mercoledì 16 gennaio 2008

MINISTRI E MINISTERI





MINISTERI
Dal latino ministerium "servizio".Seguendo Cristo,"venuto non per essere servito, ma per servire"(Mt 20,289) la Chiesa, nella celebrazione della liturgia, utilizza una serie di ministeri, o servizi, per il bene di tutto il popolo di Dio riunito. Non tutti hanno la stessa importanza, ma ciascuno contribuisce all'integralità del "servizio"divino.

I Ministeri Ordinati
Il ministero ordinato dei
Vescovi, dei sacerdoti, dei Diaconi , rappresentanti di Cristo, è ordinariamente necessario alla celebrazione della liturgia. Il ministero istituito degli accoliti e dei lettori è legato al servizio dell’altare e della parola, sotto la responsabilità dei ministri ordinati. Nella Chiesa incontriamo anzitutto i ministeri ordinati, ossia i ministeri che derivano dal sacramento dell’ordine. Sono stati tramandati dagli Apostoli e dai loro successori, e costituiscono la gerarchia ecclesiastica. Per questo vengono detti anche ministeri gerarchici. Essi, prima ancora che per coloro che li ricevono, sono, come sacramenti
"voluti da Dio", una grazia immensa per la vita e la missione di tutta la Chiesa.


I Ministeri Istituiti
Attorno ai ministeri ordinati, a vita e l'insegnamento della Chiesa hanno sempre
visto e ammesso l'esistenza di altri ministeri, appunto i ministeri no ordinati, che,
varianti secondo le epoche e le necessità, abbracciano quelli istituiti e quelli di fatto.
Pertanto bisognerà tenere presenti, con maggiore proprietà e attenzione, questi
diversi riferimenti e significati del medesimo termine di "ministero".
Soffermandoci ora sui ministeri "Istituiti", si deve anzitutto dire che essi non nascono
dal sacramento dell’ordine, ma sono appunto istituiti dalla Chiesa sulla base dell’attitudine che i fedeli hanno, in forza del battesimo, a farsi carico di speciali compiti e mansioni nella comunità. Costituiscono anch’essi una grazia, ossia un dono che lo Spirito Santo concede per il bene della Chiesa; e comportano pure, per quanti li assumono, una grazia, non sacramentale, ma invocata e meritata dalla intercessione e dalla benedizione della Chiesa. I ministeri attualmente istituiti dopo il concilio, sono finora due: il Lettorato e l’Accolitato . Hanno riferimento al libro e all’altare, ossia all’amministrazione della Parola di Dio e del Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo e di conseguenza della carità: i divini tesori custoditi dalla Chiesa ne di cui la Chiesa è debitrice all’umanità. Questi ministeri istituiti esistevano prima come tappe spirituali l’itinerario verso i ministeri ordinati; ora godono di una loro autonomia e stabilità, anche se riceverli ed esercitarli è obbligatorio per i candidati ai ministeri dell’ordine sacro. I Ministeri di fatto I ministeri istituiti, quelli già istituiti dalla S. Sede e quelli che in seguito saranno dalla stessa istituiti su proposta delle Conferenze Episcopali per le esigenze delle Comunità ecclesiali, non esauriscono la ricchezza ministeriale che può fiorire attorno ai ministeri ordinati a sostegno e sviluppo della ministerialità della Chiesa. I ministeri istituiti di cui parliamo si caratterizzano per il rito liturgico del loro conferimento, che tuttavia non le limita l'esercizio alla sfera strettamente liturgica. Il rito liturgico, d'altra parte, non è l'unico modo di approvazione e di investitura dei ministeri. Accanto al rito, ed equivalente nella sostanza, può esservi il riconoscimento canonico, oppure il tacito ed effettivo consenso dell'autorità ecclesiastica. In quest'ultimo caso si hanno i cosiddetti ministeri di fatto, quei ministeri cioè che senza titoli ufficiali compiono, nella prassi pastorale, consistenti e costanti servizi pubblici alla Chiesa. Il pensiero corre spontaneamente ad alcune categorie di fedeli, che si trovano nelle condizioni indicate per l'esplicazione di ministeri di fatto. Uno degli esempi più evidenti è quelli dei catechisti, che è tra i più fiorenti in non poche chiese locali.

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