Quaresima (Parroco)

Carissimi parrocchiani (e carissimi visitatori web),vi giungano i più cari e sentiti auguri di una buona e santa Pasqua da tutta la nostra comunità di Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana.La Pasqua è l'evento centrale di tutta la storia dell'umanità: Dio che si fatto uomo, dà la vita per noi e, con la sua resurrezione, ci dà la certezza che con Lui anche noi risorgeremo.Gesù con la sua resurrezione ha spalancato le porte della morte e ci ha fatto vedere che la vita, quella vera, continua; quella alla quale siamo tutti chiamati! In fondo vivere e lavorare "in parrocchia", contribuire alla realizzazione del Regno, ha come ultimo scopo proprio quello di ritrovarci, un giorno, tutti insieme in Paradiso a celebrare
la Pasqua senza tramonto.don Fabio parroco e la Comunità Parrocchiale.

PASQUA 2008

PASQUA DEL SIGNORE:
CON CRISTO RISORGIAMO AD UNA VITA NUOVA.
L'annuncio pasquale risuona oggi in tutta la chiesa: Cristo è risorto, egli ha vinto la morte, ci richiama, con la potenza del suo amore, ad una vita nuova, affida a tutti noi il compito e la missione di essere i testimoni viventi della sua risurrezione. Questo annuncio è destinato a durare nei secoli con tutta la sua efficacia; la chiesa, mediante i sacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome del Signore. Una nuova energia vitale viene trasfusa nel mondo e la vita ha ormai la sua fonte per rinascere continuamente in Cristo.

Testimoni del Cristo risorto. La nostra fede nasce da una tomba vuota e dalla certezza di un evento storico mirabile: Cristo è risorto. Da questa incrollabile verità sempre attuale possiamo trarre il motivo fondamentale della nostra fede e della nostra speranza. Noi battezzati siamo membra del Cristo risorto; in lui accediamo progressivamente ad una " vita nuova ", purificata dai fermenti del peccato. Quindi Pasqua è oggi, in ogni giorno dell'esistenza umana, ogni volta che rinnoviamo concretamente la nostra scelta per Cristo per essere poi i suoi testimoni credibili.

Una scelta per la vita. Scegliere Cristo significa operare per la vita. Ciò che vediamo intorno a noi - odio, morte, guerre, violenza, discriminazioni, egoismo - non è la vera realtà: ne facciamo esperienza quando operiamo nel senso della risurrezione, della verità di Dio: la vita nuova, un mondo nuovo possono apparire in tutto il loro fascino quando passiamo attraverso la morte solo per risorgere. Ogni volta che il male è vinto, che l'amore trova le sue autentiche espressioni è la Pasqua che trionfa, è Cristo che s'immerge nel nostro male quotidiano per redimerlo e farlo diventare evento salvifico. La Pasqua è perciò da vivere ogni giorno e da testimoniare in continuità, deve diventare una scelta di vita fino a quando la gloria della risurrezione sarà pienamente rivelata e attuata.

… verso la grande festa della Pasqua eterna.
In ogni eucarestia la Pasqua e perennemente celebrata perché viene immolato Cristo, l'Agnello pasquale; e in essa " mirabilmente nasce e si edifica sempre la Chiesa ". Anche noi con gli Apostoli siamo invitati alla mensa di Cristo; ci nutriamo di Lui per trasfondere ancora in noi la sua vita divina, per uscire dal tunnel della schiavitù ed essere annoverati tra i figli: tutto questo è dono dello Spirito che da la vita.
Ad ognuno di noi, come un giorno ad Abramo, il Signore dice: " Esci…! ". " Esci dalle tue opinioni separate per entrare pienamente in quella fede che la Chiesa si gloria di professare. Esci dalle tue ricchezze che tendi di godere egoisticamente… Esci da tuo peccato che ti avvelena il cuore, e vai verso la novità del Cristo… Esci di " casa ", dal caldo delle parete domestiche dove tendi ad ignorare i drammi dei fratelli ed allarga la cerchia dei tuoi interessi… Esci dalla tua sete di dominio e cerca di fare della tua vita un servizio di amore. Esci in campo aperto e prendi la strada del Vangelo… Semina la gioia gridando silenziosamente con il tuo comportamento che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio dove si attesta che Lui è il Signore risorto… Questo è il modo più autentico di cantare l'Alleluia pasquale" (M. Magrassi)

domenica 23 marzo 2008

LA VEGLIA PASQUALE

di mario Campanile
COMUNITA' PARROCCHIALE DI :
CHIUGIANA- ELLERA-OLMO-FONTANA
Il Sabato Santo è tradizionalmente giorno senza liturgia: non si celebra l'Eucaristia, e la comunione ai malati si porta solamente ai malati in punto di morte. A partire dalle 22,30 celebriamo la solenne Veglia pasquale, che è la celebrazione più importante di tutto l'Anno Liturgico. In essa: celebriamo la Resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco, al fuoco nuovo si accende il cero pasquale, che viene portato processionalmente in chiesa; durante la processione si proclama La luce di Cristo, e si accendono le candele dei fedeli. All'arrivo al presbiterio il cero è incensato e si proclama l'Annuncio Pasquale.La liturgia della Parola ripercorre con sette letture dell'Antico Testamento gli eventi principali della storia della salvezza, dalla creazione del mondo attraverso la liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù d'Egitto, alla promessa della nuova alleanza. L'Epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell'apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua. Segue la liturgia battesimale, nella quale tutti i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e quest'anno verrà battezzato il piccolo ANDRES VALLADOLID di 5 anni.

sabato 22 marzo 2008

LA VIA DELLA CROCE

Il cammino che porta al Calvario è un cammino che ci interpella. È un cammino di fedeltà e di coerenza al Signore e ai fratelli; è un cammino severo e sereno che chiede silenzio, riflessione, preghiera, comunicazione profonda, impegno perseverante, reciprocità e sostegno.Per questi motivi, nonostante una fastidiosa pioggia si è svolta anche quest'anno la tradizionale processione della VIA CRUCIS.La celebrazione,come ogni anno,ha richiamato tanti fedeli,che hanno partecipato sin dalla celebrazione della Passione di Nostro Signore Gesu' Cristo nella Parrocchia di Chiugiana e lungo il tracciato da Chiugiana a Olmo,diviso nelle classiche stazioni. I commenti e le riflessioni delle quattordici stazioni quest'anno sono state preparate dai gruppi giovanili che operano in parrocchia (Scout-Azione Cattolica-Schola Cantorum-Chierichetti)
VENERDI 21 MARZO 2008 Ore 21.30


I STAZIONE
GESU' E' CONDANNATO A MORTE

Lettura (Gv 19,1-3.14b-16)
Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.I soldati,intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora;quindi gli venivano davanti e gli dicevano:,e gli davano schiaffi.Oilato disse ai Giudei:.Ma quelli gridarono:.Disse loro Pilato:.Risposero i sommi sacerdoti:.Allora lo consegnò loro perchè fosse crocifisso.
Commento
Signore,aiutaci a vincere la paura di essere giudicati, di sentirci soli contro gli altri, aiutaci a pensare autonomamente, ad andare controcorrente per una giusta causa. Aiutati dalle parole di papa Giovanni Paolo II vogliamo combattere il "Pilato" che è in noi: "Noi non possiamo ignorare le tragedie della nostra epoca, chiudendo gli occhi e il cuore.[…] Al contrario, noi siamo immersi in questo mondo ogni giorno, pronti ad accorrere laddove vi è un fratello o una sorella nel bisogno, una lacrime da asciugare, una richiesta d’aiuto da esaudire".
II STAZIONE
GESU' E' CARICATO DELLA CROCE

















Lettura (Mc15,20;Is 53,4;Lc9,23)
Dopo averlo schernito,i soldati spogliarono Gesù della porpora
e gli rimisero le sue vesti,poi lo condussero fuori per crocifiggerlo."Egli-dice il profeta-si è caricato delle nostre sofferenze,si è
addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato,percosso da Dio e umiliato".Dice Gesù:"Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,prenda la sua croce ogni giorno e mi segua".
Commento
Gesù, sei stato preso in giro, malmenato, torturato dai soldati. Loro pensavano che tu fossi pazzo perché Ti credevi un Re, e ti hanno messo una corona e un manto rosso: ma quella corona era
di spine, e le hai sentite tutte penetrare nella Tua carne. Forse però gli insulti e gli sputi ti hanno fatto ancora più male! Tutta questa crudeltà ci sconvolge, ci rattrista, e ci rendiamo conto che
ancora ai giorni nostri molti prigionieri vengono torturati, i loro diritti non vengono rispettati;molti uomini si credono dio, pensano di poter decidere della vita e della morte, della gioia e della sofferenza altrui. Qualche volta anche noi siamo così, magari non uccidiamo nessuno fisicamente, ma le parole o i gesti che rivolgiamo a chi ci sta accanto spesso feriscono, fanno male.Gesù, il tuo atteggiamento però ci stupisce perché non Ti sei opposto ai soldati.
Sapevi ciò che Ti stava per succedere e lo hai accettato, perché la tua morte non sarebbe stata inutile. Aiutaci allora Signore a non essere come quei soldati che Ti hanno deriso e ferito, ma a saperli al contrario amare come hai fatto Tu.
III STAZIONE
CADE SOTTO IL PESO DELLA CROCE
Lettura (Is 53,5b;Sal 37)
Il castigo che ci da salvezza si è abbattuto su di lui;per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

Commento
Gesù, sei caduto, sei stremato, abbandonato anche dagli amici più intimi che ancora una volta hanno dubitato che tu sia il Messia atteso, il Salvatore, e così, c’è chi ti ha dato del bugiardo e chi ti ha tradito preferendo il denaro a Te.
Sei caduto stanco, debole, dolorante, con il corpo già coperto di piaghe;ma se volgi lo sguardo vedi lì con te Maria, la donna che ti ha partorito. Il suo amore Ti sostiene insieme a quello di Dio Padre.
Perdonaci, o Gesù, per ogni volta che Ti lasciamo solo, per ogni volta che scegliamo di seguire il mondo, perché non sopportiamo il sangue delle tue ferite. Ricordaci, Signore, che ogni volta che cadiamo Tu sei con noi, insieme a Maria, madre Tua e madre nostra.
IV STAZIONE
GESU'INCONTRA LA MADRE
Lettura (Lc2,34-35;Lam 1.12ab)
Parlando a Maria Simeone aveva profetato:.
.
Commento
Per noi è così difficile serbare dolori e ingiustizie nel cuore, abbiamo bisogno di cercare un aiuto negli altri e condividere i nostri problemi anche con i genitori. Maria, il tuo dolore deve essere stato immenso, tu che hai sempre saputo la sorte finale di tuo Figlio.
Maria,guidaci nel nostro cammino di fede,soprattutto quando siamo più al buio.
Ripetiamo le parole di Carlo Carretto :"Beata te che hai creduto!"
V STAZIONE
GESU' E' AIUTATO DAL CIRENEO
Lettura (Mc 15,21;Mt10,38)
Mentre lo conducevano verso il luogo del Golgota,costrinsero un tale che passava,un certo Simone di Cirene,padre di Alessandro e Rufo,a portare la croce.
Commento
Chi è il Cireneo? Di solito pensiamo che sia il poveraccio che malauguratamente si è trovato sulla strada di Gesù e gli è capitata questa croce, questa sfortuna!
E sì, la croce per noi è una disgrazia!E infatti non c’è solo Gesù a portarla, ma anche il Cireneo, la persona che ti sta accanto nel momento della sofferenza. Quando nemmeno tu ti vorresti trovare in quella situazione difficile, straziante, il Cireneo c’è! Lui carica la tua croce sulla sua schiena, e non ti chiede il motivo, ma ti sta vicino, ti ama, e ti dice che lui soffre con te! Forse pensiamo che ai giorni nostri non esistano Cirenei, e invece ci basterebbe guardarci un po’ intorno, per vedere persone come Madre Teresa, una donna che ha preso su di sé le croci degli altri, di uomini e donne che incontrava veramente sulla strada. Madre Teresa raccoglie il moribondo sulla strada e lo lava e lo profuma, pur sapendo che sta morendo; ci verrebbe da dire che è proprio uno spreco, una cosa inutile, e invece questo semplice gesto, anche se faticoso, cambia la vita e la morte di quell’uomo, che anche se solo nel momento della morte comprende di essere amato!
Signore, aiutaci ad essere anche noi come il Cireneo, ad essere delle persone che soffrono con chi ci sta accanto, anche se può sembrarci difficile o inutile.
VI STAZIONE
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU'
Lettura (Sal 26,8-9b;Is 52,14;53,2b.3)
Di te ha detto il mio cuore:;il tuo volto,Signore,io cerco:Non nascondermi il tuo volto.
Molti si stupirono di lui,tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto.
Non ha apparenza nè bellezza per attirare i nostri sguardi.Disprezzato e reietto dagli uomini,uomo dei dolori che ben conosce il patire,come uno davanti al quale ci si copre la faccia.
Commento
Cercare il Tuo volto non è sempre facile,o Signore, non è facile quando soprattutto è la sofferenza a nascondere e a soffocare la normalità e il benessere della vita. Il tuo cammino è stato lungo e doloroso, il Calvario di ognuno di noi sembra esserlo di più e talvolta ci è così difficile sopportarlo;ma è anche vero che è dai piccoli gesti d’amore che la sofferenza viene alleviata.
Signore Gesù, come nel tuo Calvario hai incontrato la povera ma significativa solidarietà della Veronica, concedi ai tuoi figli di diventare dei piccoli strumenti del Tuo amore verso il fratello sofferente; e anche qualora il mondo non ci venisse in aiuto, fa che non ci dimentichiamo mai che la prima persona che ci ama e che mai ci negherà il suo appoggio, sei Tu, Padre Nostro.
VII STAZIONE
GESU' CADE LA SECONDA VOLTA
Lettura (Is.53,6b-7;Sal 68)
Il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì bocca;era come un agnello condotto al macello,come pecora muta di fronte ai suoi tosatori.
Commento
Signore, sei caduto ancora e ancora hai dimostrato il Tuo amore per noi e per il Padre. Non hai detto niente neanche stavolta, non hai detto nulla quando Ti condannavano, quando Ti maltrattavano, quando Ti hanno caricato della croce e quando sei caduto per la prima volta.
Il peso del male del mondo è tanto e tu lo hai portato da solo per obbedire al progetto di amore che era stato disegnato per Te.
Aiutaci, o Gesù, ad accettare le nostre debolezze e con esse abbracciare nella gioia il cammino, spesso difficile e doloroso, che il Padre ha tracciato per noi.
VIII STAZIONE
GESU' INCONTRA LE DONNE DI

Lettura (Lc 23,27-28.31;Gv15,5-6)
Seguiva Gesù una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano
lamenti su di lui.Ma Gesù,voltandosi verso le donne,disse:"Figlie di Gerusalemme,non
piangete su di me,ma piangete su voi stesse e sui vostri figli....Perchè se trattano così
il legno verde,che avverrà del legno secco?".
"Io sono la vite,voi i tralci.Chi rimane in me ed io in lui,fa molto frutto,perchè senza di
me non potete far nulla.Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca,
e poi lo raccolgono,lo gettano nel fuoco e lo bruciano".
Commento
Signore nostro, anche nel momento della prova estrema hai saputo rivolgere parole di insegnamento a chi era con te. Nella tua infinita tenerezza e in quell’immenso desiderio che hai di noi, hai voluto donare alla figlie di Gerusalemme e a quanti erano con te, parole di salvezza, segno tangibile che sei il Figlio di Dio.
Rendi docili i nostri cuori, aprili al pianto compassionevole e sincero, lavali con le nostre stesse lacrime date dal pentimento della sofferenza che arrechiamo ai nostri fratelli e nei quali feriamo Te, presente in ognuno di noi.
Aprici all’ascolto profondo delle Tue parole, all’osservazione attenta dei tuoi atteggiamenti, al desiderio di conformarci in tutto a Te, per andare con Te incontro ai fratelli consapevoli che nulla possiamo senza di Te perché sei tu nostro maestro e fonte di vita ed è a Te,o Gesù che vogliamo rimanere uniti.
IX STAZIONE
GESU' CADE PER LA TERZA VOLTA
Lettura (Sal 34,15-16;Rm15,1-3)
Essi godono della mia caduta,si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa,mi mettono alla prova,scherno ,contro di me digrignano i
denti.Noi che siamo forti abbiamo il dovere di sopportare l'infermità dei deboli,
senza compiacere noi stessi.Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel
bene,per edificarlo.Cristo,infatti,non cercò di piacere a se stesso,ma come sta
scritto:gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me.
COMMENTO
Gesù soffre in silenzio perché nella sua grande misericordia non smette mai di amare i suoi persecutori. Gesù cade, è nuovamente messo alla prova. Anche noi nella vita ci troviamo ad affrontare dure prove: il Signore ce le pone davanti ma ci dona che la forza per frontle, perché possiamo vedere in esse un’occasione per ritrovare la giusta rotta. Signore, benedici le nostre cadute perché sappiamo riconoscerle come vie di Salvezza.
X STAZIONE
GESU' E' SPOGLIATO DELLE VESTI
Lettura (Gv 19,23-24)
I soldati,quando ebbero crocifisso Gesù,presero le sue vesti e ne fecero quattro parti
una per ciascun soldato,e la tunica.Ora quella tunica era senza cuciture,tessuta tutta
di un pezzo da cima a fondo.Perciò dissero tra loro:Non straciamola,ma tiriamola a
sorte a chi tocca.Così si adempiva la Scrittura:"Si son divisi tra loro le mie vesti,e
sulla unica hanno gettato la sorte".
COMMENTO
A Te, Signore, viene tolto tutto, e per ultime, anche Le vesti, simbolo della tua dignità umana. Tu hai permesso che fossimo noi a spogliarTi, lasciandoti nudo. Così Ti sei lasciato umiliare sia come Dio che come uomo. Nella tua sofferenza rivediamo tutti i nostri fratelli a cui oggi vengono strappate Le vesti, abbandonati e privati dei proprio diritti, e Le cui poche risorse vengono profanate soltanto per interessi materiali. Le vittime delle guerre in Iraq, in Afghanistan, in Kosovo, nei Paesi Africani; i monaci tibetani; i deportati nei campi di concentramento; i popoli vittime dei genocidi; le popolazioni della TerraSanta; i poveri del Sud del mondo; gli immigrati e i clandestini ai margini delle nostre città. Ti chiediamo perdono, Signore, perché ignorare loro è come uccidere Te ancora una volta.
XI STAZIONE
GESU' E' INCHIODATO ALLA CROCE
Lettura(Lc 23,33-88)
Quando giunsero al luogo detto Cranio,là crocifissero lui e due malfattori,uno a destra e l'altro a sinistra.Gesù diceva:"Padre perdonali,perchè non sanno quello che fanno".Dopo esersi poi divise le sue vesti,le tirarono a sorte.Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo"Ha salvato gli altri,salvi se stesso,se è il Cristo il figlio di Dio".Anche i soldati lo schernivano,e gli accostavano per porgergli dell'aceto,e dicevano:"se tu sei il re dei giudei,salva te stesso".C'era anche una scritta,sopra il suo capo:Questi è il re dei Giudei.
COMMENTO
"Padre perdonali"Chi sarebbe in grado di invocare parole di perdono mentre è messo a morte ingiustamente? Un innocente condannato a morte senza possibilità di appello e proprio in quel momento Tu, umanissimo Gesù, Ti rivolgi a Dio, a Colui che sai che può perdonarli e certamente lo farà perché sei Tu chiederglielo. Ricordaci, Gesù, che ogni cosa che chiediamo al Padre nel Tuo nome, ci sarà donata. Insegnaci la Tua fede, il Tuo fiducioso abbandono, la Tua speranza certa insieme all’umiltà di chi si mette da parte per far spazio al fratello, anche quando lo sta inchiodando ad una croce. Aiutaci a perdonare chi ci offende e ci fa del male, invece che rispondergli inchiodandolo con parole e insulti o peggio con un silenzio indifferente che uccide ogni rapporto e amicizia.
XII STAZIONE
GESU' MUORE IN CROCE
Lettura (Mc15,34-39)
Alle tre Gesù gridò con voce forte:Eloì,Eloì,lema sabactàni ?,che significa:Dio mio,Dio mio,perchè
mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti,udito ciò dicevano:"Ecco chiama Elia!".Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e,postala su una canna,gli dava da bere,dicendo:"Aspettate,
vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce"Ma Gesù,dando un forte grido,spirò.Il velo del tempio si squarciò in due,dall'alto in basso.Allora il centurione che gli stava di fronte,vistolo spirare in quel modo,disse:"veramente quest'uomo era Figlio di Dio".
COMMENTO
Ogni cosa ha il suo destino e quello dell’uomo lo ha rivelato Gesù: amarsi gli uni gli altri come Lui ci ha amato. Dare la vita per la felicità del prossimo comporta un sacrificio grande e molto spesso la fatica e la paura della sofferenza ci frenano. Signore Gesù, il Padre non ti ha abbandonato sulla croce e non lo farà neanche con noi, perché se in ogni momento ci cammina accanto, in quelli più difficili ci terrà in braccio, perché è amore e Tu Gesù, che sei figlio di Dio, sei Figlio dell’Amore. Aiutaci perciò a non restare chiusi nel nostro benessere, perché la vera felicità ce l’hai già mostrata, Gesù, in quell’amore grande che ha donato la vita per i propri amici
XIII STAZIONE
IL CORPO DI GESU',DEPOSTO DALLA CROCE,VIENE SEPOLTO
Lettura (Mt 27,57-60)
Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea,chiamato Giuseppe,il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù.Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.Giuseppe preso il corpo di Gesù,lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova,che si era fatto scavare nela roccia;rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro,se ne andò.
COMMENTO
Il Tuo castissimo corpo, Gesù, è nudo sulla croce, in attesa di essere accolto da qualcuno, coperto, disteso. Ci è più facile lasciarti lì inchiodato, senza scomodarci a chiedere niente e a nessuno. Ma sappiamo, Gesù, che Tu aspetti ancora, paziente e fiducioso, il nostro arrivo. Purifica i nostri corpi con il Tuo Spirito perché possiamo accoglierTi in noi come in quel candido lenzuolo in cui ti depose Giuseppe d’Arimatea, e a diventare anche noi Tuoi discepoli, amici disposti ad imparare da te la via che conduce al Padre anche se sappiamo che passa per la croce.
XIV STAZIONE
GESU' RISORTO


Lettura (Lc 24,1-9)
Il primo giorno dopo il sabato,di buon mattino si recarono ala tomba,portando con sè gli aromi che avevano preparato.Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro;ma entrate,non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre erano ancora incerte,ecco dueuomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra,essi dissero loro:"Perchè cercate tra i morti colui che è vivo?Non è qui,è risuscitato.Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea,dicendo che bisognava che il figlio delluomo fosse consegnato in mano ai peccatori,che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno".Ed esse si ricordarono delle sue parole,e,tornate dalsepolcro,annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
COMMENTO
Eccoci, Gesù, veniamo a cercarti senza ricordare quello che ci avevi detto, senza ricordarci della Tua Resurrezione. La morte ha questo potere apparente: farci dimenticare la gioia, oscurandoci ogni ricordo di bene. Ma nella sua bontà infinita, Dio Padre ancora una volta ci viene in aiuto mandandoci nuovi messaggeri, i suoi angeli, ad indicarci la giusta strada, il luogo in cui cercare e trovare Te, Gesù, nostro Signore. Ogni giorno dal cielo ci inviate i vostri angeli a consolarci e a sorreggerci, angeli che hanno il volto e il nome di persone care e vicine che spesso fatichiamo a riconoscere e di cui non vediamo l’amore. Continua a mostrarti a noi, Signore, in ogni uomo che ci mette accanto perché anche noi, ristorati e rincuorati dal ricordo della Tua resurrezione, corriamo ad annunziarla al mondo.

Giunti alla Chiesa di San Giovanni Battista in Olmo Il paroco, i ministranti e i fedeli sono entrati processionalmente per l'adorazione della Croce, facendo davanti ad essa un semplice segno di venerazione.Alla fine il Sacerdote ha impartito a tutti la Santa Benedizione.












venerdì 21 marzo 2008

PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU'CRISTO

NOTIZIE PER I MINISTRANTI La più grande lezione che Gesù ci dà nella passione, consiste nell’insegnarci che ci possono essere sofferenze, vissute nell’amore, che glorificano il Padre. Spesso, è la "tentazione" di fronte alla sofferenza che ci impedisce di fare progressi nella nostra vita cristiana. Tendiamo infatti a credere che la sofferenza è sempre da evitare, che non può esserci una sofferenza "santa". Questo perché non abbiamo ancora sufficientemente fatto prova dell’amore infinito di Dio, perché lo Spirito Santo non ci ha ancora fatto entrare nel cuore di Gesù. Non possiamo immaginarci, senza lo Spirito Santo, come possa esistere un amore più forte della morte, non un amore che impedisca la morte, ma un amore in grado di santificare la morte, di pervaderla, di fare in modo che esista una morte "santa": la morte di Gesù e tutte le morti che sono unite alla sua. Gesù può, a volte, farci conoscere le sofferenze della sua agonia per farci capire che dobbiamo accettarle, non fuggirle. Egli ci chiede di avere il coraggio di rimanere con lui: finché non avremo questo coraggio, non potremo trovare la pace del suo amore. Nel cuore di Gesù c’è un’unione perfetta fra amore e sofferenza: l’hanno capito i santi che hanno provato gioia nella sofferenza che li avvicinava a Gesù. Chiediamo umilmente a Gesù di concederci di essere pronti, quando egli lo vorrà, a condividere le sue sofferenze. Non cerchiamo di immaginarle prima, ma, se non ci sentiamo pronti a viverle ora, preghiamo per coloro ai quali Gesù chiede di viverle, coloro che continuano la missione di Maria: sono più deboli e hanno soprattutto bisogno di essere sostenua.La celebrazione si svolge in tre momenti:
Liturgia della Parola, Adorazione della Croce, Comunione eucaristica.In questo giorno la santa comunione ai fedeli viene distribuita soltanto durante la celebrazione della Passione del Signore; ai malati, che non possono prendere parte a questa celebrazione, si può portare la comunione in qualunque ora del giorno. Cose da preparare: In sacrestia I paramenti sono di colore rosso; Per il sacerdote preparare: amitto, se necessario, camice, cingolo, stola e casula rossa. Per il diacono, se c'è, camice, cingolo, stola diaconale rossa e dalmatica. Abiti liturgici per i ministranti ed eventualmente i lettori. Croce grande con il Crocifisso, coperta da un ampio velo. Due ceri. I tré libri per la lettura del Vangelo della Passione in forma dialogata. All'altare L'altare deve essere del tutto spoglio, senza tovaglia, senza fiori, senza candelabri. Si possono disporre dinanzi all'altare, se è il caso, dei cuscini rossi per la prostrazione dei celebranti, ma è anche molto significativo che si prostrino sul nudo pavimento. All'ambone Predisporre il Lezionario domenicale per le due letture e il Salmo. I libri per la lettura della Passione: disporne uno alla sede del celebrante, uno all'ambone e il terzo in altro luogo con microfono. Alla credenza Preparare la tovaglia per l'altare piegata; il corporale, il cuscino per il messale, un purificatoio ed eventuali pissidi vuote per distribuire l'Eucaristia se i fedeli sono molti, l'ampollina dell'acqua per purificare le pissidi. Alla cappella della reposizione Due lampade accese; velo omerale bianco e, se si usa, l'ombrellino bianco (una sorta di ciborio portatile che indica lo Spirito, la Presenza, la Nube sul Santuario); la chiave del Tabernacolo. I Ministri Potranno essere anche diversi, secondo le possibilità. Il celebrante e altri concelebranti, il diacono, due o tré lettori, il salmista, i ministranti per la croce, i ceri, per disporre la tovaglia sull'altare, la guida che coordina i ministranti o cerimoniere, l'eventuale commentatore, i cantori. All'ora stabilita non si suonano le campane, non si accendono le candele, ma solo le luci e i microfoni. I celebranti indossano i paramenti; i ministranti, indossata la loro veste, non prendono nulla in mano. L'ingresso all'altare avviene in silenzio: per primi i ministranti, poi i lettori, i concelebranti, il presidente con il diacono alla sua destra, quando c'è. Tutti procedono a passo grave, il "canto d'ingresso" nel silenzio generale è il rumore dei loro passi. I fedeli li accolgono in piedi. Giunti all'altare fanno l'inchino profondo poi si prostrano a terra, a meno che qualcuno non possa: in tal caso si inginocchia soltanto. Tutti, in silenzio, pregano per breve tempo. Sacerdote e ministri si alzano e vanno alle loro sedi; tutti stanno in piedi. Il ministrante che ha l'incarico del messale si reca dinanzi al sacerdote che a mani giunte dice una delle due orazioni. Tutti rispondono "Amen" poi siedono e il primo lettore va all'ambone; si leggono come al solito le letture, il salmista canta o legge il salmo responsoriale. Il racconto della Passione del Signore viene cantato o letto dai diaconi o dai sacerdoti o, in loro mancanza, dai lettori, nel quel caso la parte di Cristo deve essere riservata al Sacerdote. La proclamazione si fa senza candelieri, senza incenso, senza il saluto al popolo e senza segnare il libro; solo i diaconi domandano la benedizione del sacerdote, come le altre volte prima del Vangelo. Si legge poi intera la Passione e non si omette l'omelia. La Preghiera universale È guidata dal sacerdote alla sede o all'altare; il diacono se c'è introduce: "Preghiamo, fratelli carissimi...". Dopo qualche istante di preghiera silenziosa, il sacerdote dice l'orazione. Sono dieci preghiere, veramente universali; i fedeli vi partecipano in piedi rispondendo "Amen". Adorazione della santa Croce II sacerdote e i ministranti vanno alla porta della chiesa. I ministranti della Croce e dei ceri vanno in sacrestia, prendono la Croce (questa volta senza velo) e i ceri accesi e vanno dinanzi al sacerdote. Il sacerdote riceve la Croce. I ministranti dei ceri si mettono ai lati del sacerdote. Ministranti e sacerdote vanno verso l'altare. La processione fa una prima sosta presso la porta, una seconda in mezzo alla chiesa, e una terza davanti all'ingresso del presbiterio. Ogni volta il sacerdote innalza la Croce e dice le parole: "Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo!". Tutti rispondono: "Venite, adoriamo!", s'inginocchiano e fanno una breve orazione in silenzio, mentre il sacerdote, in piedi, tiene elevata la Croce. Dopo la terza estensione il sacerdote depone la Croce al suolo o la consegna ai due ministranti, come detto sopra. I ministranti, finita l'adorazione della Croce, portano la Croce all'altare, al suo posto. I ministranti dei ceri li depongono attorno all'altare o presso la Croce. Santa Comunione Due ministranti distendono sull'altare la tovaglia e il corporale. Il ministrante del messale porta all'altare il leggio col messale aperto al segno del Venerdì Santo. Il diacono o, quando manca, il sacerdote e i due ministranti dei ceri vanno alla cappella della reposizione a prendere il Santissimo Sacramento. Tutti rimangono in piedi in silenzio.Il ministrante mette sulle spalle al sacerdote il velo omerale bianco.. I due ministranti dei ceri prendono i due ceri accesi lì pronti, precedono il sacerdote per il percorso più breve verso l'altare, depongono i due ceri presso o sopra l'altare. Il diacono o sacerdote giunto all'altare depone la pisside e genuflette. Il cerimoniere gli leva il velo omerale. Il diacono o sacerdote scopre la pisside. I ministranti stanno tutti attorno all'altare con ordine. Il sacerdote dice: "Obbedienti...". "Padre nostro..." (cantato da tutto il popolo). Il sacerdote con le braccia allargate: "Liberaci, o Signore...". Tutti: "Tuo è il regno...". Il sacerdote a mani giunte e sottovoce: "La comunione...". Poi genuflette, prende una particella e, tenendola alquanto sollevata sopra la pisside, rivolto al popolo dice: "Beati gli invitati..." Tutti: "O Signore, non sono degno..." Il sacerdote comunica se stesso, il diacono, i ministranti e il popolo. Dopo la Comunione il sacerdote ripone il Santissimo Sacramento nel tabernacolo, genuflette, chiude silenzio. A tempo opportuno il diacono o il sacerdote trasporta privatamente il Santissimo Sacramento al luogo preparato fuori della chiesa. Due ministranti in silenzio spogliano l'altare. Sacerdote, ministranti e fedeli, secondo l'opportunità, seggono e per un po' di tempo in silenzio pregano il Signore. Tutti si alzano. Il sacerdote dice l'orazione, poi, rivolto al popolo, stende le mani sopra di esso e dice l'orazione per il congedo.Sacerdote e ministranti si mettono dinanzi all'altare, fanno un inchino profondo all'altare e ordinatamente, a mani giunte, in silenzio, tornano in sacrestia. L'assemblea si scioglie in silenzio. INIZIO DELLA CELEBRAZIONE Antifona d'ingresso Non vi è Antifona d'inizio; la solenne azione liturgica comincia con la preghiera silenziosa, in ginocchio, di tutta l'assemblea. Colletta Al posto della Colletta il sacerdote innalza l'Orazione (Non si dice Preghiamo) Ricordati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua famiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Oppure: O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, così per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste. Per Cristo nostro Signore.
Prima lettura Is 52,13- 53,12Egli è stato trafitto per le nostre colpe. (Quarto canto del Servo del Signore) Dal libro del profeta Isaìa Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tùmulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli. Parola di Dio Salmo responsoriale Sal 30 Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua giustizia. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. Sono il rifiuto dei miei nemici e persino dei miei vicini, il terrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge. Sono come un morto, lontano dal cuore; sono come un coccio da gettare. Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono nelle tue mani». Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei persecutori. Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia. Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. Seconda lettura Eb 4,14-16; 5,7-9Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono. Dalla lettera agli Ebrei Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. [Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono. Parola di Dio Canto al Vangelo (Fil 2,8-9) Gloria e lode a te, Cristo Signore! Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome. Gloria e lode a te, Cristo Signore! Vangelo Gv 18,1- 19,42Passione del Signore. + Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni - Catturarono Gesù e lo legarono In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?». - Lo condussero prima da Anna Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo». Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote. - Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono! Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò. - Il mio regno non è di questo mondo Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire. Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante. - Salve, re dei Giudei! Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande». - Via! Via! Crocifiggilo! Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. - Lo crocifissero e con lui altri due Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». - Si sono divisi tra loro le mie vesti I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così. - Ecco tuo figlio! Ecco tua madre! Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (Qui si genuflette e di fa una breve pausa) - E subito ne uscì sangue e acqua Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». - Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. Parola del Signore Preghiera dei fedeli
Al posto della Preghiera dei Fedeli si innalza la PREGHIERA UNIVERSALE
I. Per la santa Chiesa Preghiamo, fratelli carissimi, per la santa Chiesa di Dio: il Signore le conceda unità e pace, la protegga su tutta la terra, e doni a noi, in una vita serena e tranquilla, di render gloria a Dio Padre onnipotente. Dio onnipotente ed eterno, che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte le genti, custodisci l’opera della tua misericordia, perché la tua Chiesa, diffusa su tutta la terra, perseveri con saldezza di fede nella confessione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore.
II. Per il Papa Preghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa N.: il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell’ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di Dio. Dio onnipotente ed eterno, sapienza che regge l’universo, ascolta la tua famiglia in preghiera, e custodisci con la tua bontà il Papa che tu hai scelto per noi, perché il popolo cristiano, da te affidato alla sua guida pastorale, progredisca sempre nella fede. Per Cristo nostro Signore.
III. Per tutti gli ordini sacri e per tutti i fedeli Preghiamo per il nostro vescovo N., per tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi, per tutti coloro che svolgono un ministero nella Chiesa e per tutto il popolo di Dio. Dio onnipotente ed eterno che con il tuo Spirito guidi e santifichi tutto il corpo della Chiesa, accogli le preghiere che ti rivolgiamo, perché secondo il dono della tua grazia tutti i membri della comunità nel loro ordine e grado ti possano fedelmente servire. Per Cristo nostro Signore.
IV. Per i catecumeni Preghiamo per i [nostri] catecumeni: il Signore Dio nostro illumini i loro cuori e apra loro la porta della sua misericordia, perché mediante l’acqua del battesimo ricevano il perdono di tutti i peccati e siano incorporati in Cristo Gesù, nostro Signore. Dio onnipotente ed eterno, che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi figli, aumenta nei [nostri] catecumeni l’intelligenza della fede, perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale, siano accolti fra i tuoi figli di adozione. Per Cristo nostro Signore.
V. Per l’unità dei cristiani Preghiamo per tutti i fratelli che credono in Cristo: il Signore Dio nostro conceda loro di vivere la verità che professano e li raduni e li custodisca nell’unica sua Chiesa. Dio onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi e li custodisci nell’unità, guarda benigno al gregge del tuo Figlio, perché coloro che sono stati consacrati da un solo Battesimo formino una sola famiglia nel vincolo dell’amore e della vera fede. Per Cristo nostro Signore.
VI. Per gli Ebrei Preghiamo per gli Ebrei: il Signore Dio nostro, che li scelse primi fra tutti gli uomini ad accogliere la sua parola, li aiuti a progredire sempre nell’amore del suo nome e nella fedeltà alla sua alleanza. Dio onnipotente ed eterno, che hai fatto le tue promesse ad Abramo e alla sua discendenza, ascolta la preghiera della tua Chiesa, perché il popolo primogenito della tua alleanza possa giungere alla pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore.
VII. Per i non cristiani Preghiamo per coloro che non credono in Cristo, perché, illuminati dallo Spirito Santo, possano entrare anch’essi nella via della salvezza. Dio onnipotente ed eterno, fa’ che gli uomini che non conoscono il Cristo possano conoscere la verità camminando alla tua presenza in sincerità di cuore, e a noi tuoi fedeli concedi di entrare profondamente nel tuo mistero di salvezza e di viverlo con una carità sempre più grande tra noi, per dare al mondo una testimonianza credibile del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.
VIII. Per coloro che non credono in Dio Preghiamo per coloro che non credono in Dio, perché, vivendo con bontà e rettitudine di cuore, giungano alla conoscenza del Dio vero. Dio onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di te, che solo quando ti trovano hanno pace: fa’ che, al di là di ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua bontà e, stimolati dalla testimonianza della nostra vita, abbiano la gioia di credere in te, unico vero Dio e padre di tutti gli uomini. Per Cristo nostro Signore.
IX. Per i governanti Preghiamo per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile, perché il Signore Dio nostro illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace. Dio onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza coloro che ci governano, perché, con il tuo aiuto, promuovano su tutta la terra una pace duratura, il progresso sociale e la libertà religiosa. Per Cristo nostro Signore.
X. Per i tribolati Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo da ogni disordine: allontani le malattie, scacci la fame, renda libertà ai prigionieri, giustizia agli oppressi, conceda sicurezza a chi viaggia, il ritorno ai lontani da casa, la salute agli ammalati, ai morenti la salvezza eterna. Dio onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.
Adorazione della Santa Croce
Chi porta la Croce fa una sosta presso la porta, in mezzo alla chiesa e davanti all’ingresso del presbiterio. Ogni volta innalza la Croce, invitando i presenti all’adorazione con le parole: Ecco il legno della Croce e tutti rispondono: Venite, adoriamo. Dopo ogni risposta, tutti s’inginocchiano e fanno una breve adorazione in silenzio. Chi porta la Croce rimane in piedi, tenendola alquanto elevata. Infine si depone la Croce con i candelieri all’ingresso del presbiterio. Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo. R. Venite, adoriamo. Il sacerdote, il clero e i fedeli si recano processionalmente all’adorazione della Croce, facendo davanti ad essa genuflessione semplice o un altro segno di venerazione (ad esempio baciando la Croce), secondo l’uso del luogo.
Mentre si svolge l’adorazione, si cantano l’antifona Adoriamo la tua Croce , i Lamenti del Signore e l’Inno o si eseguono altri canti adatti; restano seduti coloro che hanno compiuto l’adorazione.
ANTIFONA Adoriamo la tua Croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo. Dio abbia pietà di noi e ci benedica; (Sal 67,2 su di noi faccia splendere il suo volto e abbia misericordia.) Adoriamo la tua Croce, Signore... LAMENTI DEL SIGNORE I Popolo mio che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta. "Io ti ho guidato fuori dall’Egitto, e tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore. Popolo mio ... Perché ti ho guidato quarant’anni nel deserto, ti ho sfamato con manna, ti ho introdotto in paese fecondo, tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore. Popolo mio ... Che altro avrei dovuto fare e non ti ho fatto? Io ti ho piantato, mia scelta e florida vigna, ma tu mi sei divenuta aspra e amara: poiché mi hai spento la sete con aceto, e hai piantato una lancia nel petto del tuo Salvatore. Popolo mio ... LAMENTI DEL SIGNORE II Io per te ho flagellato l’Egitto e i primogeniti suoi, e tu mi hai consegnato per essere flagellato. Popolo mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta. Io ti ho guidato fuori dall’Egitto e ho sommerso il faraone nel Mar Rosso, e tu mi hai consegnato ai capi dei sacerdoti. Io ho aperto davanti a te il mare, e tu mi hai aperto con la lancia il costato. Io ti ho fatto strada con la nube, e tu mi hai condotto al pretorio di Pilato. Io ti ho nutrito con manna nel deserto, e tu mi hai colpito con schiaffi e flagelli. Io ti ho dissetato dalla rupe con acqua di salvezza e tu mi hai dissetato con fiele e aceto. Io per te ho colpito i re dei Cananei, e tu hai colpito il mio capo con la canna. Io ti ho posto in mano uno scettro regale, e tu hai posto sul mio capo una corona di spine. Io ti ho esaltato con grande potenza, e tu mi hai sospeso al patibolo della croce. Preghiera sulle offerte Oggi non ci sono offerte da presentare al Padre e si fa la comunione con il pane eucaristico consacrato il giorno precedente. L'Assemblea con il celebrante recita il PADRE NOSTRO. Preghiera dopo la comunione Dio onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte e risurrezione del tuo Cristo, conserva in noi l’opera della tua misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. ORAZIONE SUL POPOLO Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. E l’assemblea si scioglie in silenzio.