Informatore Interparrocchiale di: Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana-Perugia email:santamariadellasperanzaperugia@gmail.com
martedì 29 settembre 2009
sabato 26 settembre 2009
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

MONIZIONE AMBIEMTALE La tentazione integralistica e settaria è una delle grandi malattie del cristianesimo di ogni tempo, cercare di monopolizzare Dio in un movimento, in una classe, in un gruppo porta a degenerare la fede anche se si pensa di conservarne la purezza. Invece di portare il vangelo come dono gratuito di Dio si preferisce accrescere il proprio gruppo. Allora la Chiesa non sarà più un corpo, ma una corporazione che pensa a nutrire se stessa, a far bella figura in mezzo ad altre associazioni e lo zelo che ne nasce non sarà quello del Vangelo, ma quello della propria identità. Il vero cristiano è colui che gioisce per il bene che è seminato in ogni uomo ed è rispettoso per l’anima di verità dispersa in ogni ideologia. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Giosuè vedendo lo Spirito di Dio superare i rigidi confini della classe sacra dei settanta anziani, grida a Mosè tutto il suo integralismo. Ma la grande guida ebraica risponde celebrando lo splendore della libertà e della generosità di Dio. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA Giacomo conclude la sua lettera con un’invettiva contro i ricchi; la sua denuncia è esplicita e diretta. Sulle vergogne dell’ingiustizia l’apostolo invoca ed annuncia il giudizio di Dio, a Lui nulla sfugge e davanti a Lui nessun appoggio e nessun alibi tiene. MONIZIONE AL VANGELO Due insegnamenti di Gesù ci sono riportati oggi dal Vangelo, il primo è quello che chi fa del bene con cuore sincero appartiene comunque alla comunità dei credenti. Il secondo e che certi atteggiamenti di superbia o di indifferenza devono essere dominati e orientati verso il bene, verso la luce e la speranza, altrimenti ci faranno sprofondare nel buio delle tenebre.
giovedì 24 settembre 2009
INGRESSO DEL NUOVO ARCIVESCOVO IN DIOCESI
ore 15.00 Arrivo all'Abbazia di Montecorona
ore 16.00 Incontro con i giovani a Ponte San Giovanni
ore 16.30 Incontro con gli anziani a Fontenuovo
ore 17.00 Cerimonia di benvenuto in Piazza IV Novembre
ore 18.00 Concelebrazione in Cattedrale L'ingresso sarà
preceduto nelle giornate dell'1, 2 e 3 ottobre da un triduo di
preparazione in Cattedrale (ore 18.00)
martedì 22 settembre 2009
lunedì 21 settembre 2009
sabato 19 settembre 2009
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
PILLOLE DI PAROLA
MONIZIONE AMBIENTALE
Oggi incontriamo il vero concetto di diaconia della chiesa e di ogni cristiano. L’autorità non è autoritarismo ma servizio alla comunità e ai fratelli. Tutti si devono fare servi gli uni degli altri, devono far crescere cioè aiutare i fratelli e la chiesa ad essere più luminosi e più giusti. La gerarchia cristiana che impone che il primo sia il servo di tutti anche se ci sembra paradossale deve animare la vita di tutti noi.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (Sap 2,12.17-20)
Il libro della Sapienza manda un messaggio di fiducia e di costanza. Certo, apparentemente gli empi sembra che celebrino i loro trionfi sui fedeli e sui giusti, tanto che i credenti diventano il simbolo di ogni tempo dei sofferenti torturati dalla malizia umana. Ma nel loro orizzonte si profila la speranza del giudizio di Dio nei confronti dell’umanità giusta o peccatrice. Il cammino di chi ha fede ha un tracciato spesso oscuro, ma ha sempre la certezza di avere l’aiuto e il sostegno del Signore.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA (Giac 3,16-4,3)
Giacomo contrappone due modelli di sapienza, cioè due progetti di vita, quasi due filosofie. La prima viene definita come dono di Dio e porta frutti di dolcezza e di amore, l’altra sapienza, quella demoniaca e terrena genera guerre e liti, fame di ricchezze e invidie, e una tensione nell’interno dell’uomo che lo fa essere eternamente insoddisfatto ed emarginato.
MONIZIONE AL VANGELO (Mc 9,30-37)
Sulla strada della passione e del perdere tutto, intrapresa da Gesù, i suoi discepoli discutono sulla conquista e sui diversi gradi della loro gerarchia futura. Cristo allora inizia una lezione fatta di parole e di un gesto simbolico. Le parole sono lapidarie: il vero primo del Regno di Dio è l’ultimo del regno degli uomini, il servo di tutti. Poi accogliendo un bambino indica nella sua piccolezza, nella sua semplicità, nella sua disponibilità fiduciosa e nel suo abbandono senza calcoli lo spirito che deve animare ogni cristiano.
venerdì 18 settembre 2009
sabato 12 settembre 2009

a cura di Cristina Rossini
MONIZIONE AMBIENTALE
Viviamo e celebriamo la liturgia di oggi immedesimandoci in Pietro, così simile a noi nello slancio della fede ma anche così pronto a cadere nel baratro del dubbio, del buonsenso, dell’esitazione. Pieno di contraddizioni e di paure, sino alla fine sarà capace di grandezze di viltà. La sua goffaggine e la sua intemperanza sono le nostre, la sua fame di miracoli, la sua paura di morire, il suo coraggio di tradire li abbiamo dentro di noi. Ma ci appartengono anche quella sua devozione muta e quel suo singhiozzare sincero al canto del gallo, quei terribili momenti di rinnegamento come quelle intuizioni geniali ispirate dallo Spirito, come un continuo accendersi e spegnersi del faro della fede.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Il terzo dei quattro canti del Servo del Signore presenti nel libro del profeta Isaia ci descrive l’uomo che con la sua sofferenza salva il popolo di Dio, perseguitato e percosso indirizza il suo messaggio agli sfiduciati ma la sua voce, che è l’eco di quella di Dio, non è accolta, anzi è contestata con violenza. Ma lui certo della sua vittoria per la vicinanza di Dio, permette alla sofferenza di essere segno di salvezza e di elezione.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Il tema dominante della lettera di Giacomo è il rapporto tra fede e opere, l’autore non identifica mai le due realtà una con l’altra, ma le concepisce come l’una indivisibile dall’altra: la fede coopera con le opere. E più ancora: la fede non nasce dalle opere ma fiorisce spontaneamente da loro.
MONIZIONE AL VANGELO
Siamo al centro spirituale del vangelo di Marco, Gesù all’improvviso provoca i suoi discepoli e la folla con una domanda essenziale e radicale: “Chi dite che io sia?”dopo una lista di risposte fuori tema Pietro squarcia le tenebre con la definizione di un Gesù come Messia. Davanti alla descrizione di un Messia sofferente e povero fatta dal Maestro, Pietro come tutti noi, non si rassegna a un Dio debole e non trionfante e si ribella. Gesù lo rimprovera gelando le sue e le nostre illusioni, rinnegando la religiosità comoda e retorica, proponendo la strada stretta della croce.
sabato 5 settembre 2009
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

venerdì 4 settembre 2009
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