domenica 27 dicembre 2009

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO












Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
 

Antifona d'ingresso

Salve, Madre santa:
tu hai dato alla luce il Re
che governa il cielo e la terra
per i secoli in eterno. (Sedulio)

Oppure:
Oggi su di noi splenderà la luce,
perché è nato per noi il Signore;
Dio onnipotente sarà il suo nome,
Principe della pace, Padre dell’eternità:
il suo regno non avrà fine. (cf. Is 9,2.6; Lc 1,33)

Colletta
O Dio, che nella verginità feconda di Maria
hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna,
fa’ che sperimentiamo la sua intercessione,
poiché per mezzo di lei
abbiamo ricevuto l’autore della vita,
Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te...

Oppure:
Padre buono,
che in Maria, vergine e madre,
benedetta fra tutte le donne,
hai stabilito la dimora
del tuo Verbo fatto uomo tra noi,
donaci il tuo Spirito,
perché tutta la nostra vita
nel segno della tua benedizione
si renda disponibile ad accogliere il tuo dono.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio...

PRIMA LETTURA (Nm 6, 22-27)
Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.

Dal libro dei Numeri

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 66)
Rit: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

SECONDA LETTURA (Gal 4,4-7)
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Ebr 1,1.2)
Alleluia, alleluia.
Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti;
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.

VANGELO (Lc 2,16-21)
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
In questo giorno in cui tutti si augurano ogni bene, la nostra preghiera per tutti gli uomini possa essere in sintonia con la volontà di Dio.
Preghiamo insieme dicendo: Dio della pace, venga il tuo regno!

1. Venga la pace, Signore, nelle Chiese: la fede dei piccoli sia rispettata, i doni dello Spirito siano accolti, il servizio di preti e vescovi sia pieno di cordialità, preghiamo.
2. Venga la pace, Signore, nella nostra società: tutti abbiano il necessario per vivere, i deboli e gli emarginati siano accolti, a tutti i malati e anziani sia data un'umana assistenza, preghiamo.
3. Venga la pace, Signore, nelle nostre famiglie: i giovani e gli adulti non si sottraggano al dialogo, e trovino le parole giuste per comprendersi e rispettarsi nella diversità, preghiamo.
4. Venga la pace, Signore, dove sembra così lontana: nei paesi martoriati dalla guerra, là dove la legge è quella della violenza e del terrore, preghiamo.
5. Venga la pace, Signore, nei luoghi di lavoro e di studio: gli uomini si offrano aiuto reciproco, nel rispetto dei diritti e della diversità dei ruoli, preghiamo.

O Signore, che in Maria hai mostrato che il tuo amore supera ogni nostro sogno e speranza, donaci la forza di non arrenderci mai di fronte alle ingiustizie e ai dolori del mondo, per impegnarci giorno per giorno a costruire nel mondo la tua pace. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che nella tua provvidenza dai inizio e compimento
a tutto il bene che è nel mondo,
fa’ che in questa celebrazione
della divina Maternità di Maria
gustiamo le primizie del tuo amore misericordioso
per goderne felicemente i frutti.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA I
La maternità della beata Vergine Maria

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
nella ... della beata sempre Vergine Maria.
Per opera dello Spirito Santo,
ha concepito il tuo unico Figlio;
e sempre intatta nella sua gloria verginale,
ha irradiato sul mondo la luce eterna,
Gesù Cristo nostro Signore.
Per mezzo di lui si allietano gli angeli
e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...

Antifona di comunione
Gesù Cristo è sempre lo stesso
ieri, oggi e nei secoli eterni. (Eb 13,8)

Oppure:
Maria serbava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore. (Lc 2,19)

Preghiera dopo la comunione
Con la forza del sacramento che abbiamo ricevuto
guidaci, Signore, alla vita eterna,
perché possiamo gustare la gioia senza fine
con la sempre Vergine Maria,
che veneriamo madre del Cristo e di tutta la Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.

sabato 26 dicembre 2009

SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO C)



Grado della Celebrazione: FESTA

Colore liturgico: Bianco
 
 
 
 
 
PILLOLE DI PAROLE
a cura di Cristina Rossini
 
 
 
 
 
 
 
 
 
MONIZIONE AMBIENTALE
 La famiglia è un segno d’amore nel mondo spesso attanagliato dall’odio.

La famiglia è un segno ecclesiale, è chiesa domestica. Deve dedicarsi all’ascolto della Parola di Dio, deve porre al suo centro l’Eucaristia, deve essere la prima annunciatrice della fede e dell’impegno umano.
Il commento a questa proposta di vita che la liturgia di oggi ci fa può essere questo brano tratto da IL PROFETA di Gibran:
“ Siete nati insieme nel matrimonio e insieme sarete in eterno. Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. Sarete insieme anche nella silenziosa memoria di Dio. Ma lasciate che vi sia spazio nel vostro essere insieme e lasciate che i venti del paradiso danzino tra voi. Amatevi l’un l’altro ma non fate dell’amore una catena: lasciate piuttosto che vi sia un mare in movimento tra i lidi delle vostre anime. Cantate e ballate insieme e siate gioiosi ma lasciate che ognuno sia solo. Anche le corde di un liuto sono sole, eppure fremono alla stessa musica. Datevi i vostri cuori ma non per possederli, perché solo la mano di Dio può contenere i vostri cuori. State in piedi insieme, ma non troppo vicini perché le colonne del tempio stanno separate e la quercia e il cipresso non crescono l’una nell’ombra dell’altro”. Buona festa della famiglia a tutti.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (1Sam 1,20-22.24-28)
La prima famiglia che incontriamo è quella di Samuele, il grande profeta e testimone del popolo ebreo. Lui giunge ai suoi genitori come dono inatteso, frutto del voto fatto dalla madre sterile. Anna, al termine dello svezzamento lo presenta al tempio per consacrarlo e affidarlo al Signore, quasi restituendolo a colui che glielo aveva donato.

MONIZIONE ALLA SECOMDA LETTURA (1Gv 3,1-2.21-24)
Ogni famiglia deve essere specchio dell’amore divino, perché la radice di ogni amore è in Dio. Il matrimonio è sacramento dell’Amore. La famiglia umana deve essere immagine della famiglia di Dio. L’amore umano deve evocare quello del Padre che genera figli proprio donandoci suo figlio.

MONIZIONE AL VANGELO (Lc 2,41-52)
La famiglia di Nazaret è colta in un momento particolare della sua storia, la visita al Tempio durante il pellegrinaggio annuale. Gesù è seduto in mezzo ai dottori mentre li ascolta e li interroga. Ha dodici anni, la maturità per gli ebrei, svela la sua autentica realtà di Maestro e di Figlio, prendendo le distanze dalla cornice limitata e quotidiana entro cui è inserito.

venerdì 25 dicembre 2009

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DEL GIORNO


                                                         





Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO



PILLOLE DI PAROLE
a cura di Cristina Rossini






MONIZIONE AMBIENTALE
Il Verbo di Dio si è fatto carne e vuole abitare dentro di noi.
Celebrare il Natale è credere che Dio, in Cristo Gesù, si è fatto nostro fratello solidale, nostro amico fedele, nostro compagno di viaggio.
Celebrare il Natale significa riconoscere oggi la presenza del Salvatore nella nostra vita e nella nostra storia. Solo Lui è la Speranza, solo Lui è la Vita vera.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA  ( Is 52,7-10)
Isaia ha cantato la gioia e la speranza di fronte ad un mondo che andava in rovina. Anche noi possiamo e dobbiamo cantare, dal momento che il Signore è venuto a consolare il suo popolo. Tutti gli uomini possono vedere la salvezza di Dio, cioè Cristo Salvatore

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA  (Eb 1,1-6)
È possibile per l’uomo raggiungere Dio e parlargli familiarmente, da quando Dio stesso ci ha parlato personalmente per mezzo del Figlio fatto uomo come noi. Egli si è messo al nostro livello di uomini, per portarci al Suo livello.

MONIZIONE AL VANGELO  (Gv 1,1-18)
La luce è venuta nel mondo e ha squarciato le tenebre, ma non tutti l’hanno vista. Dio ha preso in Gesù Cristo la nostra carne, ma non tutti l’hanno accolto. Per incontrarci, Dio si è fatto uomo e ha voluto abitare in noi. Il nostro cuore è diventato la Sua casa?

domenica 20 dicembre 2009

sabato 19 dicembre 2009

IV DOMENICA DI AVVENTO


Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Viola


PILLOLE   DI PAROLE
a cura di Cristina Rossini
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La liturgia di oggi ci invita a fissare lo sguardo sulla persona della Vergine Maria che ha accolto e generato il Figlio di Dio, il Verbo della Vita. Da lei impariamo l’atteggiamento di accoglienza, perché il Messia che è già con noi e che sempre attendiamo, diventi sempre più il Signore della nostra vita e anche dal nostro cuore sgorghi il Magnificat di Maria, il rendimento di grazie per la fedeltà di Dio alle sue promesse. Ecco il vero senso dell’Eucaristia che celebriamo.



MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (Michea 5,1-4a)
La profezia di Michea indica il luogo della nascita del Messia. Come un giorno dalla piccola e insignificante Betlemme Dio aveva tirato fuori il grande re David, così nella stessa Betlemme, da quella discendenza, nascerà il Messia. Oggi come ieri Dio offre la salvezza attraverso strumenti piccoli e poveri, anche attraverso noi.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA (Lettera agli Ebrei 10,5-10)
L’incarnazione del Figlio di Dio è il vero e più grande sacrificio che sostituisce e completa ogni sacrificio e ogni offerta degli uomini. Cristo si fa uomo per obbedire alla volontà del Padre. Anche noi, come lui potremo realizzare il progetto di salvezza di Dio cercando e obbedendo alla sua volontà.

MONIZIONE AL VANGELO (Luca 1,39-45)
Celebrare il natale significa accogliere Cristo dentro la nostra vita, come ha fatto Maria. Lei ha ascoltato e ha accolto il Verbo, cioè la Parola di Dio, che nel suo corpo si è fatto carne e ha accettato di vivere nella volontà del suo Signore. Solo così si può diventare anche testimoni credibili come la Vergine con Elisabetta.

PREGHIERA PER IL QUARTO CERO DI AVVENTO
Signore Gesù, Tu sei il Dio con noi, dona a tutto il mondo di potersi rallegrare per la Tu venuta. Signore Gesù, Tu sei il Vangelo della vita, dona alla Tua Chiesa di crescere nell’impegno dell’evangelizzazione. Signore Gesù, Tu ci salvi con la Tua obbedienza la Padre, donaci di crescere nell’obbedienza della fede. Questo quarto cero dell’avvento che accendiamo, ci esprime la certezza che Tu sei l’Emmanuele, il Dio dentro la nostra storia e manifesta il nostro impegno a prepararci al Natale avendo attenzione ai poveri, ai malati, agli ultimi. Ci accompagnino con il loro esempio e la loro intercessione la Vergine Maria e il suo sposo Giuseppe, che nel mistero del Natale risplendono per la loro fede, la loro obbedienza e la loro donazione totale. Tu sei Dio, e vivi e regni nei secoli dei secoli...

domenica 13 dicembre 2009

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) - GAUDETE


Grado della Celebrazione: Domenica
Colore Liturgico: Viola o Rosaceo


PILLOLE DI PAROLE
a cura di Cristina Rossini


MONIZIONE AMBIENTALE
Che cosa dobbiamo fare per essere felici? È l’interrogativo ricorrente e il desiderio più grande che portiamo nel cuore. La liturgia di oggi, giunti a metà Avvento, ci da una risposta: il Signore è vicino, ralegratevi, egli è la nostra gioia, perché è lui la nostra salvezza. Perciò non lasciamoci cadere le braccia, non angustiamoci per nulla, condividiamo ciò che abbiamo con gli altri e indirizziamo la nostra vita verso Cristo. Il Signore viene a donarci la gioia della vita nuova, il Creatore vuole ancora incarnarsi nelle sue creature.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Il profeta Sofonia esorta il popolo di Israele ad essere nella gioia e a riprendere fiducia perché la salvezza dall’esilio è vicina. Questo invito vale anche per noi soprattutto quando ci troviamo nella sofferenza e nella prova.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Gioia e fiducia animano il brano della lettera che S. Paolo scrive agli abitanti di Filippi, perché il Signore è vicino! Così l’apostolo rilancia il nucleo del messaggio cristiano e da anche a tutti noi la “ricetta” per essere felici e vivere nella gioia.

MONIZIONE AL VANGELO
“viene Uno che è più forte” questo grida Giovanni alle folle e anche a noi. Uno che sa separare il male dal bene e lo può distruggere, tutto per garantire a noi la vita eterna. Noi non dobbiamo che accoglierlo, che permettergli di continuare a nascere nella nostra storia.

PREGHIERA PER L’ACCENSIONE DEL TERZO CERO
Signore Gesù, visita con la pace e la gioia l’umanità intera che ti attende spesso senza conoscerti.
Tu conosci le attese, le ansie e le delusioni degli uomini e dei popoli.
Tu leggi nel cuore le speranze e le angosce di tante persone.
Tu vedi i desideri di bene e i peccati di ogni creatura.
Tu, o Signore, devi venire anche oggi nel nostro mondo per farci capire che non possiamo aspettare vita, libertà e gioia da nessun altro.
Questo terzo cero dell’Avvento che accendiamo esprime la profonda certezza che solo tu sei la nostra pace e la nostra gioia e manifesta il nostro impegno a lodarti come Maria, perché continui a ricolmare di beni i poveri e rimandare i ricchi a mani vuote.
Ci accompagni con il suo esempio e la sua protezione materna la Vergine Maria che veneriamo come Vergine della gioia.
Tu sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen






UNO E TRINO n.50 del 13 Dicembre 2009



























































lunedì 7 dicembre 2009

domenica 6 dicembre 2009

domenica 29 novembre 2009

sabato 28 novembre 2009

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO Anno C

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Viola PILLOLE DI PAROLA
a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE Oggi ha inizio un nuovo anno liturgico nel quale rivivremo i grandi misteri della nostra salvezza. L’avvento che ci accingiamo a vivere ci prepara a far memoria della prima venuta del Signore e risveglia in tutti noi la speranza nell’attesa della seconda venuta del Cristo nella gloria, alla fine dei tempi. Le attese nella nostra vita sono tante, quella di incontrare Cristo deve essere vigilante, fatta di preghiera e di impegno nella carità. Il nostro cammino verso il Natale sarà contraddistinto da una luce che cresce nel tronco senza vita come nel nostro cuore fino a diventare un’esplosione che illumina la notte dell’incarnazione. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Ger 33,14-16 Geremia fu testimone della rovina e della caduta di Gerusalemme. In una simile situazione, il profeta annuncia che il popolo di Dio risorgerà e che in esso regneranno per sempre la pace e la giustizia. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA 1Ts 3,12-4,2 Per S.Paolo, essere vigilanti significa essere fedeli al Signore nelle scelte e nei comportamenti quotidiani, vivendo soprattutto nell’amore fraterno. Tutto questo è dono che viene dall’alto e che dobbiamo implorare con una preghiera incessante. MONIZIONE AL VANGELO Lc 21,25-28.34-36 Aspettare il Signore che viene significa non farsi appesantire il cuore dagli affanni, dalle tristezze, dalle insoddisfazioni e dalle ansie, ma assumere un atteggiamento di veglia operante, che rende il cuore libero per poter fare la volontà di Dio. PREGHIERA PER L’ACCENSIONE DEL PRIMO CERO Signore Gesù, vieni a visitare la tua Chiesa, vieni a visitare questa assemblea, vieni a visitare l’umanità intera, vieni a visitare le nostre famiglie. Accendi nel cuore di ognuno di noi una sana inquietudine che ci spinga a cercarti, una grande nostalgia che ci spinga a desiderarti, una preghiera più viva che ci permetta di incontrarti. Questo primo cero dell’Avvento che ora accendiamo esprime il nostro desiderio di te, Signore, e il nostro impegno a cercarti nella preghiera quotidiana umile e fiduciosa. Ci sostenga la Vergine tua Madre che soprattutto in questo tempo risplenda davanti a noi orante e della Speranza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

sabato 21 novembre 2009

Domenica 22 Novembre 2009-Festività di Cristo Re

Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: Bianco
PILLOLE DI PAROLE a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE Sul fondale dell’anno liturgico che si chiude questa domenica si innalza la figura di Cristo Re, il cui trono è però la croce. Quello che oggi contempliamo non è un dio mistico e assente dalle tempeste della vita umana, anzi è colui che spinge avanti l’umanità senza armate o potenze politiche ed economiche, eppure riesce a dominare sui regni del male. Certo la storia sembra spesso un groviglio di contraddizioni e un gioco scandaloso tra superpotenze, eppure la vera regalità è scoprire al suo interno l’azione di Dio, aderire al suo progetto che è radicalmente diverso da quello di chi sceglie il proprio tornaconto, il trionfo sugli altri e non certo il regno d’amore e di verità di cui è Re Gesù Cristo. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
(Dn 7,13-14) Nelle visioni di Daniele compare una figura dall’aspetto apparentemente umano che proviene però dalla sfera celeste e giunge alla presenza di Dio dal quale riceve il potere regale su un regno universale ed eterno. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
(Ap 1,5-8) Giovanni per incoraggiare le comunità cristiane perseguitate, annuncia la venuta gloriosa del Cristo per compiere il giudizio di Dio sul mondo e per costituire il regno definitivo e perfetto che attraverso il suo sangue ingloba tutta l’umanità. Il nostro Dio è Signore di tutte le cose, Principio e Fine, è il Passato, il Presente e il Futuro e si manifesta in Gesù come l’onnipotente, colui che sconfigge tutti i nemici. MONIZIONE AL VANGELO
(Gv 18,33b-37) La regalità di Gesù si manifesta pienamente nella tragedia della passione, nell’innalzarsi nella croce come un’ascesa verso il Padre. Il suo regno non è di quaggiù, perché è privo di ogni apparato militare e di ogni logica umana. Il dialogo tra Cristo e Pilato è il confronto tra due regni contrapposti: uno che ha bisogno di fiumi di sangue di innocenti per fondarsi e rimanere stabile, l’altro che ha bisogno di adesione amorosa e che ha la sua attuazione nel sangue versato dal suo Re e Signore. Cristo è Re in quanto contrappone l’amore al potere.

domenica 8 novembre 2009

XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde PILLOLE DI PAROLE a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE Non esistono creature insignificanti agli occhi di Dio. La storia della salvezza passa attraverso un popolo debole, umiliato e dimenticato come le vedove che incontreremo nella liturgia di oggi. Questa categoria di persone, come gli orfani, i malati e i mendicanti, era emarginata da tutto e da tutti, con Gesù diventa il simbolo del vero credente che si affida in totalità a Dio. E’ la rappresentazione dell’autentico amore e della donazione di se stessi. Dare ciò che si è, più che ciò che si ha. L’amore non si misura sulle quantità economiche ma sulla qualità interiore. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (1Re 17,10-16) Perseguitato dalla regina Gezabele durante una tremenda carestia, Elia incontra una vedova ridotta allo stremo; pur nella miseria è pronta a sacrificare tutto per il profeta, perché riconosce in lui un uomo di Dio. Solo la persona veramente libera sa anteporre a se stessa l’altro, sapendo che chi tutto dà, tutto riceve dalle mani di Dio. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA (Eb 9,24-28) Nella lettera agli Ebrei Gesù viene definito come l’autentico Sommo Sacerdote perché non offre più sacrifici di animali, ma offre se stesso. Con il suo sangue versato apre l’accesso a tutta l’umanità al Santuario Celeste, cioè alla comunione vera e definitiva con Dio. Il sacerdozio comune a tutti i battezzati implica una vita spesa per gli altri, come lo fu quella di Cristo. MONIZIONE AL VANGELO (Mc 12,38-44) Entriamo nel tempio di Gerusalemme dove Gesù è seduto ad osservare la processione di persone che depositano le loro offerte prima di entrare nel luogo santo. Tutti sono attratti dai ricchi che gettano molte monete per ottenere molti privilegi. Nessuno si cura di una povera vedova che versa solo i suoi ultimi due spiccioli. Per Gesù lei diventa l’esempio del vero cristiano perché quell’obolo agli occhi di Dio vale più di qualsiasi altra grossa somma. In quella cifra modestissima c’è il tutto di una persona.

lunedì 2 novembre 2009

domenica 1 novembre 2009

UNO E TRINO n°44 del 1 Novembre 2009











 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

sabato 31 ottobre 2009

1 NOVEMBRE 2009 FESTIVITA' DI TUTTI I SANTI

Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: Bianco

PILLOLE DI PAROLA a cura di Crisina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE San Basilio scriveva che l’uomo, ogni uomo, è una creatura che ha ricevuto l’ordine di diventare santo. La liturgia di oggi ci rivela il progetto che Dio ha per tutti noi che è quello di raggiungere e far parte della divinità stessa, ci rivela anche lo strumento che il Signore ci dona per poterlo conseguire che è il farci suoi figli, e infine ci rivela quale deve essere il nostro contributo per la sua realizzazione che è quello di vivere secondo lo spirito delle Beatitudini. Aderendo a questo progetto capiremo che i Santi non sono l’eccezione, ma la norma dell’esistenza cristiana. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (Ap 7,2-4.9-14) Il punto terminale e riassuntivo verso cui si muove l’umanità intera è Gesù Cristo che verrà raggiunto quando si comporrà nell’unità e nella pace tutto l’intero popolo di Dio. Il Sigillo che immette nella sfera divina è il Battesimo che rendendoci figli ci dona quel germe di eternità indispensabile per entrare a far parte di quella liturgia perenne descritta nel libro dell’Apocalisse, MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA (1Gv 3,1-3) L’apostolo Giovanni descrive la radice della santità cristiana, essa nasce dall’amore divino che trasforma ogni creatura. L’uomo divenuto figlio di Dio può essere la sua icona luminosa, il suo amore ci rende simili a lui e quindi santi. MONIZIONE AL VANGELO (Mt 5,1-12)a Il ritratto ideale del santo è tutto all’interno delle Beatitudini. Esse non sono un complesso di norme e nemmeno un’elencazione di doveri cristiani. In quel discorso Gesù ci propone degli atteggiamenti di vita che sono di generosità e di donazione senza riserve. Il santo non è colui che ha raggiunto una tappa, ma colui che si supera continuamente in amore verso gli altri.

martedì 27 ottobre 2009