sabato 5 settembre 2009

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde PILLOLE DI PAROLE a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE La presenza del Cristo nella storia è principio di gioia, di liberazione e di salvezza. Il deserto della sofferenza e del male viene come attraversato da una corrente viva e può fiorire sotto l’azione dell’amore di Dio. Questa azione si rivela in modo particolare nei lontani, nei poveri, nei sofferenti, negli emarginati. La stessa attenzione deve essere presente anche nel credente autentico, la liturgia di oggi ci invita ad un’apertura maggiore, ad una disponibilità sempre più ampia, ad una fede sempre più luminosa. Per ottenere questo non siamo soli, né abbandonati alle sole nostre energie, il Signore si china su ogni sua creatura e si affatica con tutte le sue forze per darle forza,per renderla felice e per illuminarla. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA (Is 35,4-7a) Il profeta Isaia ci trasporta in un mondo di pace e di gioia, la marcia nel deserto degli esuli ebrei provenienti da Babilonia si trasforma in una processione corale. Tuta l’umanità è attraversata da una forza contagiosa di trasformazione. È la nuova vita del popolo di Dio che è in pellegrinaggio verso la speranza e la libertà. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA (Gc 2,1-5) Giacomo ci ricorda che per rivelare la sua salvezza Dio sceglie i poveri e i sofferenti, questa attenzione deve essere la caratteristica di ogni credente e di ogni comunità di credenti. L’essere cristiano si misura sull’impegno a coniugare culto e vita, fede ed impegno esistenziale. MONIZIONE AL VANGELO (Mc 7,31-37)( Cristo incontra un sordomuto e in lui compie un rituale popolare legato alla sua cultura e tradizione: toccando un organo malato si voleva trasmettere quasi un’energia benefica e alla saliva era attribuito un effetto terapeutico. Gesù trasforma quel rito in un gesto salvifico con la potenza della Trinità, guada verso il cielo invocando il Padre, emette un sospiro facendo agire lo Spirito e proclama la Parola creatrice che è lui stesso. Tutti noi siamo affetti dalla stessa malattia di quell’uomo poiché sordo è colui che non ascolta la Parola di Dio e muto è colui che non la trasmette agli altri. Lasciamoci quindi toccare anche noi dal Cristo.

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