martedì 30 marzo 2010

PILLOLE DI PAROLA--a cura di Cristina Rossini


VENERDI SANTO-
Passione di Nostro Signore Gesù Cristo
Colore Liturgico: Rosso

MONIZIONE AMBIENTALE

Oggi e domani per antichissima tradizione la chiesa non celebra l’Eucaristia. Ci raduniamo in assemblea intorno alla Parola di Dio per ricordare la passione e la morte in croce di Gesù. La sua sofferenza e umiliazione preparano la sua glorificazione. Oggi è già Pasqua, è il primo giorno del triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto. Insieme celebreremo la lettura della Parola di Dio, l’adorazione della Croce, la comunione eucaristica e la Via Crucis.




MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Isaia ci presenta uno strano personaggio, forse il Messia o lo stesso popolo di Israele, che obbediente al disegno di Dio passa attraverso la sofferenza. Questa sofferenza è causa di salvezza. Gesù applicherà a se questo brano del profeta.



MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

L’autore della lettera agi Ebrei considera la vicenda dolorosa di Gesù come l’atto di un grande e sommo sacerdote che offre se stesso a Dio, ottenendo misericordia e salvezza. Fattosi obbediente al Padre, Gesù viene esaudito con il dono di una vita nuova nella risurrezione.


MONIZIONE AL VANGELO

L’evangelista Giovanni narra la Passione di Gesù come un maestoso cammino di glorificazione del Figlio di Dio. Cristo è il vero protagonista, non le potenze del male che credono di vincerlo davanti al Sinedrio; Lui è il RE, sulla Croce è innalzato sul trono. La Croce è l’ora della glorificazione, l’ora in cui innalzato da terra Cristo attira a se ogni creatura. La Croce è già rivestita della Gloria di Pasqua

QUESTUA

La questua di oggi su indicazione della chiesa è destinata ai cristiani di Terra Santa, portando qui e offrendo a Dio la nostra Quaresima di carità tutti noi ci sentiamo più uniti e in comunione con i nostri fratelli di tutto il mondo, accomunati anche da quei luoghi che hanno visto e accolto l’uomo Gesù Cristo.

PILLOLE DI PAROLA-- a cura di Cristina Rossini

GIOVEDI SANTO-
MESSA IN CENA DOMINI-

Colore Bianco

MONIZIONE AMBIENTALE

Oggi è l’ultimo giorno di quaresima, con questa celebrazione si apre il TRIDUO PASQUALE, questo giovedì è quello stesso in cui Gesù ha desiderato ardentemente celebrare e consumare la Pasqua insieme ai suoi apostoli, insieme a tutti noi. Durante la processione di ingresso accogliamo gli Oli Santi benedetti ieri dal Vescovo in cattedrale e poi distribuiti a tutte le parrocchie come segno di unità e comunione. Sono l’olio dei Catecumeni, segno della forza di Dio che libera dal male chi riceverà il battesimo. L’olio degli infermi, segno della misericordia di Dio che guarisce l’uomo dal male del peccato e lo solleva nell’esperienza della malattia. Il santo crisma, segno della missione che Dio affida ad ogni battezzato e conferma per ogni cresimato, consacrandolo re, sacerdote e profeta e rendendolo immagine viva di Gesù, il Cristo, l’Unto del Signore.

Accogliamo anche i bambini della nostra comunità parrocchiale che il prossimo 9 maggio riceveranno per la prima volta il Corpo e il Sangue di Gesù.


MONIZIONE ALLA
LITURGIA DELLA PAROLA

Il racconto dell’esodo ci ricorda la Pasqua di Israele, rivissuta annualmente da ogni famiglia ebraica con la cena dell’agnello. Proprio mentre celebrava questo rito, che era memoria dell’antica liberazione e alleanza, Gesù ci lascia l’Eucaristia, memoriale della piena liberazione e della nuova ed eterna alleanza


LAVANDA DEI PIEDI

Lavare i piedi a qualcuno è sicuramente sgradevole e vile, toccava infatti allo schiavo questo servizio. Gesù infrange volutamente la convenzione sociale per imprimere nella mente e nel cuore dei discepoli di allora e di oggi che Egli non è venuto per essere servito, ma per servire tutti senza nessuna distinzione; in questa ottica di universalità i dodici a cui in questa cena verranno lavati i piedi provengono da nazioni, culture e civiltà lontane e diverse. Chi segue Lui ha un compito ben preciso nella vita: servire, spendersi, morire per gli altri; vivere la vita come dono d’amore.

lunedì 29 marzo 2010

A TUTTI I CHIERICHETTI

Cari ministranti,

siamo già giunti alla Settimana Santa. Ieri con la celebrazione della domenica delle palme siamo entrati in questo tempo tutto particolare per noi e per le nostre comunità.
sarà nostro impegno quello di prepararci bene al Triduo Pasquale, sia dal punto di vista del nostro spirito, sia dal punto di vista liturgico: quindi mi raccomando che le celebrazioni sia vissute con intensità e preparazione! Non si improvvisa!!!



Questi gli appuntamenti:
1. Mercoledi alle ore 17.00 -Messa del Crisma, in Cattedrale a Perugia (partenza ore 15.00 dal Kis Bar).
2. Giovedi  alle ore 21.00 inizia il Triduo con la messa "nella cena del Signore". (Chiesa Santa Maria della Speranza).
3. Venerdì ore 20.30- La Celebrazione della Passione del Signore (Parrocchia san Pietro in Chiugiana)
    seguirà la Via Crucis per le vie della nostra comunità interparrocchiale.
4. Sabato ore 22.30- La Veglia di tutte le veglie, la Veglia Pasquale. (Chiesa Santa Maria della Speranza)

I MINISTRANTI CHE VOGLIONO PRENDERE PARTE ALLE CELEBRAZIONI SI INCONTRERANNO MERCOLEDI  31 MARZO ORE 10.00 CHIESA SANTA MARIA
DELLA SPERANZA

UNO E TRINO n°13 del 28/03/2010-Anno XIV
































venerdì 26 marzo 2010

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

DOMENICA DELLE PALME--
ANNO C --




















MONIZIONE AMBIENTALE--
Con questa celebrazione entriamo nella Settimana Santa, la grande settimana dell’anno liturgico nella quale rivivremo il mistero pasquale della Passione, morte e risurrezione del Signore.
Questa domenica con i suoi due momenti liturgici preannuncia i due aspetti della Pasqua: l’ingresso di Gesù in Gerusalemme ci prefigura la sua glorificazione e il racconto della Passione ci pone davanti l’umiliazione della croce. Entriamo dunque con Gesù in Gerusalemme, entriamo cioè in questa santa settimana per condividere l’umiliazione e la gloria del nostro Redentore.



MONIZIONE ALLE LETTURE
Tutta la liturgia della Parola di oggi ci presenta la figura e il mistero del Servo obbediente e sofferente che fa fino in fondo la volontà di Dio, che non reagisce alla violenza e all’oppressione, che si fa pienamente solidale con gli uomini, che si carica dei loro peccati, che accetta liberamente e per amore la morte infame della croce.

Morire per vivere e risorgere, perdere per guadagnare, donare per ricevere, farsi servo per essere qualcuno; questo è il grande insegnamento della Passione, non è masochismo ma amore.

giovedì 25 marzo 2010

Via Crucis dei giovani con il Vescovo

PERUGIA: UNA VIA CRUCIS NEL CUORE DELLA CITTA’ ANIMATA DAI GIOVANI INSIEME ALL’ARCIVESCOVO MONS. BASSETTI PER  ARRIVARE AL CUORE DELL'UOMO, ALLA CARITA’ CHE AIUTA A PASSARE DALLA MORTE ALLA VITA

La manifestazione, ha visto come scenario, la scalinata della Cattedrale, i giovani e l’intera comunità diocesana di Perugia ha ricordato il 25° anniversario della Gmg indetta da Giovanni Paolo II. L’iniziativa è stata promossa e animata dalla Caritas diocesana,dalla Pastorale giovanile e universitaria e Operazione Mato Grosso, ed è stata voluta, ha spiegato l'arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti con l'intento di arrivare al cuore dell'uomo” nella consapevolezza che spesso è “la ‘morte’ a sedurre la mente dei giovani e dei ragazzi; una morte piena di potere, successo e messaggi sottili e lusinghieri che entrano nelle case anche attraverso i media”. Erano prersenti circa mille persone tra gruppi  parrocchiali,gruppi scout gruppi ecclersiastici e tanti studenti fuori sede che “riporteranno nelle loro comunità diocesane le riflessioni che sono scaturite da questa Via Crucis pensata soprattutto per i giovani del nostro tempo, non solo studenti ma uomini”, ha spiegato presentando l’iniziativa mons. Elio Bromuri, responsabile Pastorale universitaria. “Per sentire la voce di Dio -ha ricordato don Riccardo Pascolini, responsabile Pastorale giovanile - abbiamo bisogno di qualcosa che ci scomodi”, come la “Grande raccolta viveri” per i bambini delle Ande peruviane che sta caratterizzando la Quaresima della diocesi. “La carità è una strada che ci aiuta a passare dalla morte alla vita”ha concluso don Lucio Gatti, vice direttore Caritas diocesana.

sabato 20 marzo 2010

PILLOLE DI PAROLA- a cura di Cristina Rossini

V DOMENICA DI QUARESIMA

--MONIZIONE AMBIENTALE--
Quasi al termine del nostro cammino quaresimale più intensamente ci viene proclamata la lieta notizia del perdono.

Una parola di speranza che spalanca le porte verso un nuovo futuro. Dio è creatore di novità e di vita al di là di ogni aspettativa umana; dal deserto delle nostre disperazioni Egli fa germogliare la vita, dalla desolazione di una vita senza amore fa scaturire possibilità mai sperate dall’uomo.
Lasciamoci ancora conquistare da colui che fa nuove tutte le cose, perché il mondo vecchio che è in noi venga ancora e sempre trasformato dalla Pasqua di Risurrezione.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Un popolo senza speranza è chiamato a ricordare ciò che Dio ha compiuto in passato: la sua azione liberatrice non è finita perché Lui è fedele al suo progetto e continua a riproporsi come salvatore in ogni generazione.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
La Giustizia, quella divina, non ci viene dalla legge, dal nostro sforzo di osservare i comandamenti, ma dalla fede che è un dono gratuito di Dio riservato ad ogni creatura umana senza distinzione.


MONIZIONE AL VANGELO
Gesù ci indica chiaramente la via per raggiungere la salvezza, superando tutti i pregiudizi umani, Egli perdona una peccatrice e dice a lei: “ va e non peccare più”, la stessa cosa la ripete a noi ancora oggi perché, non accecati dalle logiche umane di giudizi e di vendette, possiamo orientare la nostra secondo i suoi pensieri.

giovedì 18 marzo 2010

MERCOLEDI E GIOVEDI SANTO (MESSA DEL CRISMA E MESSA IN CENA DOMINI)

======================================================

MERCOLEDI SANTO (MESSA DEL CRISMA)
======================================================
Colore liturgico: Bianco


Antifona d'ingresso
Gesù Cristo ha fatto di noi un regno
e ci ha costituiti sacerdoti per il suo Dio e Padre;
a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli.
Amen. (Ap 1,6)

Si dice il Gloria.

Colletta
O Padre, che hai consacrato il tuo unico Figlio
con l’unzione dello Spirito Santo
e lo hai costituito Messia e Signore,
concedi a noi, partecipi della sua consacrazione,
di essere testimoni nel mondo
della sua opera di salvezza,
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 61,1-3.6.8-9)
Il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri e a dare loro un olio di letizia.

Dal libro del profeta Isaìa
Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore,
il giorno di vendetta del nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
per dare agli afflitti di Sion
una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell’abito da lutto,
veste di lode invece di uno spirito mesto.
Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un’alleanza eterna.
Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 88)

Rit: Canterò per sempre l’amore del Signore.

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».

SECONDA LETTURA (Ap 1,5-8)
Cristo ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto.Sì,Amen!
Dice il Signore Dio: io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Is 61,1)
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!

VANGELO (Lc 4,16-21)

Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore”.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore

Rinnovazione delle promesse sacerdotali

Dopo l’omelia, il vescovo si rivolge ai presbiteri con queste parole:

Carissimi presbiteri,
la santa Chiesa celebra la memoria annuale del giorno
in cui Cristo Signore comunicò agli apostoli e a noi il suo sacerdozio.
Volete rinnovare le promesse, che al momento dell’ordinazione
avete fatto davanti al vostro vescovo e al popolo santo di Dio?
Presbiteri: Sì, lo voglio.

Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostro sacerdozio,
rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegni che, spinti dall’amore
di Cristo, avete assunto liberamente verso la sua Chiesa?
Presbiteri: Sì, lo voglio.

Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio
per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni  liturgiche,
e adempiere il ministero della parola di salvezza sull’esempio del Cristo, capo e pastore,
lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amore per i vostri fratelli?
Presbiteri: Sì, lo voglio.
Quindi, rivolgendosi al popolo, il vescovo continua:

E ora, figli carissimi, pregate per i vostri sacerdoti:
che il Signore effonda su di loro
l’abbondanza dei suoi doni,
perché siano fedeli ministri di Cristo, sommo sacerdote,
e vi conducano a lui, unica fonte di salvezza.

Diacono: Per tutti i nostri sacerdoti, preghiamo.
Ascoltaci, Signore.

Vescovo:
E pregate anche per me,
perché sia fedele al servizio apostolico,
affidato alla mia umile persona,
e tra voi diventi ogni giorno di più immagine viva
e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore,
maestro e servo di tutti.

Diacono: Per il nostro vescovo N., preghiamo.
Ascoltaci, Signore.

Vescovo:
Il Signore ci custodisca nel suo amore
e conduca tutti noi, pastori e gregge,
alla vita eterna.
Amen.

Non si dice il Credo e si omette la preghiera universale.

Preghiera sulle offerte
La potenza pasquale di questo sacrificio
elimini, Signore, in noi le conseguenze del peccato
e ci faccia crescere come nuove creature.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO
Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Con l’unzione dello Spirito Santo
hai costituito il Cristo tuo Figlio
Pontefice della nuova ed eterna alleanza,
e hai voluto che il suo unico sacerdozio
fosse perpetuato nella Chiesa.
Egli comunica il sacerdozio regale
a tutto il popolo dei redenti,
e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli
che mediante l’imposizione delle mani
fa partecipi del suo ministero di salvezza.
Tu vuoi che nel suo nome
rinnovino il sacrificio redentore,
preparino ai tuoi figli la mensa pasquale,
e, servi premurosi del tuo popolo,
lo nutrano con la tua parola
e lo santifichino con i sacramenti.
Tu proponi loro come modello il Cristo, perché,
donando la vita per te e per i fratelli,
si sforzino di conformarsi all’immagine del tuo Figlio,
e rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso.
Per questo dono del tuo amore, o Padre,
insieme con tutti gli angeli e i santi,
cantiamo con esultanza l’inno della tua lode: Santo...

Antifona di comunione
“Canterò in eterno le grazie del Signore;
di generazione in generazione
annunzierò la sua fedeltà”. (Sal 89,2)

Oppure:
“Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato per annunziare ai poveri
il lieto messaggio”. (Lc 4,18)
Preghiera dopo la comunione
Concedi, Dio onnipotente,
che, rinnovati dai santi misteri,
diffondiamo nel mondo
il buon profumo del Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

======================================================

    GIOVEDI SANTO (MESSA IN CENA DOMINI)
======================================================
Colore liturgico: Bianco
 
 
 
 
 
 
 
 












Antifona d'ingresso
Di null’altro mai ci glorieremo
se non della croce di Gesù Cristo, nostro Signore:
egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;
per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (cf. Gal 6,14)

Si dice il Gloria. Durante il canto dell’inno, si suonano le campane. Terminato il canto, non si suoneranno più fino alla Veglia pasquale.

Colletta
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena
nella quale il tuo unico Figlio,
prima di consegnarsi alla morte,
affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio,
convito nuziale del suo amore,
fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero
attingiamo pienezza di carità e di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 12,1-8.11-14)
Prescrizioni per la cena pasquale.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:

«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.

Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!

In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 115)
Rit: Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26)
Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».

Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.

Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

VANGELO (Gv 13,1-15)
Li amò sino alla fine.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore

Lavanda dei piedi

Dove motivi pastorali lo consigliano, dopo l’omelia ha luogo la lavanda dei piedi. I prescelti per il rito - uomini o ragazzi - vengono accompagnati dai ministri agli scanni preparati per loro in un luogo adatto.
Il sacerdote (deposta, se è necessario, la casula) si porta davanti a ciascuno di essi e, con l’aiuto dei ministri, versa dell’acqua sui piedi e li asciuga.
Durante il rito, si cantano alcune antifone, scelte tra quelle proposte, o altri canti adatti alla circostanza.


ANTIFONA PRIMA (cf. Gv 13,4.5.15)

Il Signore si alzò da tavola versò dell’acqua in un catino,
e cominciò a lavare i piedi ai discepoli:
ad essi volle lasciare questo esempio.


ANTIFONA SECONDA (Gv 13,6.7.8)

“Signore, tu lavi i piedi a me?”.
Gesù gli rispose dicendo:
“Se non ti laverò, non avrai parte con me”.
V. Venne dunque a Simon Pietro, e disse a lui Pietro:
- Signore, tu lavi...
V. “Quello che io faccio, ora non lo comprendi,
ma lo comprenderai un giorno”.
- Signore, tu lavi...


ANTIFONA TERZA (cf. Gv 13,14)

“Se vi ho lavato i piedi,
io, Signore e Maestro,
quanto più voi avete il dovere
di lavarvi i piedi l’un l’altro”.


ANTIFONA QUARTA (Gv 13,35)

“Da questo tutti sapranno
che siete miei discepoli,
se vi amerete gli uni gli altri”.
V. Gesù disse ai suoi discepoli:
- Da questo tutti sapranno...


ANTIFONA QUINTA (Gv 13,34)

“Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate gli uni gli altri
come io ho amato voi”, dice il Signore.


ANTIFONA SESTA (cf. 1Cor 13,13)

Fede, speranza e carità,
tutte e tre rimangano tra voi:
ma più grande di tutte è la carità.
V. Fede, speranza e carità,
tutte e tre le abbiamo qui al presente:
ma più grande di tutte è la carità.
- Fede...

Subito dopo la lavanda dei piedi - quando questa ha luogo - oppure dopo l’omelia, si dice la preghiera universale.
In questa Messa si omette il Credo.


Liturgia Eucaristica

All’inizio della Liturgia eucaristica, si può disporre la processione dei fedeli che portano doni per i poveri.
Mentre si svolge la processione, si esegue il canto seguente o un altro canto adatto.


Dov’è carità e amore, lì c’è Dio.

Ci ha riuniti tutti insieme Cristo, amore.
Rallegriamoci, esultiamo nel Signore!
Temiamo e amiamo il Dio vivente,
e amiamoci tra noi con cuore sincero.

Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo:
evitiamo di dividerci tra noi,
via le lotte maligne, via le liti
e regni in mezzo a noi Cristo Dio.

Fa’ che un giorno contempliamo il tuo volto
nella gloria dei beati, Cristo Dio.
E sarà gioia immensa, gioia vera:
durerà per tutti i secoli senza fine.

Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore,
di partecipare degnamente ai santi misteri,
perché ogni volta che celebriamo
questo memoriale del sacrificio del Signore,
si compie l’opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELLA SS. EUCARISTIA I
L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente e misericordioso,
per Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero del tuo amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode: Santo...

Antifona di comunione
“Questo è il mio corpo, che è per voi;
questo calice è la nuova alleanza
nel mio sangue”, dice il Signore.
“Fate questo ogni volta che ne prendete,
in memoria di me”. (1Cor 11,24.25)

Terminata la distribuzione della comunione, si lascia sull'altare la pisside con le particole per la comunione del giorno seguente; la Messa si conclude con l'orazione dopo la comunione.

Preghiera dopo la comunione
Padre onnipotente,
che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio,
accoglici come tuoi commensali
al banchetto glorioso del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

Reposizione del SS. Sacramento
Dopo l'orazione, il sacerdote, in piedi, dinanzi all'altare, pone l'incenso nel turibolo, si inginocchia e incensa per tre volte il Santissimo Sacramento; quindi, indossato il velo omerale, prende la pisside e la ricopre con il velo.
Si forma la processione che, attraverso la chiesa, accompagna il Santissimo Sacramento al luogo della reposizione, preparato in una cappella convenientemente ornata. Apre la processione il crocifero; si portano le candele accese e l'incenso. Intanto si canta l'inno Pange lingua (eccetto le due ultime strofe) o un altro canto eucaristico.
Giunta la processione al luogo della reposizione, il sacerdote depone la pisside; quindi pone l'incenso nel turibolo e, in ginocchio, incensa il Santissimo Sacramento, mentre si canta il Tantum ergo sacramentum ; chiude poi il tabernacolo o la custodia della reposizione.
Dopo alcuni istanti di adorazione in silenzio, il sacerdote e i ministri si alzano, genuflettono e ritornano in sacrestia.
Segue la spogliazione dell'altare; se è possibile, si rimuovono le croci dalla chiesa; quelle che rimangono in chiesa, è bene velarle.
Si esortino i fedeli, tenute presenti le circostanze e le diverse situazioni locali, a dedicare un po' di tempo nella notte all'adorazione davanti al Santissimo Sacramento nel tabernacolo. Se l'adorazione si protrae oltre la mezzanotte, si faccia senza alcuna solennità.

V DOMENICA DI QUARESIMA

Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Viola











Antifona d'ingresso

Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa
contro gente senza pietà;
salvami dall’uomo ingiusto e malvagio,
perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. (Sal 43,1-2)

Colletta
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità,
che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi.
Egli è Dio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Is 43,16-21)

Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo
.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,

che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 125)

Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

SECONDA LETTURA (Fil 3,8-14)
A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gl 2,12-13)

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,1-11)
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
n quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Spesso la difficoltà più grande di fronte alla proposta di Gesù è riuscire a ritenersi degni di essa non per merito ma per amore di Dio. Accettare tutto ciò è il punto di partenza del cammino spirituale dell’essere cristiani.

Preghiamo insieme e diciamo: Signore, donaci una vita da perdonati.

1. Perché sappiamo sempre essere prudenti nelle nostre convinzioni, specialmente quando esse portano a scelte che condizionano la vita di altri fratelli. Preghiamo.

2. Perché la nostra vita e la nostra giustizia siano sempre poste nelle mani del Signore. Preghiamo.

3. Perché sappiamo, anche nei momenti più bui, vederci come uomini nuovi. Preghiamo.

4. Perché la nostra applicazione di regole, leggi e consuetudini non sia mai funzionale a subdoli secondi fini. Preghiamo.

O Padre, Tu a volte ci chiedi di rinunciare perfino alla nostra giustizia per ottenere la Tua. Aiutaci a comprendere che nulla è perfetto senza di Te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Esaudisci, Signore, le nostre preghiere:
tu che ci hai illuminati con gli insegnamenti della fede,
trasformaci con la potenza di questo sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA V

La via dell’esodo nel deserto quaresimale

È veramente giusto benedire il tuo nome,
Padre santo, ricco di misericordia,
nel nostro itinerario verso la luce pasquale
sulle orme di Cristo,
maestro e modello dell’umanità riconciliata nell’amore.
Tu riapri alla Chiesa la strada dell’esodo
attraverso il deserto quaresimale,
perché ai piedi della santa montagna,
con il cuore contrito e umiliato,
prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell’alleanza,
convocato per la tua lode nell’ascolto della tua parola,
e nell’esperienza gioiosa dei tuoi prodigi.
Per questi segni di salvezza,
insieme agli angeli, ministri della tua gloria,
proclamiamo nel canto la tua lode: Santo...

Antifona di comunione

“Donna, nessuno ti ha condannata?”.
“Nessuno, Signore”.
“Neppure io ti condanno; d’ora in poi non peccare più”. (Gv 8,10-11)

Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli
di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo,
poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue.
Per Cristo nostro Signore.

mercoledì 17 marzo 2010

UNA TRE GIORNI PER DECIFRARE L’ALFABETO DEI SENTIMENTI

Altre date per l'evento:
20-MAR-2010
21-MAR-2010

UNA TRE GIORNI PER DECIFRARE L’ALFABETO DEI SENTIMENTI

per i giovani che abbino compiuto il 17° anno di età senza limite di anzianità, i fidanzati, i giovani sposi, i genitori, gli educatori e i catechisti dei giovani... e tutti coloro che, da adulti, vogliono ascoltare l’annuncio cristiano dell’amore erotico.

A cura di
suor Roberta Vinerba



Venerdì 19 Marzo ore 21,00-23,00

Il Sentimentale e il Vitellone: c’è vita dopo il Matrimonio?

Sabato 20 Marzo ore 15,00-19,30

L’amore e la meraviglia; la Solitudine e l’Incontro

28.100.000 modi per dire Eros

Domenica 21 Marzo dalle ore 10,00 con pranzo al sacco

Le parole chiave del Fidanzamento

Il Fidanzamento: L’Amore malato

Al termine sarà celebrata la messa








lunedì 15 marzo 2010

UNO E TRINO n° 11 del 14 Marzo 2010


PILLOLE DI PAROLA- a cura di Cristina Rossini

MONIZIONE AMBIENTALE
Oggi la chiesa ci invita a gioire e a far festa insieme al Padre prodigo di misericordia.

Oggi il figlio che si era allontanato ritorna in se stesso e ricorda con nostalgia la casa paterna.
Oggi anche noi siamo chiamati alla riconciliazione per mezzo di Cristo che Dio ha voluto come peccatore a favore di tutti noi.
Torniamo quindi alla casa del Padre e smettiamo di preferire il cibo dei porci alla mensa che il Signore ci offre.
Lasciamoci riconciliare con Dio nel seno della nostra madre: la Chiesa.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Siamo al terzo grande momento della storia della salvezza, con l’ingresso degli israeliti in Palestina si conclude l’esodo e si compie la promessa fatta da Dio ad Abramo: il dono della terra. In questa occasione il popolo celebra la Pasqua.
Anche noi siamo in cammino verso la Pasqua, la nostra terra promessa è Cristo, e la manna che ci nutre è l’Eucaristia.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
La conversione non è frutto del nostro sforzo, ma è la conseguenza del fatto che Cristo ha pagato per i nostri peccati con la sua croce.
Lui continua a riconciliare gli uomini col Signore, attraverso la Chiesa che è lo strumento del perdono del perdono di Dio.

VANGELO
Quello che ascolteremo non è il racconto di una crisi, ma è la storia di un ritorno, ritorno in se stesso e ritorno nella propria casa. Allontanarsi da Dio vuol dire andare a cercare una felicità che non si trova. Ritornare a Dio significa far festa e gioire insieme a Lui.
Peggio ancora è credere di essergli vicini, ma non accorgersi della Sua presenza.

IV DOMENICA DI QUARESIMA

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola o Rosaceo


Antifona d'ingresso

Rallegrati, Gerusalemme,
e voi tutti che l’amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi dell’abbondanza
della vostra consolazione. (cf. Is 66,10-11)
Colletta

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi mirabilmente la nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano
di affrettarsi con fede viva e generoso impegno
verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gs 5,9-12)

Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.
Dal libro di Giosuè
In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)

Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

SECONDA LETTURA (2Cor 5,17-21)

Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 15,1-3.11-32)

Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Parola del Signore

Preghiera dei fedeli

Il ritorno a Dio da peccatori è e dev’essere sempre un momento di felicità. Il Padre non ci giudica e non ci chiede di ammettere le nostre colpe per farcele pesare. Egli ci ama prima, durante e dopo le nostre infedeltà.

Preghiamo insieme e diciamo: Padre, donaci la gioia del Tuo perdono.

1. Perché la nostra obbedienza a Te non sia mai vissuta come una repressione della nostra volontà. Preghiamo.
2. Perché in mezzo alla confusione della nostra vita possiamo sempre prendere coscienza di essere Tuoi figli. Preghiamo.
3. Perché la coscienza di essere amati da Te ci aiuti ad amare incondizionatamente gli altri. Preghiamo.
4. Perché sappiamo sentire come definitiva la Tua vittoria sul peccato. Preghiamo.

O Padre, l’ostacolo al comprendere la grandezza del Tuo amore per l’uomo è non credere che la morte abbia l’ultima parola. Aiutaci a vivere questa verità che supera il nostro intelletto. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Ti offriamo con gioia, Signore,
questi doni per il sacrificio:
aiutaci a celebrarlo con fede sincera
e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA IV
I frutti del digiuno

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...

Antifona di comunione
“Rallegrati, figlio mio,
perché tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”. (Lc 15,32)

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che illumini ogni uomo
che viene in questo mondo,
fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto,
perché i nostri pensieri
siano sempre conformi alla tua sapienza
e possiamo amarti con cuore sincero.
Per Cristo nostro Signore.

giovedì 11 marzo 2010

lunedì 8 marzo 2010

UNO E TRINO n° 10 del 7 Marzo 2010 Anno XIV





































































AVVISO PER I MINISTRANTI (CHIERICHETTI) di Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana-PG.



Carissimi,

vi comunico che l’incontro di organizzazione (elaborazione calendari turni mensili,Settimana Santa e Via Crucis, presentazione celebrazioni Marzo), si svolgerà Domenica 14 marzo alle ore 10.00 nella Chiesa Santa Maria della Speranza in Olmo( PG)

Vi prego di essere presenti e soprattutto puntuali!!! Ogni singolo incontro del gruppo è IMPORTANTE e come tale chiede la vostra massima disponibilità e attenzione.

sabato 6 marzo 2010

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

III  DOMENICA SI QUARESIMA-

MONIZIONE AMBIENTALE-
Nella terza tappa del nostro cammino quaresimale la liturgia ci invita a scoprire l’intervento di Dio nella nostra vita per liberarci dalla schiavitù del peccato. Anche nei fatti più drammatici e dolorosi è contenuto un messaggio e un invito a convertirci. Se non riusciamo a capire che Dio si manifesta con segni imprevedibili e ci lasciamo prendere dalla soddisfazione e dall’orgoglio di sentirci a posto, come potremo convertirci a Lui? Spesso non sappiamo leggere questi segni perché siamo prigionieri della superficialità che ci impedisce di vedere con gli occhi della fede.
Il tempo che il Signore ci concede è un segno della sua paterna pazienza e del suo amore per noi; non rimandiamo troppo a lungo la decisione di metterlo al centro della nostra vita, non sciupiamo la nostra esistenza.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe prende ancora una volta l’iniziativa rivelandosi a Mosè per salvare il suo popolo.
Dio non è indifferente al male dell’uomo, ma si manifesta come il Dio presente nella storia e nella vita di ciascuno di noi, un Dio capace di trasformare il dolore in gioia, la morte in vita, il peccato in grazia.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
San Paolo ricorda ai cristiani di Corinto che per essere salvati non è sufficiente la sola iniziativa di Dio, ma è indispensabile anche la risposta dell’uomo.
Come loro mette in guardia anche noi dalla presunzione di sentirci definitivamente salvati e sempre a posto con la nostra coscienza, quindi non bisognosi di conversione.

MONIZIONE AL VANGELO
Dio attraverso Cristo è entrato a far parte della nostra vita, di tutti i fatti, di tutti gli avvenimenti della nostra vita. Partendo da episodi di cronaca Gesù spiega che la chiave di lettura per poterli interpretare non è altro che la fede. Il Signore non è vendetta, è misericordia, pazienza e amore paterno. È sempre pronto a concederci più tempo per poterci convertire a Lui lasciandoci guidare da suo Figlio.

 III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)



















Grado della Celebrazione: DOMENICA-
Colore liturgico: Viola

Antifona d'ingresso
“Quando manifesterò in voi la mia santità,
vi raccoglierò da tutta la terra;
vi aspergerò con acqua pura
e sarete purificati da tutte le vostre sozzure
e io vi darò uno spirito nuovo”, dice il Signore. (Ez 36,23-26)

Colletta
Dio misericordioso, fonte di ogni bene,
tu ci hai proposto a rimedio del peccato
il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna;
guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria
e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe,
ci sollevi la tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 3,1-8.13-15)
Io-Sono mi ha mandato a voi.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: Il Signore ha pietà del suo popolo.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

SECONDA LETTURA (1Cor 10,1-6.10-12)
La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 4,17)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Lc 13,1-9)
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il nostro tempo su questa terra è limitato, ma Gesù ci ha mostrato che nulla della nostra vita è insignificante se è vissuto in comunione con Dio.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, convertici ad una vita autentica.

1. Perché non crediamo che ci siano vie intermedie tra una vita convertita al Vangelo e una vita non convertita. Preghiamo.
2. Perché invece di lamentarci del passato e di preoccuparci per il futuro ci catturi la bellezza di vivere il presente. Preghiamo.
3. Perché sappiamo che al di là del nostro rifiuto Tu rinnovi sempre la possibilità di migliorarci nel Tuo amore. Preghiamo.
4. Perché la profondità del Tuo essere susciti sempre in noi il desiderio di conoscerti e di entrare in relazione con Te. Preghiamo.

O Padre, solo Tu hai parole di vita eterna. Solo Tu ci elevi alla nostra dignità di uomini e figli. Aiutaci a costruire la nostra vita al servizio di questa luminosa verità. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Per questo sacrificio di riconciliazione
perdona, o Padre, i nostri debiti
e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DI QUARESIMA III
I frutti della penitenza

È veramente cosa buona e giusta,
innalzare un inno a te, Padre onnipotente,
e cantare insieme la tua lode.
Tu vuoi che ti glorifichiamo
con le opere della penitenza quaresimale,
perché la vittoria sul nostro egoismo
ci renda disponibili alle necessità dei poveri,
a imitazione di Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Antifona di comunione
Il passero trova la casa,
la rondine il nido dove porre i suoi piccoli
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi. (Sal 84,4-5)

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci nutri in questa vita
con il pane del cielo, pegno della tua gloria,
fa’ che manifestiamo nelle nostre opere
la realtà presente nel sacramento che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.