mercoledì 29 aprile 2009

DOMENICA 3 MAGGIO 2009 ORE 10.00

PARROCCHIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Ferro di Cavallo (Perugia)
La Comunità Parrocchiale di Chiugiana-Ellera-Olmo e Fontana di Perugia si ritroverà nella Parrocchia di Ferro di Cavallo (PG) per Celebrare la S.Messa di Prima Comunione per 76 Bambini della nostra comunità.Tutti sappiamo quale importanza abbia questo giorno nella vita di un ragazzo e in seguito nella vita di un adulto.Nella vita spirituale di una Parrocchia il momento della Prima Comunione dei ragazzi rappresenta un punto fondamentale per l'inizio di una vita cristiana.Don Fabio ha sempre seguito personalmente il lavoro preparatorio dei ragazzi con i catechisti e con le famiglie dei ragazzi stessi.
Carissimi:
Ambrosi Alessandro
Antognarelli Anna Aristodemo Antonio Barbetti Emiliano Bartocci Liuba Bartolini Veronica Battistacci Giulio Belfico Angelo Belia Angelica Belia Elena Bellachioma Rachele Belli Alessandro Biagioli Riccardo Brunelli Saltafuso Matteo Cavalaglio Alessandro
Cesaroni Nicolò Chauca Rayme Giulia Ciaccio Arianna Colombo Bastianelli Amalia D’Auria Sara De Stefano Angela Del Cotto Elisabetta Eslami Giulia Esposito Riccardo Fiorella Martina Franceschetti Samuele Fraschettone Francesca Fusco Christian Giordano Viviana Guido Federico Krroqi Gabriele Lorenzetti Francesco
Marcucci Vincenzo Marioni Emanuele Martucci Federica Mezzanotte Michele Mileto Gianluca Montagnoli Letizia Morosi Alessandra Nottoli Lorenzo Panico Daniele Patoia Sofia Pescari Andrea Pettirossi Riccardo Picilocchi Alessandro Pietrella Matteo Pisanò Lorenzo Posti Cristian Ragni Leonardo Reali Emanuele Ricci Deborah Ricci Vitiani Andrea Ripandelli Gabriele
Rizzuto Camilla Saccoccini Nicola Salvatori Alessandro Saravalle Matteo Spoleti Luigi Tacconi Francesca Taffini Andrea Taglioni Chiara Tombesi Luca Turchetti Mattia Werson Marco Zangarelli Chiara
Gesù sia sempre il centro della vostra vita,sia il vostro compagno di viaggio. Non lasciatelo mai. Si ha tanto bisogno di Lui, della sua presenza, della sua grazia.
Auguri a voi tutti dalla comunità
Parrocchiale che tanto vi ama e che tanto si preoccupa di voi

sabato 25 aprile 2009

TERZA DOMENICA DI PASQUA - B

85ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore 26 Aprile 2009 «Sono proprio io! Toccatemi e guardate»
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco
RITI DI INTRODUZIONE
INTRODUZIONE Se, Domenica scorsa, centrale era il tema della fede come incontro con il Risorto che riempie di verità la vita e da cui scaturisce la testimonianza e la missione, la Liturgia odierna sottolinea il fatto di come la conversione sia l’atteggiamento richiesto all’uomo per giungere alla verità della sua vita, la verità che è Cristo Signore. Quest’incontro fondamentale e fondante per ogni cristiano può essere tale solo se è ripulito da ogni menzogna e ipocrisia che impedisce la relazione vera con il Signore. L’incontro con Cristo Risorto richiede al cristiano un itinerario di conversione a Lui, un serio e continuo tirocinio del quale è maestra la Chiesa. Docili nell’ascoltare ed accogliere le cuore la Parola di Vita, celebriamo la gioia di Colui che ha vinto la morte e si fa “Pane spezzato” per la Vita del mondo. SALUTO C – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T – Amen. C – Pace a voi che siete in Cristo. T – E con il tuo spirito.
RITO PER L’ASPERSIONE DOMENICALE CON L’ACQUA BENEDETTA DURANTE
LA VEGLIA PASQUALE
C – Fratelli carissimi, in questo giorno del Signore, Pasqua della settimana, preghiamo umilmente Dio nostro Padre, perché ci santifichi mediante quest’acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente, perché siamo sempre fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono.
Breve pausa di silenzio.
C - Dio onnipotente, ascolta le preghiere del tuo popolo, che nel ricordo dell’opera ammirabile della nostra creazione, e di quella ancor più ammirabile della nostra salvezza a te si rivolge. Ti rendiamo grazie per quest’acqua, che hai creato perché dia fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua bontà: attraverso l’acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù; nel deserto hai fatto scaturire una sorgente per saziare la sua sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini; infine nell’acqua del Giordano, santificata dal Cristo, hai inaugurato il sacramento della rinascita, che segna l’inizio dell’umanità nuova libera dalla corruzione del peccato. Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo, perché possiamo unirci all’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T - Amen.
Il Celebrante asperge se stesso, quanti stanno in presbiterio e l’assemblea. Poi conclude: C - Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno, in Cristo Gesù nostro Signore. T – Amen. Se non fosse possibile fare il rito di aspersione, si usi il seguente formulario per l’Atto penitenziale.
ATTO PENITENZIALE
C – Il Padre ci hai resi suoi figli mediante la Risurrezione del Salvatore nostro Gesù Cristo. Attraverso Lui hai acceso in noi una speranza che non si spegne. Invochiamo la Sua Misericordia perché renda ardenti i nostri cuori e faccia di noi i testimoni della Pasqua. Seguendo l’invito dell’apostolo Pietro: «Convertitevi e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati», lasciamoci trasformare dall’amore di Dio, chi Signore, che ci inviti alla conversione perché risplenda in noi la Luce della grazia, [abbi pietà di noi]
T – Signore, pietà!
Cristo, che spezzi per noi il tuo pane e apri i nostri cuori all’intelligenza delle Scritture, [abbi pietà di noi]
T – Cristo, pietà!
Signore, che nella Pasqua di Cristo ci rendi partecipi del tuo Mistero d’Amore, [abbi pietà di noi]
T – Signore, pietà!
C – Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
T – Amen.
GRANDE DOSSOLOGIA COLLETTA
C - Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... T – Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO La Liturgia della Parola di questa Domenica presenta la tematica della riconciliazione come dono che il Risorto offre ai suoi discepoli. È dall’incontro con il Risorto, dalla condivisione dell’unico pane spezzato, che si apre il cuore dei credenti alla vera conversione rendendoli testimoni dell’umanità pacificata nell’Amore di Dio.
PRIMA LETTURA: 3,13-15.17-19 Avete ucciso l'autore della vita: ma Dio l'ha risuscitato dai morti. edendo il perdono per i nostri peccati, perché la nostra mente si apra alla comprensione delle Scritture e
perché sappiamo riconoscere il Risorto nel gesto dello spezzare il pane.
SALMO RESPONSORIALE: dal Salmo 4
Rit. Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia! Nell’angoscia mi hai dato sollievo; pietà di me, ascolta la mia preghiera. Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele; il Signore mi ascolta quando lo invoco. Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene, se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?». In pace mi corico e subito mi addormento, perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.
SECONDA LETTURA: 1 Gv 2,1-5 Gesù Cristo è vittima di espiazione per i nostri peccati e per quelli di tutto il mondo.
Alleluia, alleluia. Signore Gesù, facci comprendere le Scritture; arde il nostro cuore mentre ci parli. Alleluia.
VANGELO: Lc 24,35-48 Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
PROFESSIONE DI FEDE C - Fratelli carissimi, per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere alla vita nuova. Ora, ricordando Cristo Signore, che attraverso la sua gloriosa passione è passato dalla morte alla vita, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunziato a satana e alle sue opere e ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa.
C - Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?
T - Rinuncio.
C - Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?
T - Rinuncio.
C - Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?
T - Rinuncio.
C - Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
T - Credo.
C - Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
T - Credo.
C - Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? T - Credo.
C - Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore per la vita eterna. T - Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
C – In Gesù Cristo crocifisso e risorto abbiamo riconosciuto la volontà salvifica di Dio Padre e abbiamo creduto al suo amore. In questa fede pasquale, presentiamo con fiducia le nostre intenzioni di preghiera.
L - Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.
Per i discepoli di Gesù, radunati insieme nel suo nome: apri i nostri cuori all’intelligenza delle Scritture. Accendi in noi il desiderio di cercare il tuo Volto e di intendere la tua voce.
Preghiamo.
Per gli esegeti, i biblisti, i teologi e per tutti coloro Per quanti hanno il compito di annunciare la tua Parola, di spezzarla come Pane buono: si mettano con umile disponibilità al tuo servizio e siano, innanzitutto, ascoltatori docili e fedeli. Preghiamo.
Per gli uomini e le donne che si sentono chiamati a testimoniare il tuo amore nella politica e nell’economia, nell’impegno sociale ed amministrativo: aiutali ad essere onesti e coerenti, liberi e saggi. Possano dare concretezza alle attese più nobili e grandi.
Preghiamo.
Per coloro che soffrono, specialmente per i fratelli colpiti dal terremoto in Abruzzo, per quanti sono lacerati nell’intimo, per tutti quelli che vorrebbero dare un senso alla loro esistenza: possano trovare una risposta ai loro interrogativi nel Passione e Risurrezione del Salvatore. Tieni accesa la fiamma della loro speranza.
Preghiamo.
Per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, perchè continui con rinnovato vigore il servizio di ricerca e di formazione dei giovani, costruttori di una società sensibile ai valori di giustizia e di solidarietà.
Preghiamo.
Per tutti noi, rinati nel Battesimo e confermati dal dono dello Spirito Santo, perché riconosciamo il Signore Gesù nella Parola e nel Pane spezzato. Sappiamo vederlo sulle strade del mondo ed essergli testimoni, specialmente dispensatori della sua Pace.
Preghiamo.
C – O Dio, nostro Padre, che in Cristo risorto hai dato inizio alla creazione nuova, fa’ che i figli della Chiesa, con la grazia dello Spirito Santo, annunzino la perenne novità del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. T - Amen.
LITURGIA EUCARISTICA PRESENTAZIONE DEI DONI
Con il pane e il vino, presentiamo al Signore i nostri cuori, rinnovati nel perdono, perché possiamo riconoscerlo nello spezzare il pane e la nostra mente si apra all’intelligenza delle Scritture, così da essergli testimoni sulle strade del mondo. che si piegano con attenzione ed amore sulle pagine dei Libri sacri: quello che scoprono nutra la loro fede e diventi un dono generoso che raggiunge tutti i fratelli.
Preghiamo.
SULLE OFFERTE
C - Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa, e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore. T – Amen.
PREFAZIO Pasquale III
e PREGHIERA EUCARISTICA V/B ANAMNESI
C – Mistero della fede. T – Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE C – Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato:
T - Padre nostro...
SCAMBIO DI PACE
D – Con il suo sangue prezioso Cristo ci ha sottratto al potere del male. Condividiamo il dono della Pace che ci è stata donata a caro prezzo. Nello Spirito del Cristo risorto, scambiatevi un gesto riconciliazione e di comunione fraterna. COMUNIONE
Rinnovati nel perdono, accostiamoci alla Banchetto che Cristo risorto ha imbandito per noi: il pane che mangiamo apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture e ci rende testimoni dell’Amore nel mondo. RITI DI CONCLUSIONE
DOPO LA COMUNIONE C - Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo, che hai rinnovato con i sacramenti pasquali, e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. T – Amen.
BENEDIZIONE E CONGEDO C – Il Signore sia con voi. T – E con il tuo spirito. C – Dio, che nella risurrezione del Cristo ha operato la nostra salvezza e ci ha fatto suoi figli, vi dia la gioia della sua risurrezione. T – Amen. C – Il Redentore, che ci ha dato il dono della vera libertà, vi renda partecipi dell’eredità eterna. T – Amen. C – E voi, che per mezzo del Battesimo siete risorti in Cristo, possiate crescere in santità di vita per incontrarlo un giorno nella patria del cielo. T – Amen. C – E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. T – Amen. C – C’è anche per noi una strada che conduce a Gerusalemme, strada da percorrere con gioia per dire a tutti che il Signore è risorto e che noi l’abbiamo incontrato. C’è una strada di speranza, rischiarata dalla sua Parola, che dissipa i nostri smarrimenti. C’è una strada di impegno perché questo mondo diventi una terra di giustizia e di fraternità. D – Come i veri discepoli di ogni tempo, andate e portate a tutti la gioia del Signore risorto. Alleluia, alleluia. T - Rendiamo grazie a Dio. Alleluia, alleluia.

giovedì 23 aprile 2009

WWW.all4one.it

L’anno pastorale 2008/2009
è dedicato alla dimensione culturale e sociale dell’evangelizzazione. Obiettivo è proseguire la dinamica estroversa, affrontando la questione di una testimonianza cristiana (personale, ma soprattutto comunitaria) esercitata sulle frontiere delle grandi questioni culturali e sociali. Tutto l’itinerario si conclude con un evento vissuto simultaneamente in ciascuna delle diocesi italiane, nelle piazze, nei santuari diocesani o in qualche "nuovo santuario" del nostro tempo (centri commerciali, stazioni, cinema, piazze, stadi, luoghi dell’emarginazione...). Il tema, "Fino ai confini della terra", sottolinea l’esigenza che l’annuncio del Vangelo si declini nei linguaggi e nelle culture dei giovani di oggi, spesso assai distanti da quelli delle precedenti generazioni. Evento Conclusivo 2009Il 30-31 maggio 2009, nel giorno di Pentecoste, sarà la conclusione del triennio dell’Agorà: una grande occasione per la vita diocesana.
IL PROGRAMMA
Ore 20:30 Arrivo ai giardini del frontone
animazione e accoglienza balli LATINI-AMERICANI-CRISTIANI
Accompagnamento musicale. VOCI DI GIUBILO
Ore 21:15 ONE WAY JESUS
Testimonianze:
Jack Sintini - Campione della nazionale
italiana di Pallavolo
Testimone missionario

UN INVITO RIVOLTO A TUTTI

NOTIZIE DALLA CHIESA DIOCESANA

sabato 18 aprile 2009

SECONDA DOMENICA DI PASQUA

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

MONIZIONE AMBIENTALE

La Pasqua di Cristo non è solo un evento della storia, un’esperienza limitata nello spazio e nel tempo; il Risorto lo si incontra ancora nel Giorno del Signore che è il ritrovarsi domenicale per celebrare l’Eucaristia con tutta la comunità. Così il vangelo di oggi ci presenta due apparizioni del Signore che avvengono appunto di domenica. Per tutto il tempo di Pasqua mediteremo sull’irruzione del Cristo vittorioso nella vita dei discepoli e della comunità cristiana da allora fino ad oggi. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA I
Il libro degli Atti degli apostoli, ritratto esemplare della chiesa delle origini, esalta la virtù dell’amore, un amore efficace, impegnato ed operativo. I membri delle prime comunità non consideravano nulla come proprio, ma ogni cosa era di tutti e quello che si ricavava dal lavoro dei singoli veniva affidato ad un fondo comune. Loro vivono un’esperienza sociale assolutamente originale per la ragione e lo spirito che anima quel progetto. Tutto ha le sue radici nell’esperienza della Pasqua. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Se crediamo in Cristo siamo figli di Dio, questo ci dice Giovanni nella sua prima lettera, e questo si deve vedere nell’attenzione che rivolgiamo ai fratelli. Anche noi dobbiamo concretizzare l’irruzione del Risorto nella nostra vita riconoscendo in chi ci vive accanto un fratello. La risurrezione ci deve far vedere gli altri uomini con occhi diversi. Tutto questo è reso possibile perché noi siamo figli di Dio e possiamo vincere il mondo con le sue paure e i suoi limiti.
MONIZIONE AL VANGELO
La fede è l’argomento centrale del vangelo di oggi, anche quando è faticosa e debole come quella di Tommaso, lui non si fida fino in fondo, lui per credere deve vedere e toccare. Cristo esige da lui e da tutti noi di essere riconosciuto non solo come Maestro e Messia, ma come Figlio di Dio inviato dal Padre per salvare l’umanità, cioè la professione di fede piena. Gesù esalta anche un’altra fede alla quale destina una beatitudine, è quella di coloro che credono in modo totale, puro, libero, senza il condizionamento del vedere e del toccare.

mercoledì 15 aprile 2009

19 APRILE 2009-FESTIVITA' DI GESU' MISERICORDIOSO

La festa della Misericordia E' la più importante di tutte le forme di devozione alla Divina Misericordia. Gesù parlò per la prima volta del desiderio di istituire questa festa a suor Faustina a P*ock nel 1931, quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: "Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia" (Q. I, p. 27). Negli anni successivi - secondo gli studi di don I. Rozycki - Gesù è ritornato a fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa, la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di celebrarla come pure le grazie ad essa legate. La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con l'opera della Misericordia richiesta dal Signore" (Q. I, p. 46). Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo. Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l'istituzione della festa: "Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre" (Q. II, p. 345). La preparazione alla festa deve essere una novena, che consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della coroncina alla Divina Misericordia. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed Egli ha detto a proposito di essa che "elargirà grazie di ogni genere" (Q. II, p. 294). Per quanto riguarda il modo di celebrare la festa Gesù ha espresso due desideri: - che il quadro della Misericordia sia quel giorno solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato; - che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile misericordia Divina (Q. II, p. 227) e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia. "Sì, - ha detto Gesù - la prima domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine che è stata dipinta" (Q. II, p. 278). La grandezza di questa festa è dimostrata dalle promesse: - "In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" (Q. I, p. 132) - ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: "la remissione totale delle colpe e castighi". Questa grazia - spiega don I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (...). E' essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo". E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p. 25). La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione - come dice don I. Rozycki - può essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere alcun peccato. Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Q. II, p. 267). Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate a questa festa si manifesta in tre modi: - tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa; - Gesù vuole in quel giorno regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma anche benefici terreni - sia alle singole persone sia ad intere comunità; - tutte le grazie e benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, a patto che siano chieste con grande fiducia (R., p. 25-26). Questa grande ricchezza di grazie e benefici non è stata da Cristo legata ad alcuna altra forma di devozione alla Divina Misericordia. Numerosi sono stati gli sforzi di don M. Sopocko affinché‚ questa festa fosse istituita nella Chiesa. Egli non ne ha vissuto però l'introduzione. Dieci anni dopo la sua morte, il card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985) ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia. Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia - Lagiewniki era già presente nel 1944. La partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l'indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina fu la prima a celebrare individualmente questa festa, con il permesso del confessore. La coroncina alla Divina Misericordia Questa preghiera era stata dettata a suor Faustina da Gesù il 13 e il 14 settembre 1935 a Vilnius. Nella sua cella ha avuto la visione di un angelo, venuto a castigare la terra per i peccati. Quando ha visto questo segno dell'ira di Dio ha cominciato a chiedere all'angelo di attendere ancora poiché‚ il mondo avrebbe fatto penitenza. Quando però si è trovata al cospetto della Santissima Trinità non ha avuto il coraggio di ripetere la supplica. Solo quando nell'anima ha sentito la forza della grazia di Gesù ha cominciato a pregare con le parole che ha udito interiormente (erano le parole della coroncina alla Divina Misericordia) e allora ha visto che il castigo è stato allontanato dalla terra. Il mattino dopo, entrata in cappella, Gesù ancora una volta le ha insegnato con esattezza come bisogna recitare questa preghiera. (Q. I, p. 192 - Q. I, p. 193). Don I. Rozycki spiegando il contenuto della coroncina dice che in essa offriamo a Dio Padre "il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, cioè la Sua Divina Persona e la Sua Umanità, non la stessa natura di Dio, che è comune al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo e come tale non può essere offerta a Dio Padre. Possiamo invece offrire tutta la Persona del Figlio di Dio Incarnato, poiché‚ Egli stesso "ha dato se stesso per noi quale offerta e sacrificio" (Ef 5,2). Recitando la coroncina ci uniamo all'offerta di Gesù fatta sulla croce "in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero". In essa offriamo a Dio Padre il Suo Amatissimo Figlio e dunque ci appelliamo al "motivo più forte per essere esauditi da Dio" (R., p. 27). Sui grani dell'Ave Maria del Rosario ripetiamo: "Per la Sua dolorosa passione abbi misericordia di noi e del mondo intero", che significa - secondo lo spirito della devozione - appellarsi non tanto alla riparazione fatta da Cristo sulla croce, quanto alla Sua misericordia, che vuole offrirsi agli uomini. La recita di questa preghiera è anche un atto di misericordia, poiché‚ in essa chiediamo "la misericordia per noi e per il mondo intero". Il pronome "noi" sta a significare, secondo la spiegazione di don I. Rozycki, la persona che recita la preghiera e coloro per i quali desidera o è obbligata a pregare. Invece "il mondo intero" - sono tutte le persone che vivono sulla terra e le anime che soffrono in purgatorio. La formula della coroncina è destinata alla recita comunitaria o individuale, senza differenza, e perciò non bisogna cambiare n‚ le persone dei verbi n‚ aggiungere altre parole. La trasformazione invece delle parole nell'espressione: "mondo intero" a "tutto il mondo" è corretta, perché‚ in nulla cambia il testo della coroncina ed è più esatta nella lingua polacca. Gesù ha legato alla recita di questa coroncina una promessa generale e promesse particolari: - La promessa generale legata alla Coroncina è: "Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che Mi chiederanno" (Q. V, p. 508). "Con essa - ha detto un' altra volta Gesù - otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà" (Q. VI, p. 568). La volontà di Dio è espressione del Suo amore per l'uomo, dunque tutto ciò che è in disaccordo con essa o è un male o è dannoso e non può essere dispensato neanche da Padre migliore. - Le promesse particolari legate alla Coroncina riguardano l'ora della morte: "Chiunque la reciterà otterrà tanta misericordia nell'ora della morte. (...) Anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita misericordia" (Q. II, p. 263). Si tratta qui della grazia della conversione e di una morte nel timore di Dio e nello stato di grazia. La grandezza della promessa consiste nel fatto che condizione per ottenere la grazia è recitare almeno una volta tutta la coroncina così come Gesù l'ha chiesto con fiducia, umiltà e dolore per i peccati. La stessa grazia - di conversione e remissione dei peccati - sarà ricevuta dagli agonizzanti, se altri accanto al Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché‚ le preghiere in quell'ora siano esaudite: - la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio; - deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione. "In quell'ora - dice Gesù - non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione" (Q. IV, p. 440). Bisogna aggiungere ancora che l'intenzione della preghiera deve essere in accordo con la volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del culto della Divina Misericordia. La recita della Coroncina deve essere così composta All'inizio il Segno di Croce : Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Segue: Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la Tua Volontà come in celo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non c'indurre in tentazione ma, liberaci del male. Amen Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del celo e della terra e in Gesù Cristo suo unico figlio il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto ponzio pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi. Il terzo giorno risuscitò da morte, salì a celo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Resurrezione della carne e la Vita Eterna. Amen sui grani del Padre Nostro o che sono comunque staccati dalla decina successiva si recita: Eterno Padre, ti offro il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. sui grandi dell'ave maria si recita per dieci volte consecutivamente: Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero. dopo aver ripetuto la sequenza per 5 volte alla fine si recita per 3 volte consecutivamente: Dio Santo, Dio Forte, Dio Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero Si conclude la preghiera facendosi li segno della Croce: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’ora della Misericordia Nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da Suor Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’ora della propria morte, che lui stesso ha chiamato "un’ora di grande misericordia per il mondo intero" (Q. IV pag. 440). "In quell’ora – ha detto successivamente – fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia" (Q V, pag. 517). Gesù ha insegnato a suor Faustina come celebrare l’ora della Misericordia e ha raccomandato di: * invocare la misericordia di Dio per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori; * meditare la Sua passione, soprattutto l’abbandono nel momento dell’agonia e, in quel caso ha promesso la grazia della comprensione del suo valore. * Consigliava in modo particolare: "in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via crucis entra almeno per un momento in cappella ed onora il mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi" (Q V, pag. 517). Gesù ha fatto notare tre condizioni necessarie perché le preghiere in quell’ora siano esaudite: * la preghiera deve essere diretta a Gesù e dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio; * deve riferirsi ai meriti della Sua dolorosa passione. "In quell’ora – dice Gesù – non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione" (Q IV, pag. 440). Bisogna aggiungere ancora che l’intenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia Diffusione del culto della Divina Misericordia Parlando delle forme di devozione alla Divina Misericordia don I. Rozycki menziona anche la diffusione del culto della Misericordia, poiché‚ anche a questa forma sono legate promesse. A tutti promette protezione materna durante l'intera esistenza e "tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto (...) queste anime nell'ora della morte non avranno paura. La Mia misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta" (Q. V, p. 508). A tutti sono dirette dunque due promesse: - la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita, - la seconda riguarda l'ora della morte. Un particolare invito Gesù rivolge ai sacerdoti assicurando che "i peccatori induriti si inteneriranno alle loro parole, quando essi parleranno della Mia sconfinata misericordia e della compassione che ho per loro nel Mio Cuore" (Q. V, p. 504). Gesù non definisce - oltre all'omelia - altri modi di diffusione del culto della Misericordia, dunque essi possono essere intesi abbastanza largamente. Essere apostolo della Misericordia di Dio significa innanzitutto dare testimonianza di vita nello spirito di fiducia in Dio e di misericordia verso il prossimo. Tale esempio ci ha lasciato suor Faustina, esempio che attira gli altri alla fiducia totale in Dio infinitamente buono e onnipotente, e a fare atti di carità verso il prossimo. 29 giugno 2002 Il Santo Padre Giovanni Paolo Il concede l'indulgenza nel giorno della domenica della Divina Misericordia. 17 agosto 2002 Il Santo Padre Giovanni Paolo Il consacra l'umanità alla Divina Misericordia. 02 aprile 2005 Il Santo Padre Giovanni Paolo Il muore alle ore 21.37, già essendo la solennità della Divina Misericordia.

domenica 12 aprile 2009

sabato 11 aprile 2009

CRISTO E' RISORTO - ALLELUIA

VEGLIA PASQUALE

NELLA NOTTE SANTA Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: Bianco LA PAROLA E I SACRAMENTI PER CELEBRARE LA VITA DEL RISORTO * I fuochi fatui del consumismo o la Luce che brilla nelle tenebre? (Liturgia della Luce). * Le tante parole che stordiscono o la Parola che cambia il cuore? (Liturgia della Parola). * L’acqua inquinata che dà la morte o l’acqua che zampilla per la vita eterna? (Liturgia battesimale). * Il cibo che non sazia o il Pane della vita e il Calice della salvezza? (Liturgia eucaristica). INTRODUZIONE GENERALE Il momento culminante della celebrazione del Mistero pasquale di Cristo è dato dalla celebrazione della Veglia pasquale nella notte. L’attenzione dei cristiani deve essere riportata al senso di questa “veglia in onore del Signore” (Es 12, 42). Questa celebrazione avviene quando le tenebre avvolgono la terra per significare il mistero profondo della Pasqua: la Luce prorompe dalle tenebre, la Vita che risorge dall’oscurità della morte. Per noi credenti è la notte del nostro passaggio dalla morte del peccato alla vita nuova della grazia. Prima parte: LITURGIA DELLA LUCE E ANNUNCIO DELLA PASQUA Monizione La prima parte della Veglia celebra la Luce. Cristo è la Luce del mondo. In Lui anche noi diventiamo “luce del Signore”. Acclamiamo alla Luce che, tra pochi istanti, inonderà di vivo splendore la nostra comunità. (Sulla melodia di Canto per Cristo) Nella tua notte un fuoco danzerà: Cristo risorge da morte! Popolo canta la tua libertà, inneggia e canta alla vita! Nella tua alba un canto echeggerà: la luce splende nel mondo! Popolo oppresso giustizia canterà; il fuoco brucia ogni male. Cristo risorge e vive in mezzo a noi, viene a portarci la pace. Vinta la morte nel nome di Gesù, vinto per sempre è il peccato. BENEDIZIONE DEL FUOCO Dalle tenebre prorompe la luce di questo fuoco. Il celebrante lo benedice perché la sua fiamma illuminerà il Cero pasquale, segno del Cristo risorto. INGRESSO DEL CERO PASQUALE La Luce di Cristo ci guida nell’ingresso della chiesa. Siamo in cammino verso la risurrezione. ANNUNCIO DELLA PASQUA Con il canto che ora verrà fatto la Chiesa offre al Signore il cero pasquale e annuncia solennemente al mondo la Pasqua. La comunità ringrazia Gesù Cristo risorto per la Luce che ha donato alla nostra vita.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura: Gn 1, 1.2, 2 - La creazione

Il racconto della creazione ci ricorda che le meraviglie dell’azione di Dio, che ha preparato l’universo attraverso le epoche evolutive della storia, sono superate dalle opere più strepitose compiute in Gesù soprattutto con la sua risurrezione.

Salmo responsoriale: 103 Il salmo 103 è un inno al Creatore scoperto a ogni passo della panoramica del creato. Vogliamo esprimere la nostra lode e la nostra benedizione a Dio nostro Creatore.

Seconda lettura: Gn 22, 1-18 – Il sacrificio di Abramo Il sacrificio di Abramo, che immola l’unico figlio, è la figura del sacrificio di Dio Padre che non ha risparmiato il suo Figlio unigenito.

Salmo responsoriale: 15 Il salmo 15 ci ricorda che l’anima che ha scelto Dio è felice di aver messo la propria vita nelle sue mani. Già qui in terra si pregusta la gioia senza fine dell’eternità.

Terza lettura: Es 14, 15.15, 1 - L’invito di Dio – Il passaggio del Mar Rosso Nel racconto dell’Esodo del popolo ebraico liberato dalla schiavitù, troviamo il simbolo principale della Pasqua: come gli Ebrei, anche noi, nel Battesimo, passiamo attraverso le acque di morte per risorgere alla vita nuova di figli.

Cantico: Es 15 Il canto degli Israeliti inneggiante alla stupenda vittoria di Iahvhè diventa il nostro canto: la vittoria del Risorto sul peccato è la forza del nostro canto.

Quarta lettura: Is 54, 5-14 – La fedeltà del Signore Il Signore resta sempre fedele alla promessa e al dono del suo amore. La sua misericordia prevale sempre sulla nostra miseria. La Pasqua diventa il segno gioioso di questa vita rinnovata dalla vittoria della grazia sul peccato.

Salmo responsoriale: 29 Il Signore, sempre fedele alle sue promesse, non viene meno al suo amore. Animati da questa certezza con la preghiera del salmo 29, esprimiamo la nostra lode gioiosa al Signore, nostro Liberatore.

Quinta lettura: Is 55, 1-11 – L’invito di Dio

Nel messaggio profetico di Isaia siamo invitati a comprendere i segni di salvezza che ci permettono di partecipare all’alleanza rinnovata nella Pasqua: la sete palcata, la mensa imbandita, l’universalismo religioso. Sono questi i simboli dei nostri riti, efficaci di grazia, se li cogliamo.

Cantico: Is 12 Il profeta Isaia ci offre parole di preghiera e di lode al Signore per le “opere grandi” da Lui compiute per noi.

Sesta lettura: Bar 3, 9-15. 32. 4, 4 – Ritorno alla Sapienza

Durante l’esilio il popolo ha abbandonato il Signore ignorando la sapienza. Per recuperare la fede bisogna ritornare all’accoglienza della Parola di Dio, fonte di vita per tutti.

Salmo responsoriale: 18 Il salmo 18 ci aiuta a recuperare il valore perfetto della Parola di Dio. Con questa preghiera vogliamo celebrare un atto comunitario di lode alla legge del Signore, capace di ridestare in noi i sentimenti profondi della fede.

Settima lettura: Ez 36, 16-28 – Il cuore nuovo

Nell’ultima lettura dell’Antico Testamento risuona un messaggio di consolazione del Profeta che annuncia la caratteristiche della nuova alleanza: il raduno dei dispersi e la purificazione attraverso l’aspersione con acqua purificatrice. Per noi, la Pasqua, è la festa del ritorno a Dio purificati dall’acqua battesimale.

Salmo responsoriale: 50 Il salmo 50, che ci ha accompagnato per tutto il cammino quaresimale, ci annuncia, giunti ormai sulla soglia della risurrezione, che Dio crea in noi un cuore nuovo, non ci priva del suo Santo Spirito, donandoci la gioia di essere salvati. Inno di lode del Gloria a Dio Condotti dalla fede mediante l’ascolto della Parola di Dio, siamo resi capaci di accogliere il festoso annuncio della risurrezione, che ci viene dato dal canto gioioso del Gloria a Dio. Il canto di questo inno, che parte dal celebrante, diventa, nella nostra comunità, l’augurio pasquale vicendevole. Celebriamo la Pasqua nella gioia della vita nuova !

EPISTOLA Il messaggio dell’apostolo Paolo ci deve preparare a rinnovare gli impegni battesimali, che ci hanno veramente resi partecipi della morte, della sepoltura e della risurrezione di Cristo Signore. Canto dell’Alleluia Il concetto di “gioia di essere liberi” viene ora sottolineato con il canto dell’Alleluia. Cristo risuscita e, con Lui, anche noi scopriamo l’efficacia del suo messaggio di vita. Riprendiamo, allora, dopo averlo sospeso durante la Quaresima, il canto pasquale dell’Alleluia ! E’ il canto della risurrezione.

Terza parte: LITURGIA BATTESIMALE

Monizione

Dopo la Liturgia della Luce e della Parola, siamo arrivati al terzo momento di questa Veglia pasquale: la celebrazione della Liturgia battesimale. Il Battesimo è la nostra Pasqua. Il celebrante, benedicendo l’acqua battesimale, ci riconduce al nostro Battesimo per renderci adulti nella fede.

LITANIE DEI SANTI Invochiamo la Chiesa celeste che canta la sua lode perenne all’Agnello pasquale, immolato e vittorioso, perché sia presente in questo momento della nostra adesione battesimale al Cristo risorto. PROMESSE BATTESIMALI Perfezioniamo ora il nostro incontro pasquale con il Cristo risorto e rinnoviamo le nostre promesse battesimali rinunciando al male e credendo a Dio salvatore. Durante l’aspersione Canto (seguendo la melodia de Il Signore è il mio Pastore) Ecco l’acqua che sgorga. Alleluia! Vien dal tempio di Dio. Alleluia! A chi giunge quest’acqua, Alleluia. Recherà la salvezza. Alleluia! Noi cantiamo al Signore risorto: E Lui solo la nostra salvezza. A Lui solo la gloria. Alleluia! Al Risorto sia lode in eterno. PREGHIERA UNIVESALE O DEI FEDELI * Dio disse: “Sia la luce”. Padre della luce amante della vita, concedi all’umanità minacciata dalle tenebre dell’errore di lasciarsi avvolgere dalla luce sfolgorante del Signore risorto, noi Ti preghiamo. * Così dice il Signore: “Porgete l’orecchio, ascoltate e voi vivrete”. Padre, che da sempre parli all’umanità, concedi alla Chiesa di essere discepola fedele per annunciare con forza e con mitezza al mondo la risurrezione del Tuo Figlio, Salvatore del mondo, noi Ti preghiamo. * “Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare”. Padre amante della vita, concedi ai catecumeni rinati dall’acqua e dallo Spirito di avere testimoni gioiosi e credibili del Signore risorto, noi Ti preghiamo. * Così dice il Signore: “Mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti”. Padre che hai sacrificato il Tuo Figlio per la salvezza del mondo, concedi a questa nostra comunità che celebra l’Eucaristia pasquale di rendersi accogliente e solidale per tutti nel segno dell’unico Pane e dell’unico Calice, noi Ti preghiamo. Quarta parte: LITURGIA EUCARISTICA Monizione Arrivati alla quarta parte della Veglia pasquale - la Liturgia eucaristica - abbiamo la possibilità di passare dal segno alla realtà: l’annuncio della Pasqua si realizza in noi con l’Eucaristia. Assieme al pane e al vino offriamo la nostra vita segnata dalla gioia della risurrezione. ALLA COMUNIONE La Pasqua di Cristo annunciata dalla Bibbia, celebrata dal Signore, si fa esperienza vitale per ognuno di noi mediante la Comunione pasquale. Apriamoci, in questo istante, agli anziani, ai sofferenti, a chi piange, a chi è solo. Il Pane eucaristico spezzato per la fraternità universale, ci porta a guardare a questi fratelli perché anche in loro - a motivo della nostra fraternità spirituale - la Pasqua di Cristo sia segno certo e gioioso di vita. PRIMA DELLA BENEDIZIONE Abbiamo celebrato con fede e con gioia la Pasqua del Signore. Tutta la nostra vita è stata coinvolta. Con la vista abbiamo contemplato il bagliore della Luce nuova. Con l’udito abbiamo accolto l’annuncio degli eventi della Storia della salvezza. Con l’odorato abbiamo gustato il profumo dell’incenso benedetto. Con il tatto abbiamo percepito l’incontro salutare con l’acqua che ci ha benedetto nella memoria del Battesimo. Infine, con il gusto abbiamo assaporato il Pane della nuova Pasqua. I cinquanta giorni della Pasqua ci chiamano a vivere nella coerenza della fede, nella operosità della speranza e nella testimonianza della carità la ricchezza di questo dono pasquale perché la solennità della Pentecoste ci trovi pronti ad essere, nel mondo, testimoni forti e miti del Vangelo che salva.

VEGLIA PASQUALE - 11 aprile 2009 - Anno B - Tutte le Letture

Prima lettura

Gen 1,1 - 2,2

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Gènesi

In principio/ Dio creò il cielo e la terra.// La terra era informe e deserta/ e le tenebre ricoprivano l’abisso/ e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.// Dio disse:/ «Sia la luce!»./ E la luce fu./ Dio vide che la luce era cosa buona/ e Dio separò la luce dalle tenebre.// Dio chiamò la luce giorno,/ mentre chiamò le tenebre notte./ E fu sera e fu mattina:/ giorno primo.// Dio disse:/ «Sia un firmamento in mezzo alle acque/ per separare le acque dalle acque».// Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento/ dalle acque che sono sopra il firmamento.// E così avvenne./ Dio chiamò il firmamento cielo./ E fu sera e fu mattina:/ secondo giorno.// Dio disse:/ «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo/ e appaia l’asciutto»./ E così avvenne./ Dio chiamò l’asciutto terra,/ mentre chiamò la massa delle acque mare.// Dio vide che era cosa buona./ Dio disse:/ «La terra produca germogli,// erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme,/ ciascuno secondo la propria specie».// E così avvenne./ E la terra produsse germogli,/ erbe che producono seme,/ ciascuna secondo la propria specie,/ e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme,/ secondo la propria specie./ Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ terzo giorno.// Dio disse:/ «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo,/ per separare il giorno dalla notte;/ siano segni per le feste,/ per i giorni e per gli anni/ e siano fonti di luce nel firmamento del cielo/ per illuminare la terra».// E così avvenne./ E Dio fece le due fonti di luce grandi:/ la fonte di luce maggiore per governare il giorno/ e la fonte di luce minore per governare la notte,/ e le stelle.// Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra/ e per governare il giorno e la notte/ e per separare la luce dalle tenebre.// Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ quarto giorno.// Dio disse:/ «Le acque brùlichino di esseri viventi/ e uccelli volino sopra la terra,/ davanti al firmamento del cielo».// Dio creò i grandi mostri marini/ e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque,/ secondo la loro specie,/ e tutti gli uccelli alati,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona./ Dio li benedisse:/ «Siate fecondi e moltiplicatevi/ e riempite le acque dei mari;/ gli uccelli si moltìplichino sulla terra».// E fu sera e fu mattina:/ quinto giorno.// Dio disse:/ «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie:/ bestiame,/ rettili e animali selvatici,/ secondo la loro specie»./ E così avvenne./ Dio fece gli animali selvatici,/ secondo la loro specie,/ il bestiame,/ secondo la propria specie,/ e tutti i rettili del suolo,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona.// Dio disse:/ «Facciamo l’uomo a nostra immagine,/ secondo la nostra somiglianza:/ dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,/ sul bestiame,/ su tutti gli animali selvatici/ e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».// E Dio creò l’uomo a sua immagine;/ a immagine di Dio lo creò:/ maschio e femmina li creò.// Dio li benedisse e Dio disse loro:/ «Siate fecondi e moltiplicatevi,/ riempite la terra e soggiogatela,/ dominate sui pesci del mare/ e sugli uccelli del cielo/ e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».// Dio disse:/ «Ecco,/ io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra,/ e ogni albero fruttifero che produce seme:/ saranno il vostro cibo.// A tutti gli animali selvatici,/ a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita,/ io do in cibo ogni erba verde».// E così avvenne./ Dio vide quanto aveva fatto,/ ed ecco,/ era cosa molto buona.// E fu sera e fu mattina:/ sesto giorno./// Così furono portati a compimento il cielo e la terra/ e tutte le loro schiere.// Dio,/ nel settimo giorno,/ portò a compimento il lavoro che aveva fatto/ e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Salmo responsoriale Sal 103

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti. In alto abitano gli uccelli del cielo e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti, e con il frutto delle tue opere si sazia la terra. Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Benedici il Signore, anima mia.

Seconda lettura Gen 22,1-18

Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ Dio mise alla prova Abramo e gli disse:/ «Abramo!»./ Rispose:/ «Eccomi!»./ Riprese:/ «Prendi tuo figlio,/ il tuo unigenito che ami,/ Isacco,/ va’ nel territorio di Mòria/ e offrilo in olocausto su di un monte/ che io ti indicherò».// Abramo si alzò di buon mattino,/ sellò l’asino,/ prese con sé due servi e il figlio Isacco,/ spaccò la legna per l’olocausto/ e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.// Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi/ e da lontano vide quel luogo.// Allora Abramo disse ai suoi servi:/ «Fermatevi qui con l’asino;/ io e il ragazzo andremo fin lassù,/ ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».// Abramo prese la legna dell’olocausto/ e la caricò sul figlio Isacco,/ prese in mano il fuoco e il coltello,/ poi proseguirono tutti e due insieme.// Isacco si rivolse al padre Abramo e disse:/ «Padre mio!»./ Rispose:/ «Eccomi,/ figlio mio»./ Riprese:/ «Ecco qui il fuoco e la legna,/ ma dov’è l’agnello per l’olocausto?».// Abramo rispose:/ «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto,/ figlio mio!».// Proseguirono tutti e due insieme./ Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato;/ qui Abramo costruì l’altare,/ collocò la legna,/ legò suo figlio Isacco/ e lo depose sull’altare,/ sopra la legna.// Poi Abramo stese la mano/ e prese il coltello per immolare suo figlio.// Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo/ e gli disse:/ «Abramo,/ Abramo!».// Rispose:/ «Eccomi!»./ L’angelo disse:/ «Non stendere la mano contro il ragazzo/ e non fargli niente!/ Ora so che tu temi Dio/ e non mi hai rifiutato tuo figlio,/ il tuo unigenito».// Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete,/ impigliato con le corna in un cespuglio.// Abramo andò a prendere l’ariete/ e lo offrì in olocausto invece del figlio.// Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»;/ perciò oggi si dice:/ «Sul monte il Signore si fa vedere».// L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta/ e disse:/ «Giuro per me stesso,/ oracolo del Signore:/ perché tu hai fatto questo/ e non hai risparmiato tuo figlio,/ il tuo unigenito,/ io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza,/ come le stelle del cielo/ e come la sabbia che è sul lido del mare;/ la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.// Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra,/ perché tu hai obbedito alla mia voce».

Salmo responsoriale Sal 15

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.

Terza lettura Es 14,15- 15,

Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare. Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Perché gridi verso di me?/ Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino.// Tu intanto alza il bastone,/ stendi la mano sul mare e dividilo,/ perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto.// Ecco,/ io rendo ostinato il cuore degli Egiziani,/ così che entrino dietro di loro/ e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito,/ sui suoi carri e sui suoi cavalieri.// Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore,/ quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri».// L’angelo di Dio,/ che precedeva l’accampamento d’Israele,/ cambiò posto e passò indietro.// Anche la colonna di nube si mosse/ e dal davanti passò dietro.// Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele.// La nube era tenebrosa per gli uni,/ mentre per gli altri illuminava la notte;/ così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.// Allora Mosè stese la mano sul mare./ E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente,/ rendendolo asciutto;/ le acque si divisero.// Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra.// Gli Egiziani li inseguirono,/ e tutti i cavalli del faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro/ in mezzo al mare.// Ma alla veglia del mattino il Signore,/ dalla colonna di fuoco e di nube,/ gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani/ e lo mise in rotta.// Frenò le ruote dei loro carri,/ così che a stento riuscivano a spingerle.// Allora gli Egiziani dissero:/ «Fuggiamo di fronte a Israele,/ perché il Signore combatte per loro/ contro gli Egiziani!».// Il Signore disse a Mosè:/ «Stendi la mano sul mare:/ le acque si riversino sugli Egiziani,/ sui loro carri e i loro cavalieri».// Mosè stese la mano sul mare e il mare,/ sul far del mattino,/ tornò al suo livello consueto,/ mentre gli Egiziani,/ fuggendo,/ gli si dirigevano contro.// Il Signore li travolse così in mezzo al mare.// Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone,/ che erano entrati nel mare dietro a Israele:/ non ne scampò neppure uno.// Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo. Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

Salmo responsoriale Es 15,1-7a.17-18

Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!

«Voglio cantare al Signore, perché ha mirabilmente trionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nel mare. Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra. La tua destra, Signore, è gloriosa per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua dimora, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore regni in eterno e per sempre!».

Quarta lettura Is 54,5-14

Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

Dal libro del profeta Isaìa

Tuo sposo è il tuo creatore,/ Signore degli eserciti è il suo nome;/ tuo redentore è il Santo d’Israele,/ è chiamato Dio di tutta la terra.//

Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto,/ ti ha richiamata il Signore.// Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?/ – dice il tuo Dio.// Per un breve istante ti ho abbandonata,/ ma ti raccoglierò con immenso amore.// In un impeto di collera/ ti ho nascosto per un poco il mio volto;/ ma con affetto perenne ho avuto pietà di te,/ dice il tuo redentore,/ il Signore.//

Ora è per me come ai giorni di Noè,/ quando giurai/ che non avrei più riversato le acque di Noè sulla terra;/ così ora giuro di non più adirarmi con te/ e di non più minacciarti.// Anche se i monti si spostassero/ e i colli vacillassero,/ non si allontanerebbe da te il mio affetto,/ né vacillerebbe/ la mia alleanza di pace,/ dice il Signore/ che ti usa misericordia.//

Afflitta,/ percossa dal turbine,/ sconsolata,/ ecco io pongo sullo stibio le tue pietre/ e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.// Farò di rubini la tua merlatura,/ le tue porte saranno di berilli,/ tutta la tua cinta/ sarà di pietre preziose.//

Tutti i tuoi figli/ saranno discepoli del Signore,/ grande sarà la prosperità dei tuoi figli;/ sarai fondata sulla giustizia.// Tieniti lontana dall’oppressione,/ perché non dovrai temere,/ dallo spavento,/ perché non ti si accosterà.

Salmo responsoriale Sal 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato, non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me. Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi, mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, della sua santità celebrate il ricordo, perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera ospite è il pianto e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me, Signore, vieni in mio aiuto! Hai mutato il mio lamento in danza; Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Quinta lettura Is 55,1-11

Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:/ «O voi tutti assetati,/ venite all’acqua,/ voi che non avete denaro,/ venite;/ comprate e mangiate;/ venite,/ comprate senza denaro,/ senza pagare,/ vino e latte./ Perché spendete denaro per ciò che non è pane,/ il vostro guadagno/ per ciò che non sazia?/ Su,/ ascoltatemi e mangerete cose buone/ e gusterete cibi succulenti.// Porgete l’orecchio e venite a me,/ ascoltate e vivrete.// Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,/ i favori assicurati a Davide.// Ecco,/ l’ho costituito testimone fra i popoli,/ principe e sovrano sulle nazioni.// Ecco,/ tu chiamerai gente che non conoscevi;/ accorreranno a te/ nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore,/ tuo Dio,/ del Santo d’Israele,/ che ti onora.// Cercate il Signore,/ mentre si fa trovare,/ invocàtelo,/ mentre è vicino.// L’empio abbandoni la sua via/ e l’uomo iniquo i suoi pensieri;/ ritorni al Signore/ che avrà misericordia di lui/ e al nostro Dio/ che largamente perdona.// Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,/ le vostre vie/ non sono le mie vie./ Oracolo del Signore.// Quanto il cielo sovrasta la terra,/ tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,/ i miei pensieri/ sovrastano i vostri pensieri.// Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo/ e non vi ritornano/ senza avere irrigato la terra,/ senza averla fecondata e fatta germogliare,/ perché dia il seme a chi semina/ e il pane a chi mangia,/ così sarà della mia parola/ uscita dalla mia bocca:/ non ritornerà a me senza effetto,/ senza aver operato ciò che desidero/ e senza aver compiuto/ ciò per cui l’ho mandata».

Salmo responsoriale Is 12,2-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere, fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra. Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Sesta lettura Bar 3,9-15.32 - 4,4

Cammina allo splendore della luce del Signore

Dal libro del profeta Baruc

Ascolta,/ Israele,/ i comandamenti della vita,/ porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.// Perché,/ Israele?/ Perché ti trovi in terra nemica/ e sei diventato vecchio in terra straniera?/ Perché ti sei contaminato con i morti/ e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?// Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!// Se tu avessi camminato nella via di Dio,/ avresti abitato per sempre nella pace.// Impara dov’è la prudenza,/ dov’è la forza,/ dov’è l’intelligenza,/ per comprendere anche/ dov’è la longevità e la vita,/ dov’è la luce degli occhi/ e la pace.// Ma chi ha scoperto la sua dimora,/ chi è penetrato nei suoi tesori?// Ma colui che sa tutto,/ la conosce/ e l’ha scrutata con la sua intelligenza,/ colui che ha formato la terra per sempre/ e l’ha riempita di quadrupedi,/ colui che manda la luce/ ed essa corre,/ l’ha chiamata,/ ed essa gli ha obbedito con tremore.// Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia/ e hanno gioito;// egli le ha chiamate ed hanno risposto:/ «Eccoci!»,/ e hanno brillato di gioia/ per colui che le ha create.// Egli è il nostro Dio,/ e nessun altro può essere confrontato con lui.// Egli ha scoperto ogni via della sapienza/ e l’ha data a Giacobbe,/ suo servo,/ a Israele,/ suo amato.// Per questo è apparsa sulla terra/ e ha vissuto fra gli uomini.// Essa è il libro dei decreti di Dio/ e la legge che sussiste in eterno;/ tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,/ quanti l’abbandonano moriranno.// Ritorna,/ Giacobbe,/ e accoglila,/ cammina allo splendore della sua luce.// Non dare a un altro la tua gloria/ né i tuoi privilegi/ a una nazione straniera.// Beati siamo noi,/ o Israele,/ perché ciò che piace a Dio/ è da noi conosciuto.

Salmo responsoriale Sal 18

Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.

Settima lettura Ez 36,16-17a.18-28

Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

Dal libro del profeta Ezechièle

Mi fu rivolta questa parola del Signore:/ «Figlio dell’uomo,/ la casa d’Israele,/ quando abitava la sua terra,/ la rese impura con la sua condotta/ e le sue azioni.// Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese/ e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato.// Li ho dispersi fra le nazioni/ e sono stati dispersi in altri territori:/ li ho giudicati secondo la loro condotta/ e le loro azioni.// Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti/ e profanarono il mio nome santo,/ perché di loro si diceva:/ “Costoro sono il popolo del Signore/ e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”.// Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo,/ che la casa d’Israele aveva profanato/ fra le nazioni presso le quali era giunta.// Perciò annuncia alla casa d’Israele:/ “Così dice il Signore Dio:/ Io agisco non per riguardo a voi,/ casa d’Israele,/ ma per amore del mio nome santo,/ che voi avete profanato/ fra le nazioni presso le quali siete giunti.// Santificherò il mio nome grande,/ profanato fra le nazioni,/ profanato da voi in mezzo a loro.// Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore/ – oracolo del Signore Dio/ –, quando mostrerò la mia santità in voi/ davanti ai loro occhi.// Vi prenderò dalle nazioni,/ vi radunerò da ogni terra/ e vi condurrò sul vostro suolo.// Vi aspergerò con acqua pura/ e sarete purificati;/ io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli;/ vi darò un cuore nuovo,/ metterò dentro di voi uno spirito nuovo,/ toglierò da voi il cuore di pietra/ e vi darò un cuore di carne.// Porrò il mio spirito dentro di voi/ e vi farò vivere secondo le mie leggi/ e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.// Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri;/ voi sarete il mio popolo/ e io sarò il vostro Dio”».

Salmo responsoriale Sal 41

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio, fra canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità: siano esse a guidarmi, mi conducano alla tua santa montagna, alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio, a Dio, mia gioiosa esultanza. A te canterò sulla cetra, Dio, Dio mio.

Oppure (quando si celebra il Battesimo): Da Is 12, 1-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere, fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra. Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele.

Epistola Rm 6,3-11

Cristo risorto dai morti non muore più. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù,/ siamo stati battezzati nella sua morte?// Per mezzo del battesimo dunque/ siamo stati sepolti insieme a lui nella morte/ affinché,/ come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,/ così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.// Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui/ a somiglianza della sua morte,/ lo saremo anche/ a somiglianza della sua risurrezione.// Lo sappiamo:/ l’uomo vecchio che è in noi/ è stato crocifisso con lui,/ affinché fosse reso inefficace/ questo corpo di peccato,/ e noi non fossimo più schiavi del peccato.// Infatti chi è morto,/ è liberato dal peccato.// Ma se siamo morti con Cristo,/ crediamo che anche vivremo con lui,/ sapendo che Cristo,/ risorto dai morti,/ non muore più;/ la morte non ha più potere su di lui.// Infatti egli morì,/ e morì per il peccato una volta per tutte;/ ora invece vive,/ e vive per Dio.// Così anche voi consideratevi morti al peccato,/ ma viventi per Dio,/ in Cristo Gesù.

Salmo responsoriale Sal 117

Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.

Vangelo Mc 16,1-7

Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto.

+ Dal Vangelo secondo Marco

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

Parola del Signore