sabato 6 marzo 2010

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

III  DOMENICA SI QUARESIMA-

MONIZIONE AMBIENTALE-
Nella terza tappa del nostro cammino quaresimale la liturgia ci invita a scoprire l’intervento di Dio nella nostra vita per liberarci dalla schiavitù del peccato. Anche nei fatti più drammatici e dolorosi è contenuto un messaggio e un invito a convertirci. Se non riusciamo a capire che Dio si manifesta con segni imprevedibili e ci lasciamo prendere dalla soddisfazione e dall’orgoglio di sentirci a posto, come potremo convertirci a Lui? Spesso non sappiamo leggere questi segni perché siamo prigionieri della superficialità che ci impedisce di vedere con gli occhi della fede.
Il tempo che il Signore ci concede è un segno della sua paterna pazienza e del suo amore per noi; non rimandiamo troppo a lungo la decisione di metterlo al centro della nostra vita, non sciupiamo la nostra esistenza.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe prende ancora una volta l’iniziativa rivelandosi a Mosè per salvare il suo popolo.
Dio non è indifferente al male dell’uomo, ma si manifesta come il Dio presente nella storia e nella vita di ciascuno di noi, un Dio capace di trasformare il dolore in gioia, la morte in vita, il peccato in grazia.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
San Paolo ricorda ai cristiani di Corinto che per essere salvati non è sufficiente la sola iniziativa di Dio, ma è indispensabile anche la risposta dell’uomo.
Come loro mette in guardia anche noi dalla presunzione di sentirci definitivamente salvati e sempre a posto con la nostra coscienza, quindi non bisognosi di conversione.

MONIZIONE AL VANGELO
Dio attraverso Cristo è entrato a far parte della nostra vita, di tutti i fatti, di tutti gli avvenimenti della nostra vita. Partendo da episodi di cronaca Gesù spiega che la chiave di lettura per poterli interpretare non è altro che la fede. Il Signore non è vendetta, è misericordia, pazienza e amore paterno. È sempre pronto a concederci più tempo per poterci convertire a Lui lasciandoci guidare da suo Figlio.

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