sabato 11 aprile 2009

VEGLIA PASQUALE

NELLA NOTTE SANTA Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: Bianco LA PAROLA E I SACRAMENTI PER CELEBRARE LA VITA DEL RISORTO * I fuochi fatui del consumismo o la Luce che brilla nelle tenebre? (Liturgia della Luce). * Le tante parole che stordiscono o la Parola che cambia il cuore? (Liturgia della Parola). * L’acqua inquinata che dà la morte o l’acqua che zampilla per la vita eterna? (Liturgia battesimale). * Il cibo che non sazia o il Pane della vita e il Calice della salvezza? (Liturgia eucaristica). INTRODUZIONE GENERALE Il momento culminante della celebrazione del Mistero pasquale di Cristo è dato dalla celebrazione della Veglia pasquale nella notte. L’attenzione dei cristiani deve essere riportata al senso di questa “veglia in onore del Signore” (Es 12, 42). Questa celebrazione avviene quando le tenebre avvolgono la terra per significare il mistero profondo della Pasqua: la Luce prorompe dalle tenebre, la Vita che risorge dall’oscurità della morte. Per noi credenti è la notte del nostro passaggio dalla morte del peccato alla vita nuova della grazia. Prima parte: LITURGIA DELLA LUCE E ANNUNCIO DELLA PASQUA Monizione La prima parte della Veglia celebra la Luce. Cristo è la Luce del mondo. In Lui anche noi diventiamo “luce del Signore”. Acclamiamo alla Luce che, tra pochi istanti, inonderà di vivo splendore la nostra comunità. (Sulla melodia di Canto per Cristo) Nella tua notte un fuoco danzerà: Cristo risorge da morte! Popolo canta la tua libertà, inneggia e canta alla vita! Nella tua alba un canto echeggerà: la luce splende nel mondo! Popolo oppresso giustizia canterà; il fuoco brucia ogni male. Cristo risorge e vive in mezzo a noi, viene a portarci la pace. Vinta la morte nel nome di Gesù, vinto per sempre è il peccato. BENEDIZIONE DEL FUOCO Dalle tenebre prorompe la luce di questo fuoco. Il celebrante lo benedice perché la sua fiamma illuminerà il Cero pasquale, segno del Cristo risorto. INGRESSO DEL CERO PASQUALE La Luce di Cristo ci guida nell’ingresso della chiesa. Siamo in cammino verso la risurrezione. ANNUNCIO DELLA PASQUA Con il canto che ora verrà fatto la Chiesa offre al Signore il cero pasquale e annuncia solennemente al mondo la Pasqua. La comunità ringrazia Gesù Cristo risorto per la Luce che ha donato alla nostra vita.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura: Gn 1, 1.2, 2 - La creazione

Il racconto della creazione ci ricorda che le meraviglie dell’azione di Dio, che ha preparato l’universo attraverso le epoche evolutive della storia, sono superate dalle opere più strepitose compiute in Gesù soprattutto con la sua risurrezione.

Salmo responsoriale: 103 Il salmo 103 è un inno al Creatore scoperto a ogni passo della panoramica del creato. Vogliamo esprimere la nostra lode e la nostra benedizione a Dio nostro Creatore.

Seconda lettura: Gn 22, 1-18 – Il sacrificio di Abramo Il sacrificio di Abramo, che immola l’unico figlio, è la figura del sacrificio di Dio Padre che non ha risparmiato il suo Figlio unigenito.

Salmo responsoriale: 15 Il salmo 15 ci ricorda che l’anima che ha scelto Dio è felice di aver messo la propria vita nelle sue mani. Già qui in terra si pregusta la gioia senza fine dell’eternità.

Terza lettura: Es 14, 15.15, 1 - L’invito di Dio – Il passaggio del Mar Rosso Nel racconto dell’Esodo del popolo ebraico liberato dalla schiavitù, troviamo il simbolo principale della Pasqua: come gli Ebrei, anche noi, nel Battesimo, passiamo attraverso le acque di morte per risorgere alla vita nuova di figli.

Cantico: Es 15 Il canto degli Israeliti inneggiante alla stupenda vittoria di Iahvhè diventa il nostro canto: la vittoria del Risorto sul peccato è la forza del nostro canto.

Quarta lettura: Is 54, 5-14 – La fedeltà del Signore Il Signore resta sempre fedele alla promessa e al dono del suo amore. La sua misericordia prevale sempre sulla nostra miseria. La Pasqua diventa il segno gioioso di questa vita rinnovata dalla vittoria della grazia sul peccato.

Salmo responsoriale: 29 Il Signore, sempre fedele alle sue promesse, non viene meno al suo amore. Animati da questa certezza con la preghiera del salmo 29, esprimiamo la nostra lode gioiosa al Signore, nostro Liberatore.

Quinta lettura: Is 55, 1-11 – L’invito di Dio

Nel messaggio profetico di Isaia siamo invitati a comprendere i segni di salvezza che ci permettono di partecipare all’alleanza rinnovata nella Pasqua: la sete palcata, la mensa imbandita, l’universalismo religioso. Sono questi i simboli dei nostri riti, efficaci di grazia, se li cogliamo.

Cantico: Is 12 Il profeta Isaia ci offre parole di preghiera e di lode al Signore per le “opere grandi” da Lui compiute per noi.

Sesta lettura: Bar 3, 9-15. 32. 4, 4 – Ritorno alla Sapienza

Durante l’esilio il popolo ha abbandonato il Signore ignorando la sapienza. Per recuperare la fede bisogna ritornare all’accoglienza della Parola di Dio, fonte di vita per tutti.

Salmo responsoriale: 18 Il salmo 18 ci aiuta a recuperare il valore perfetto della Parola di Dio. Con questa preghiera vogliamo celebrare un atto comunitario di lode alla legge del Signore, capace di ridestare in noi i sentimenti profondi della fede.

Settima lettura: Ez 36, 16-28 – Il cuore nuovo

Nell’ultima lettura dell’Antico Testamento risuona un messaggio di consolazione del Profeta che annuncia la caratteristiche della nuova alleanza: il raduno dei dispersi e la purificazione attraverso l’aspersione con acqua purificatrice. Per noi, la Pasqua, è la festa del ritorno a Dio purificati dall’acqua battesimale.

Salmo responsoriale: 50 Il salmo 50, che ci ha accompagnato per tutto il cammino quaresimale, ci annuncia, giunti ormai sulla soglia della risurrezione, che Dio crea in noi un cuore nuovo, non ci priva del suo Santo Spirito, donandoci la gioia di essere salvati. Inno di lode del Gloria a Dio Condotti dalla fede mediante l’ascolto della Parola di Dio, siamo resi capaci di accogliere il festoso annuncio della risurrezione, che ci viene dato dal canto gioioso del Gloria a Dio. Il canto di questo inno, che parte dal celebrante, diventa, nella nostra comunità, l’augurio pasquale vicendevole. Celebriamo la Pasqua nella gioia della vita nuova !

EPISTOLA Il messaggio dell’apostolo Paolo ci deve preparare a rinnovare gli impegni battesimali, che ci hanno veramente resi partecipi della morte, della sepoltura e della risurrezione di Cristo Signore. Canto dell’Alleluia Il concetto di “gioia di essere liberi” viene ora sottolineato con il canto dell’Alleluia. Cristo risuscita e, con Lui, anche noi scopriamo l’efficacia del suo messaggio di vita. Riprendiamo, allora, dopo averlo sospeso durante la Quaresima, il canto pasquale dell’Alleluia ! E’ il canto della risurrezione.

Terza parte: LITURGIA BATTESIMALE

Monizione

Dopo la Liturgia della Luce e della Parola, siamo arrivati al terzo momento di questa Veglia pasquale: la celebrazione della Liturgia battesimale. Il Battesimo è la nostra Pasqua. Il celebrante, benedicendo l’acqua battesimale, ci riconduce al nostro Battesimo per renderci adulti nella fede.

LITANIE DEI SANTI Invochiamo la Chiesa celeste che canta la sua lode perenne all’Agnello pasquale, immolato e vittorioso, perché sia presente in questo momento della nostra adesione battesimale al Cristo risorto. PROMESSE BATTESIMALI Perfezioniamo ora il nostro incontro pasquale con il Cristo risorto e rinnoviamo le nostre promesse battesimali rinunciando al male e credendo a Dio salvatore. Durante l’aspersione Canto (seguendo la melodia de Il Signore è il mio Pastore) Ecco l’acqua che sgorga. Alleluia! Vien dal tempio di Dio. Alleluia! A chi giunge quest’acqua, Alleluia. Recherà la salvezza. Alleluia! Noi cantiamo al Signore risorto: E Lui solo la nostra salvezza. A Lui solo la gloria. Alleluia! Al Risorto sia lode in eterno. PREGHIERA UNIVESALE O DEI FEDELI * Dio disse: “Sia la luce”. Padre della luce amante della vita, concedi all’umanità minacciata dalle tenebre dell’errore di lasciarsi avvolgere dalla luce sfolgorante del Signore risorto, noi Ti preghiamo. * Così dice il Signore: “Porgete l’orecchio, ascoltate e voi vivrete”. Padre, che da sempre parli all’umanità, concedi alla Chiesa di essere discepola fedele per annunciare con forza e con mitezza al mondo la risurrezione del Tuo Figlio, Salvatore del mondo, noi Ti preghiamo. * “Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare”. Padre amante della vita, concedi ai catecumeni rinati dall’acqua e dallo Spirito di avere testimoni gioiosi e credibili del Signore risorto, noi Ti preghiamo. * Così dice il Signore: “Mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti”. Padre che hai sacrificato il Tuo Figlio per la salvezza del mondo, concedi a questa nostra comunità che celebra l’Eucaristia pasquale di rendersi accogliente e solidale per tutti nel segno dell’unico Pane e dell’unico Calice, noi Ti preghiamo. Quarta parte: LITURGIA EUCARISTICA Monizione Arrivati alla quarta parte della Veglia pasquale - la Liturgia eucaristica - abbiamo la possibilità di passare dal segno alla realtà: l’annuncio della Pasqua si realizza in noi con l’Eucaristia. Assieme al pane e al vino offriamo la nostra vita segnata dalla gioia della risurrezione. ALLA COMUNIONE La Pasqua di Cristo annunciata dalla Bibbia, celebrata dal Signore, si fa esperienza vitale per ognuno di noi mediante la Comunione pasquale. Apriamoci, in questo istante, agli anziani, ai sofferenti, a chi piange, a chi è solo. Il Pane eucaristico spezzato per la fraternità universale, ci porta a guardare a questi fratelli perché anche in loro - a motivo della nostra fraternità spirituale - la Pasqua di Cristo sia segno certo e gioioso di vita. PRIMA DELLA BENEDIZIONE Abbiamo celebrato con fede e con gioia la Pasqua del Signore. Tutta la nostra vita è stata coinvolta. Con la vista abbiamo contemplato il bagliore della Luce nuova. Con l’udito abbiamo accolto l’annuncio degli eventi della Storia della salvezza. Con l’odorato abbiamo gustato il profumo dell’incenso benedetto. Con il tatto abbiamo percepito l’incontro salutare con l’acqua che ci ha benedetto nella memoria del Battesimo. Infine, con il gusto abbiamo assaporato il Pane della nuova Pasqua. I cinquanta giorni della Pasqua ci chiamano a vivere nella coerenza della fede, nella operosità della speranza e nella testimonianza della carità la ricchezza di questo dono pasquale perché la solennità della Pentecoste ci trovi pronti ad essere, nel mondo, testimoni forti e miti del Vangelo che salva.

VEGLIA PASQUALE - 11 aprile 2009 - Anno B - Tutte le Letture

Prima lettura

Gen 1,1 - 2,2

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Gènesi

In principio/ Dio creò il cielo e la terra.// La terra era informe e deserta/ e le tenebre ricoprivano l’abisso/ e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.// Dio disse:/ «Sia la luce!»./ E la luce fu./ Dio vide che la luce era cosa buona/ e Dio separò la luce dalle tenebre.// Dio chiamò la luce giorno,/ mentre chiamò le tenebre notte./ E fu sera e fu mattina:/ giorno primo.// Dio disse:/ «Sia un firmamento in mezzo alle acque/ per separare le acque dalle acque».// Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento/ dalle acque che sono sopra il firmamento.// E così avvenne./ Dio chiamò il firmamento cielo./ E fu sera e fu mattina:/ secondo giorno.// Dio disse:/ «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo/ e appaia l’asciutto»./ E così avvenne./ Dio chiamò l’asciutto terra,/ mentre chiamò la massa delle acque mare.// Dio vide che era cosa buona./ Dio disse:/ «La terra produca germogli,// erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme,/ ciascuno secondo la propria specie».// E così avvenne./ E la terra produsse germogli,/ erbe che producono seme,/ ciascuna secondo la propria specie,/ e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme,/ secondo la propria specie./ Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ terzo giorno.// Dio disse:/ «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo,/ per separare il giorno dalla notte;/ siano segni per le feste,/ per i giorni e per gli anni/ e siano fonti di luce nel firmamento del cielo/ per illuminare la terra».// E così avvenne./ E Dio fece le due fonti di luce grandi:/ la fonte di luce maggiore per governare il giorno/ e la fonte di luce minore per governare la notte,/ e le stelle.// Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra/ e per governare il giorno e la notte/ e per separare la luce dalle tenebre.// Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ quarto giorno.// Dio disse:/ «Le acque brùlichino di esseri viventi/ e uccelli volino sopra la terra,/ davanti al firmamento del cielo».// Dio creò i grandi mostri marini/ e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque,/ secondo la loro specie,/ e tutti gli uccelli alati,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona./ Dio li benedisse:/ «Siate fecondi e moltiplicatevi/ e riempite le acque dei mari;/ gli uccelli si moltìplichino sulla terra».// E fu sera e fu mattina:/ quinto giorno.// Dio disse:/ «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie:/ bestiame,/ rettili e animali selvatici,/ secondo la loro specie»./ E così avvenne./ Dio fece gli animali selvatici,/ secondo la loro specie,/ il bestiame,/ secondo la propria specie,/ e tutti i rettili del suolo,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona.// Dio disse:/ «Facciamo l’uomo a nostra immagine,/ secondo la nostra somiglianza:/ dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,/ sul bestiame,/ su tutti gli animali selvatici/ e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».// E Dio creò l’uomo a sua immagine;/ a immagine di Dio lo creò:/ maschio e femmina li creò.// Dio li benedisse e Dio disse loro:/ «Siate fecondi e moltiplicatevi,/ riempite la terra e soggiogatela,/ dominate sui pesci del mare/ e sugli uccelli del cielo/ e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».// Dio disse:/ «Ecco,/ io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra,/ e ogni albero fruttifero che produce seme:/ saranno il vostro cibo.// A tutti gli animali selvatici,/ a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita,/ io do in cibo ogni erba verde».// E così avvenne./ Dio vide quanto aveva fatto,/ ed ecco,/ era cosa molto buona.// E fu sera e fu mattina:/ sesto giorno./// Così furono portati a compimento il cielo e la terra/ e tutte le loro schiere.// Dio,/ nel settimo giorno,/ portò a compimento il lavoro che aveva fatto/ e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Salmo responsoriale Sal 103

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare. Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste; al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive perché scorrano tra i monti. In alto abitano gli uccelli del cielo e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti, e con il frutto delle tue opere si sazia la terra. Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Benedici il Signore, anima mia.

Seconda lettura Gen 22,1-18

Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ Dio mise alla prova Abramo e gli disse:/ «Abramo!»./ Rispose:/ «Eccomi!»./ Riprese:/ «Prendi tuo figlio,/ il tuo unigenito che ami,/ Isacco,/ va’ nel territorio di Mòria/ e offrilo in olocausto su di un monte/ che io ti indicherò».// Abramo si alzò di buon mattino,/ sellò l’asino,/ prese con sé due servi e il figlio Isacco,/ spaccò la legna per l’olocausto/ e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.// Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi/ e da lontano vide quel luogo.// Allora Abramo disse ai suoi servi:/ «Fermatevi qui con l’asino;/ io e il ragazzo andremo fin lassù,/ ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».// Abramo prese la legna dell’olocausto/ e la caricò sul figlio Isacco,/ prese in mano il fuoco e il coltello,/ poi proseguirono tutti e due insieme.// Isacco si rivolse al padre Abramo e disse:/ «Padre mio!»./ Rispose:/ «Eccomi,/ figlio mio»./ Riprese:/ «Ecco qui il fuoco e la legna,/ ma dov’è l’agnello per l’olocausto?».// Abramo rispose:/ «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto,/ figlio mio!».// Proseguirono tutti e due insieme./ Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato;/ qui Abramo costruì l’altare,/ collocò la legna,/ legò suo figlio Isacco/ e lo depose sull’altare,/ sopra la legna.// Poi Abramo stese la mano/ e prese il coltello per immolare suo figlio.// Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo/ e gli disse:/ «Abramo,/ Abramo!».// Rispose:/ «Eccomi!»./ L’angelo disse:/ «Non stendere la mano contro il ragazzo/ e non fargli niente!/ Ora so che tu temi Dio/ e non mi hai rifiutato tuo figlio,/ il tuo unigenito».// Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete,/ impigliato con le corna in un cespuglio.// Abramo andò a prendere l’ariete/ e lo offrì in olocausto invece del figlio.// Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»;/ perciò oggi si dice:/ «Sul monte il Signore si fa vedere».// L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta/ e disse:/ «Giuro per me stesso,/ oracolo del Signore:/ perché tu hai fatto questo/ e non hai risparmiato tuo figlio,/ il tuo unigenito,/ io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza,/ come le stelle del cielo/ e come la sabbia che è sul lido del mare;/ la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.// Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra,/ perché tu hai obbedito alla mia voce».

Salmo responsoriale Sal 15

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.

Terza lettura Es 14,15- 15,

Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare. Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Perché gridi verso di me?/ Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino.// Tu intanto alza il bastone,/ stendi la mano sul mare e dividilo,/ perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto.// Ecco,/ io rendo ostinato il cuore degli Egiziani,/ così che entrino dietro di loro/ e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito,/ sui suoi carri e sui suoi cavalieri.// Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore,/ quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri».// L’angelo di Dio,/ che precedeva l’accampamento d’Israele,/ cambiò posto e passò indietro.// Anche la colonna di nube si mosse/ e dal davanti passò dietro.// Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele.// La nube era tenebrosa per gli uni,/ mentre per gli altri illuminava la notte;/ così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.// Allora Mosè stese la mano sul mare./ E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente,/ rendendolo asciutto;/ le acque si divisero.// Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra.// Gli Egiziani li inseguirono,/ e tutti i cavalli del faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro/ in mezzo al mare.// Ma alla veglia del mattino il Signore,/ dalla colonna di fuoco e di nube,/ gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani/ e lo mise in rotta.// Frenò le ruote dei loro carri,/ così che a stento riuscivano a spingerle.// Allora gli Egiziani dissero:/ «Fuggiamo di fronte a Israele,/ perché il Signore combatte per loro/ contro gli Egiziani!».// Il Signore disse a Mosè:/ «Stendi la mano sul mare:/ le acque si riversino sugli Egiziani,/ sui loro carri e i loro cavalieri».// Mosè stese la mano sul mare e il mare,/ sul far del mattino,/ tornò al suo livello consueto,/ mentre gli Egiziani,/ fuggendo,/ gli si dirigevano contro.// Il Signore li travolse così in mezzo al mare.// Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone,/ che erano entrati nel mare dietro a Israele:/ non ne scampò neppure uno.// Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo. Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

Salmo responsoriale Es 15,1-7a.17-18

Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!

«Voglio cantare al Signore, perché ha mirabilmente trionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nel mare. Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. È il mio Dio: lo voglio lodare, il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero, Signore è il suo nome. I carri del faraone e il suo esercito li ha scagliati nel mare; i suoi combattenti scelti furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono, sprofondarono come pietra. La tua destra, Signore, è gloriosa per la potenza, la tua destra, Signore, annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua dimora, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore regni in eterno e per sempre!».

Quarta lettura Is 54,5-14

Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

Dal libro del profeta Isaìa

Tuo sposo è il tuo creatore,/ Signore degli eserciti è il suo nome;/ tuo redentore è il Santo d’Israele,/ è chiamato Dio di tutta la terra.//

Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto,/ ti ha richiamata il Signore.// Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?/ – dice il tuo Dio.// Per un breve istante ti ho abbandonata,/ ma ti raccoglierò con immenso amore.// In un impeto di collera/ ti ho nascosto per un poco il mio volto;/ ma con affetto perenne ho avuto pietà di te,/ dice il tuo redentore,/ il Signore.//

Ora è per me come ai giorni di Noè,/ quando giurai/ che non avrei più riversato le acque di Noè sulla terra;/ così ora giuro di non più adirarmi con te/ e di non più minacciarti.// Anche se i monti si spostassero/ e i colli vacillassero,/ non si allontanerebbe da te il mio affetto,/ né vacillerebbe/ la mia alleanza di pace,/ dice il Signore/ che ti usa misericordia.//

Afflitta,/ percossa dal turbine,/ sconsolata,/ ecco io pongo sullo stibio le tue pietre/ e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.// Farò di rubini la tua merlatura,/ le tue porte saranno di berilli,/ tutta la tua cinta/ sarà di pietre preziose.//

Tutti i tuoi figli/ saranno discepoli del Signore,/ grande sarà la prosperità dei tuoi figli;/ sarai fondata sulla giustizia.// Tieniti lontana dall’oppressione,/ perché non dovrai temere,/ dallo spavento,/ perché non ti si accosterà.

Salmo responsoriale Sal 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato, non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me. Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi, mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, della sua santità celebrate il ricordo, perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera ospite è il pianto e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me, Signore, vieni in mio aiuto! Hai mutato il mio lamento in danza; Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Quinta lettura Is 55,1-11

Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:/ «O voi tutti assetati,/ venite all’acqua,/ voi che non avete denaro,/ venite;/ comprate e mangiate;/ venite,/ comprate senza denaro,/ senza pagare,/ vino e latte./ Perché spendete denaro per ciò che non è pane,/ il vostro guadagno/ per ciò che non sazia?/ Su,/ ascoltatemi e mangerete cose buone/ e gusterete cibi succulenti.// Porgete l’orecchio e venite a me,/ ascoltate e vivrete.// Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,/ i favori assicurati a Davide.// Ecco,/ l’ho costituito testimone fra i popoli,/ principe e sovrano sulle nazioni.// Ecco,/ tu chiamerai gente che non conoscevi;/ accorreranno a te/ nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore,/ tuo Dio,/ del Santo d’Israele,/ che ti onora.// Cercate il Signore,/ mentre si fa trovare,/ invocàtelo,/ mentre è vicino.// L’empio abbandoni la sua via/ e l’uomo iniquo i suoi pensieri;/ ritorni al Signore/ che avrà misericordia di lui/ e al nostro Dio/ che largamente perdona.// Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,/ le vostre vie/ non sono le mie vie./ Oracolo del Signore.// Quanto il cielo sovrasta la terra,/ tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,/ i miei pensieri/ sovrastano i vostri pensieri.// Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo/ e non vi ritornano/ senza avere irrigato la terra,/ senza averla fecondata e fatta germogliare,/ perché dia il seme a chi semina/ e il pane a chi mangia,/ così sarà della mia parola/ uscita dalla mia bocca:/ non ritornerà a me senza effetto,/ senza aver operato ciò che desidero/ e senza aver compiuto/ ciò per cui l’ho mandata».

Salmo responsoriale Is 12,2-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere, fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra. Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Sesta lettura Bar 3,9-15.32 - 4,4

Cammina allo splendore della luce del Signore

Dal libro del profeta Baruc

Ascolta,/ Israele,/ i comandamenti della vita,/ porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.// Perché,/ Israele?/ Perché ti trovi in terra nemica/ e sei diventato vecchio in terra straniera?/ Perché ti sei contaminato con i morti/ e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?// Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!// Se tu avessi camminato nella via di Dio,/ avresti abitato per sempre nella pace.// Impara dov’è la prudenza,/ dov’è la forza,/ dov’è l’intelligenza,/ per comprendere anche/ dov’è la longevità e la vita,/ dov’è la luce degli occhi/ e la pace.// Ma chi ha scoperto la sua dimora,/ chi è penetrato nei suoi tesori?// Ma colui che sa tutto,/ la conosce/ e l’ha scrutata con la sua intelligenza,/ colui che ha formato la terra per sempre/ e l’ha riempita di quadrupedi,/ colui che manda la luce/ ed essa corre,/ l’ha chiamata,/ ed essa gli ha obbedito con tremore.// Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia/ e hanno gioito;// egli le ha chiamate ed hanno risposto:/ «Eccoci!»,/ e hanno brillato di gioia/ per colui che le ha create.// Egli è il nostro Dio,/ e nessun altro può essere confrontato con lui.// Egli ha scoperto ogni via della sapienza/ e l’ha data a Giacobbe,/ suo servo,/ a Israele,/ suo amato.// Per questo è apparsa sulla terra/ e ha vissuto fra gli uomini.// Essa è il libro dei decreti di Dio/ e la legge che sussiste in eterno;/ tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,/ quanti l’abbandonano moriranno.// Ritorna,/ Giacobbe,/ e accoglila,/ cammina allo splendore della sua luce.// Non dare a un altro la tua gloria/ né i tuoi privilegi/ a una nazione straniera.// Beati siamo noi,/ o Israele,/ perché ciò che piace a Dio/ è da noi conosciuto.

Salmo responsoriale Sal 18

Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.

Settima lettura Ez 36,16-17a.18-28

Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

Dal libro del profeta Ezechièle

Mi fu rivolta questa parola del Signore:/ «Figlio dell’uomo,/ la casa d’Israele,/ quando abitava la sua terra,/ la rese impura con la sua condotta/ e le sue azioni.// Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese/ e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato.// Li ho dispersi fra le nazioni/ e sono stati dispersi in altri territori:/ li ho giudicati secondo la loro condotta/ e le loro azioni.// Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti/ e profanarono il mio nome santo,/ perché di loro si diceva:/ “Costoro sono il popolo del Signore/ e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”.// Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo,/ che la casa d’Israele aveva profanato/ fra le nazioni presso le quali era giunta.// Perciò annuncia alla casa d’Israele:/ “Così dice il Signore Dio:/ Io agisco non per riguardo a voi,/ casa d’Israele,/ ma per amore del mio nome santo,/ che voi avete profanato/ fra le nazioni presso le quali siete giunti.// Santificherò il mio nome grande,/ profanato fra le nazioni,/ profanato da voi in mezzo a loro.// Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore/ – oracolo del Signore Dio/ –, quando mostrerò la mia santità in voi/ davanti ai loro occhi.// Vi prenderò dalle nazioni,/ vi radunerò da ogni terra/ e vi condurrò sul vostro suolo.// Vi aspergerò con acqua pura/ e sarete purificati;/ io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli;/ vi darò un cuore nuovo,/ metterò dentro di voi uno spirito nuovo,/ toglierò da voi il cuore di pietra/ e vi darò un cuore di carne.// Porrò il mio spirito dentro di voi/ e vi farò vivere secondo le mie leggi/ e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.// Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri;/ voi sarete il mio popolo/ e io sarò il vostro Dio”».

Salmo responsoriale Sal 41

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio, fra canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità: siano esse a guidarmi, mi conducano alla tua santa montagna, alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio, a Dio, mia gioiosa esultanza. A te canterò sulla cetra, Dio, Dio mio.

Oppure (quando si celebra il Battesimo): Da Is 12, 1-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere, fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra. Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele.

Epistola Rm 6,3-11

Cristo risorto dai morti non muore più. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù,/ siamo stati battezzati nella sua morte?// Per mezzo del battesimo dunque/ siamo stati sepolti insieme a lui nella morte/ affinché,/ come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,/ così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.// Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui/ a somiglianza della sua morte,/ lo saremo anche/ a somiglianza della sua risurrezione.// Lo sappiamo:/ l’uomo vecchio che è in noi/ è stato crocifisso con lui,/ affinché fosse reso inefficace/ questo corpo di peccato,/ e noi non fossimo più schiavi del peccato.// Infatti chi è morto,/ è liberato dal peccato.// Ma se siamo morti con Cristo,/ crediamo che anche vivremo con lui,/ sapendo che Cristo,/ risorto dai morti,/ non muore più;/ la morte non ha più potere su di lui.// Infatti egli morì,/ e morì per il peccato una volta per tutte;/ ora invece vive,/ e vive per Dio.// Così anche voi consideratevi morti al peccato,/ ma viventi per Dio,/ in Cristo Gesù.

Salmo responsoriale Sal 117

Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.

Vangelo Mc 16,1-7

Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto.

+ Dal Vangelo secondo Marco

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

Parola del Signore

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