
MONIZIONE AMBIENTALE
La salvezza è frutto d’amore più che di sacrifici. La liturgia della Parola di oggi è percorsa dalla presenza di Cristo che dona la vita eterna a tutti noi non tanto con il dolore quanto piuttosto con l’amore che da senso al dolore e alla sofferenza. Cristo è il servo sofferente, Cristo è il sacerdote che sa compatire le nostre infermità, Cristo è il servo di tutti fino al punto di donare la propria vita per salvarci. Si è cristiani non per privilegio o per merito, ma per servizio. Le leggi che regolano la nostra fede non sono quelle economiche, ma sono quelle del cuore.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Is 53,10-11
Al centro della scena compare un personaggio misterioso: il Servo, cioè collaboratore del Signore, la sua esistenza è pura Grazia in quanto è una presenza viva nel mondo morto e desolato del peccato umano. È sfigurato dal dolore e disprezzato dalla società che teme il suo contagio. Ma la sua vita e la sua morte sono state il sacrificio espiatorio per tutti, il suo essere servo ha valso la nostra riconciliazione con Dio.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Eb 4,14-16
Cristo si è fatto vicino a noi per recuperarci a Dio. Questa funzione mediatrice è per eccellenza sacerdotale, ed è così che egli diviene il Perfetto Sacerdote. A lui l’umanità peccatrice si rivolge certa di trovare non un sovrano che domina, ma un Signore che salva.
MONIZIONE AL VANGELO
Mc 10,35-45
Il codice dell’autorità e della responsabilità cristiana è antitetico rispetto a quello politico basato sul dominio, sul primato e spesso sullo sfruttamento. Ai figli di Zebedeo che rivendicano potere e privilegi, Gesù propone una vita di immolazione e di donazione. Anziché assicurare loro posti d’onore nel regno messianico chiederà loro disponibilità totale nei confronti dei fratelli. L’autorità che Gesù comunica a Giacomo, a Giovanni e a tutti noi, non è un dominio, ma dono dato da Dio per un servizio.
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