sabato 28 febbraio 2009

Meditiamo Insieme ogni giorno della Quaresima

Domenica I di QUARESIMA Gesù vinse le tentazioni del diavolo per insegnare a ciascuno di noi che non è impossibile superarle. Se con un pizzico di fede si spostano le montagne, con un po’ di buona volontà si fermano quegli appetiti che portano l’uomo alla bassezza, allontanandolo dalla presenza di Dio. «Fammi conoscere, Signore, le Tue vie, insegnami i Tuoi sentieri» (Sal 24,4). Le vie di Dio sono i Suoi Comandamenti; i Suoi sentieri le opere buone. Fratello, cammina con Cristo meditando la via dolorosa della Sua Passione e Morte. Lui, l’Innocente, pur essendo l’obbrobrio degli uomini e lo scherno del popolo risusciterà da morte, e mostrerà ai deboli la potenza del Suo sacrificio, per mezzo del quale vediamo e vedremo generare vocazioni alla vita di perfezione, di santità: i Ministri di Dio che al Suo posto predicano alle genti con le parole uscite dalla Sua bocca. La fede ha una potenza sui deboli, sui superbi, sugli oppressori di coscienza. La fede è la mano di Dio, che, attraverso l’amore dell’uomo, dipinge sulla terra il Suo Volto.

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)

Grado della Celebrazione: DOMENICA

Colore liturgico: Viola

PILLOLE DI PAROLA

a cura di Cristina Rossini

La Quaresima è l’itinerario di preparazione e il portale di ingresso al mistero pasquale. Un cammino strutturato sulla tipologia biblica dei quaranta giorni di Mosè al Sinai, dei quaranta anni di Israele nel deserto, dei quaranta giorni di Gesù digiunante prima di iniziare il suo ministero pubblico. Non è tanto un tempo cronologico quello che si apre oggi davanti a noi, ma un tempo di salvezza. Questo tempo quaresimale è accompagnato da uno spazio: il DESERTO. Come quello di Giuda col suo terreno arido e pietroso, interrotto solo da qualche ciuffo d’erba, da qualche rarissimo ed esile stelo di fiore, dalle rare oasi. Il deserto per la Bibbia e per tutti noi è una situazione dell’esistenza, è il luogo del rischio e della tentazione, della apparente solitudine e della pace; è il luogo dell’incontro con Dio. Monizione alla Prima Lettura La prima lettura descrive l’alleanza di Dio con Noè, l’uomo emerso dal diluvio, segno del giudizio divino sulle prepotenze e i crimini dell’umanità. L’arcobaleno è il simbolo dell’arco dell’ira di Dio ormai deposto e mai più imbracciato dal Signore. Le acque del nulla e della morte d’ora in poi saranno bloccate da Dio, nei cieli rifulgerà lo splendore di una nuova giornata e sulla terra si muoverà un’umanità rinnovata.
Monizione alla Seconda Lettura
La prima lettera di Pietro è ritenuta dagli studiosi un’ampia catechesi battesimale. L’acqua è figura del battesimo, esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma in virtù della risurrezione di Gesù Cristo, è veicolo di salvezza per tutti noi.
Monizione al Vangelo
Il Gesù nel deserto che Marco ci racconta viene sospinto e sorretto per quaranta giorni dallo Spirito. Affronta la tentazione, convive con le fiere e viene servito dagli angeli. Nella solitudine dei monti di Giuda si aggiravano i lupi, si udiva il grido lacerante dello sciacallo, strisciavano i serpenti velenosi. Tutti questi animali assumono un valore simbolico, sono le insidie che incontriamo ogni giorno della vita. Ci sconcerta e ci incoraggia il fatto che Gesù vive in mezzo a loro in piena armonia, come per ricreare l’orizzonte paradisiaco del giardino dell’Eden.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura - Audio Gen 9,8-15 L’alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.

Dal libro della Gènesi

Dio disse a Noè/ e ai suoi figli con lui:/ «Quanto a me,/ ecco io stabilisco la mia alleanza con voi/ e con i vostri discendenti dopo di voi,/ con ogni essere vivente che è con voi,/ uccelli,/ bestiame e animali selvatici,/ con tutti gli animali che sono usciti dall’arca,/ con tutti gli animali della terra.// Io stabilisco la mia alleanza con voi:/ non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio,/ né il diluvio/ devasterà più la terra».// Dio disse:/ «Questo è il segno dell’alleanza,/ che io pongo tra me e voi/ e ogni essere vivente che è con voi,/ per tutte le generazioni future.// Pongo il mio arco sulle nubi,/ perché sia il segno dell’alleanza/ tra me e la terra.// Quando ammasserò le nubi sulla terra/ e apparirà l’arco sulle nubi,/ ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi/ e ogni essere che vive in ogni carne,/ e non ci saranno più le acque per il diluvio,/ per distruggere ogni carne».

Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 24

Rit.:Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. Ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via.

Seconda lettura - Audio 1Pt 3,18-22

Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi,/ Cristo è morto una volta per sempre per i peccati,/ giusto per gli ingiusti,/ per ricondurvi a Dio;// messo a morte nel corpo,/ ma reso vivo nello spirito.// E nello spirito andò a portare l’annuncio/ anche alle anime prigioniere,/ che un tempo avevano rifiutato di credere,/ quando Dio,/ nella sua magnanimità,/ pazientava nei giorni di Noè,/ mentre si fabbricava l’arca,/ nella quale poche persone,/ otto in tutto,/ furono salvate per mezzo dell’acqua.// Quest’acqua,/ come immagine del battesimo,/ ora salva anche voi;/ non porta via la sporcizia del corpo,/ ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio/ da parte di una buona coscienza,/ in virtù della risurrezione di Gesù Cristo.// Egli è alla destra di Dio,/ dopo essere salito al cielo/ e aver ottenuto la sovranità sugli angeli,/ i Principati/ e le Potenze.

Vangelo - Audio Mc 1,12-15

Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

venerdì 27 febbraio 2009

Sabato dopo le Ceneri Dal Vangelo secondo Luca: «Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi» (Lc 5,32). Ecco una grande elemosina da fare: portare la Parola di Dio in quelle anime che sono digiune, e portarle con amore alla conversione. Caro amico, camminiamo insieme da poveri peccatori, sforzandoci di migliorare la nostra vita. C’è sempre in ciascuno di noi un po’ di sonno di morte, di quella morte che fa dimenticare la vera vita. La vera vita è donazione senza rimpianto e senza risentimenti, è totale spogliamento di quel che si ha e del desiderio di ciò che si vorrebbe avere, per metterci in uno stato di totale abbandono in Colui che ci fa vivere. Vive chi opera in Dio, per Dio e con Dio. «Eccomi, Signore: nulla sono. Quello che ho è Tuo, come mio è quello che Tu hai e che i miei fratelli hanno, poiché Tu sei il Capo e noi le membra». Nessuno ritenga di essere o di avere qualcosa in più del suo fratello, anche se su questa terra gli è stata affidata la missione di amministrare i beni di Dio. Nessuno li sciupi e li distrugga, nessuno se ne impossessi e se ne valga da padrone, ma ogni uomo sia fedele custode dell’amore del Suo Signore che nella vita è pane, è bevanda, è luce. Chi più ha, più dia: nulla serbi per se stesso, affinché le sue sostanze non lo sotterrino e non divenga schiavo di esse. Il tuo spirito gioisca nell’essere figlio di un Dio che è Padre, e mai dubiti di morire di fame e di rimanere senz’acqua. Anche se le fontane fossero chiuse, anche se il grano non desse farina, il Padre che sta nei Cieli e che dal nulla ha fatto ogni cosa, sa ben mandare la manna a tempo opportuno a chi ha fede in Lui. Amico, anche se attorno a te ci sono carboni accesi per metterti alla prova, sappi che il fuoco di Cristo è più potente di quello degli uomini, e il Suo Spirito soffia dove vuole. Non seminare vendette né tramare inganni verso chi è più debole di te nel potere e nell’avere, perché ciò che conta è amare ed essere amati da Dio. «Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno di Cieli» (Mt 18,3). Il Regno dei Cieli è perciò per i piccoli, per i poveri, per gli umili, per gli incapaci, per i deboli. E chi si può chiamare un forte nella via dello spirito? «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra» (Gv 8,7). Siamo perciò tutti dei deboli; convertiamoci e amiamoci, perché il tempo passa e la resa dei conti s’avvicina.

giovedì 26 febbraio 2009

Meditiamo ogni giorno della quaresima

Venerdì dopo le Ceneri «Uno spirito contrito... un cuore
affranto e umiliato, Tu, o Dio, non
disprezzi» (Sal 50,19).
Si legge nel libro del profeta
Isaia: «Se offrirai il pane
all’affamato, se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua
luce, la tua tenebra sarà come il
meriggio» (Is 58,10).
Beati voi se i vostri occhi hanno
guardato e le vostre orecchie
hanno udito senza essere state
intorpidite dalla polvere del
mondo, e avete dato, con
sacrificio, una mano a chi si
trovava in necessità, e
continuate a soccorrere quanti
bussano al vostro cuore con
aiuti spirituali e materiali. Beati
voi se avete dato con sincerità
di cuore, senza rimpianto,
perché grande sarà la vostra
ricompensa nei cieli.
«La carità copre una gran moltitudine
di peccati» (1 Pt 4,8).

Messaggio della Madonna di Medjugorie del 25 febbraio 2009

Cari figli, in questo tempo di rinuncia, preghiera e penitenza vi invito di nuovo: andate a confessare i vostri peccati affinchè la grazia possa aprire i vostri cuori e permettete che essa vi cambi. Convertitevi, figlioli, apritevi a Dio e al suo piano per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

mercoledì 25 febbraio 2009

Meditiamo ogni giorno della quaresima

Giovedì dopo le Ceneri «Se qualcuno vuol venire
dietro a Me, rinneghi se
stesso prenda la sua croce
ogni giorno e Mi segua. Chi
vorrà salvare la propria vita,
la perderà, ma chi perderà la
propria vita per Me, la
salverà. Che giova all’uomo
guadagnare il mondo intero,
se poi si perde o rovina se
stesso?» (Lc 9,23-25).
All’uomo avaro che crede di
vivere in eterno sulla terra e,
per depositare ricchezze per
il suo avvenire, lascia che i
poveri muoiano di fame, non
giova nulla, anzi sarà questo
per lui un peso per l’eternità.
Nei fratelli bisognosi
dobbiamo vedere Gesù,
l’Uomo-Dio, che si fa piccolo
e chiede da bere: «Da mihi
bibere» (Gv 4,7b).
Naturalmente Lui chiede
acqua viva, l’acqua della
grazia alla quale noi
pensiamo molto poco, perché
crediamo che la nostra
patria eterna sia questa
povera terra, piena di
guerre, di lotte fratricide, di
vendette, di odio, di
menzogne.
Dice bene Gesù, il Salvatore:
«Io non sono di questo mondo».
Cerchiamo di trascorrere
questa Quaresima
chiedendoGli perdono dei
nostri peccati. Cerchi, ciascuno
nel suo campo, di portare la
pace dove c’è cattiveria, la vita
dove c’è la morte.
Il digiuno che vuole il Figlio di
Dio deve essere soprattutto
quello della lingua, perché di
ogni parola detta inutilmente o
malamente dovremo rendere
conto a Dio nel giudizio eterno.
Cristo è l’uomo dell’equilibrio, è
il modello per ogni uomo.
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SPECIALE QUARESIMA/Mercoledì delle Ceneri

LA QUARESIMA CI CONVOCA
Cat: Cari ragazzi il Mercoledì delle Ceneri apre il tempo liturgico della Quaresima. È un inizio importante che dovrebbe cambiarci il cuore. L’imposizione delle ceneri ci ricorda la nostra condizione umana, la nostra fragilità e ci sollecita a un cambiamento. Accogliamo l’invito alla conversione ed iniziamo la nostra celebrazione con il canto.
Canto iniziale: TU SEI LA MIA VITA
Tu sei la mia vita altro io non ho Tu sei la mia strada, la mia verità, nella tua parola io camminerò finché avrò respiro fino a quando Tu vorrai non avrò paura sai se Tu sei con me io ti prego resta con me.
Credo in Te Signore nato da Maria Figlio eterno e Santo, uomo come noi. Morto per Amore, vivo in mezzo a noi una cosa sola con il Padre e con i tuoi fino a quando io lo so, Tu ritornerai per aprirci il regno di Dio.
Tu sei la mia forza altro io non ho, tu sei la mia pace la mia libertà, niente nella vita ci separerà, so che la tua mano forte non mi lascerà so che da ogni male tu mi libererai, e nel tuo perdono io vivrò.
Padre della vita noi crediamo in Te, Figlio Salvatore noi speriamo in Te, Spirito d’amore vieni in mezzo a noi, Tu da mille strade ci raduni in unità e per mille strade poi, dove Tu vorrai, noi saremo il seme di Dio.
Sac: Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. T: Amen. Sac: La misericordia e la pazienza di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo siano con tutti voi. T: E con il tuo Spirito
1° momento: Torniamo al Signore con tutto il cuore...
L1: All’inizio di questa quaresima vogliamo ritrovare l’amicizia con te, Signore Gesù, e metterci in ascolto di ciò che vorrari dire. Signore, perdona le nostre distrazioni e abbi pietà di noi...
Noi ti chiediamo perdono, noi ti chiediamo perdono, noi ti chiediamo perdono, o Signore!
L2: È tempo che ritroviamo l’amicizia tra di noi, perché impariamo ad amarci come hai fatto tu. Perdona per quando non amiamo le nostre famiglie e abbi pietà di noi…
L3: Signore, liberaci da tutto ciò che ci tiene prigionieri di noi stessi e delle cose: perdona il nostro egoismo, la falsità, la chiusura verso gli altri e abbi pietà di noi…
Sac: Dio, Padre buono, che ci pedona sempre quando siamo pentiti di vero cuore, abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. T: Amen.
2° momento: ...ascoltando la sua Parola
Canto di accoglienza alla Parola: Lode e gloria a te…
Cat: L’esperienza del male ci fa scoprire il volto di Dio. Un Padre buono che sempre accoglie, perdona: ti invita a dimenticare il passato, guardare al futuro nuovo; ti dona il suo Spirito che trasforma il tuo cuore col suo amore infinito. Commosso ti ritrovi tra le braccia del Padre che ti capisce. Con questa fiducia preghiamo a due cori con il salmo 50.
Abbi pietà di me, Signore, tu sei pieno di misericordia: per la tua immensa bontà cancella le mie mancanze. Lavami da tutte le mie colpe, purificami dai miei peccati.
Vedo chiaramente il male che ho commesso, riconosco di essere cattivo. Ho agito contro di te, Signore, ho fatto quello che è male ai tuoi occhi.
Vedo che hai ragione a prendertela con me . Purtroppo sono nato ereditando con la vita anche la capacità di compiere il male.
Ma tu, Signore, che cerchi i cuori sinceri e insegni la sapienza più coraggiosa, purificami dai miei peccati e diventerò puro, bianco come la neve.
Fammi sentire di nuovo la gioia di vivere, tienimi vicino a te e non privarmi del tuo santo Spirito. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rendimi molto generoso.
Così potrò godere con tanti fratelli per la salvezza che mi hai donato e la mia vita diventerà per loro annuncio che tu sei grande.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,1-6.16-18) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. Parola del Signore – Lode a te, o Cristo.
3° momento: ...prendendoci un impegno
Cat: Ora, con umiltà, ci presentiamo a Dio nostro Padre, perché faccia scendere su di noi la sua benedizione e accolga l’atto penitenziale che stiamo per compiere. Prima di ricevere le ceneri, il celebrante presenta e suggerisce alcuni impegni quaresimali e noi risponderemo ad ogni domanda:
Si, ci impegniamo!
Sac: La quaresima è un cammino che ci ripropone come modello Gesù, vi impegnate a seguirlo con fiducia e ad imitarlo, cercando di amare con sincerità chi vi è vicino?
T: Si, ci impegniamo!
Sac: La quaresima è un cammino che domanda impegno costante nelle piccole cose quotidiane. Vi sforzate a compiere il vostro dovere di ogni giorno a scuola, in famiglia, in parrocchia, con senso di responsabilità?
T: Si, ci impegniamo!
Sac: La quaresima è tempo di ascolto più frequente della Parola e di preghiera. Troverete nella vostra giornata un momento di riflessione e di preghiera per stare con Dio, che vi vuole bene?
T: Si, ci impegniamo!
Sac: La quaresima è tempo di penitenza e di digiuno, di solidarietà e di carità. Vi impegnate a staccarvi maggiormente dalle cose e a condividere con chi ha meno di voi?
T: Si, ci impegniamo!
Sac: O Dio, Padre amorevole, conferma i nostri propositi quaresimali; benedici questi tuoi figli, che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l'itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, il Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T: Amen!
Il celebrante asperge le ceneri con l’acqua benedetta e quindi impone le ceneri
4° momento: .camminando insieme!
Sac: Prima di concludere questa celebrazione chiediamo al Signore di sostenerci nel cammino di conversione che vogliamo intraprendere. Ascoltiamo...
L1: Gesù, nostro fratello, noi ti ringraziamo perché, uomo come noi, hai scelto di essere fedele fino alla croce, e hai cambiato il cammino di tutta l’umanità. Tu ci hai fatto dono della libertà e noi l’affidiamo a Te in questi giorni di Quaresima
L2: L’antico rito delle Ceneri che oggi abbiamo ricevuto, ci faccia vivere i 40 giorni della Quaresima scegliendoti come guida per il nostro cammino.
L3: Grazie, Gesù, per quello che siamo e per quello che ci impegniamo a diventare. Donaci la forza e la gioia di scegliere te ogni giorno.
L4: Gesù, dammi il coraggio di starti vicino e di collaborare a costruire me stesso attraverso la strada impegnativa di questa Quaresima. Per questo ti preghiamo tutti insieme dicendo… Padre nostro…
Sac: O Dio, tu solo sei buono e ci chiami alla tua amicizia; fa’ diventare i nostri cuori più generosi, per imitare, in questo cammino della Quaresima, Gesù tuo Figlio e nostro fratello. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T: Amen!
Canti per l’imposizione delle ceneri
Purificami, o Signore, sarò più bianco della neve. Pietà di me, o Dio, nel tuo amore: nel tuo affetto cancella il mio peccato e lavami da ogni mia colpa, purificami da ogni mio errore.
Il mio peccato io lo riconosco, il mio errore mi è sempre dinanzi: contro te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.
Così sei giusto nel tuo parlare e limpido nel tuo giudicare. Ecco, malvagio sono nato, peccatore mi ha concepito mia madre. Ecco, ti piace verità nell'intimo e nel profondo mi insegni sapienza. Se mi purifichi con issopo, sono limpido, se mi lavi sono più bianco della neve.
SERVO PER AMORE
Una notte di sudore
sulla barca in mezzo al mare
e mentre il cielo s’imbianca già
tu guardi le tue reti vuote.
Ma la voce che ti chiama
un altro mare ti mostrerà
e sulle rive di ogni cuore
le tue reti getterai.
Offri la vita tua
come Maria ai piedi della croce
e sarai servo di ogni uomo,
servo per amore,
sacerdote dell’umanità.
Avanzavi nel silenzio
fra le lacrime e speravi
che il seme sparso davanti a te
adesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo è in festa
perché il grano biondeggia ormai,
è maturato sotto il sole,
puoi riporlo nei granai
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martedì 24 febbraio 2009

Meditiamo ogni giorno della Quaresima

Mercoledì delle Ceneri «Ricordati uomo che sei
polvere e in polvere
ritornerai» (Gn 3,19b).
Con la penitenza si vince lo
spirito del male. È necessario
perciò che in questo giorno si
sia temperanti nel cibo, nei
pensieri, negli affetti, nelle
vanità, ma lavorare
nascostamente in silenzio agli
occhi degli uomini, così come
dice il Signore: «Ritornate a
Me con tutto il cuore, con
digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le
vesti, ritornate al Signore, il
vostro Dio, perché Egli è
misericordioso e benigno» (Gl2,12-13).
Nel Vangelo secondo Matte0
leggiamo: «Quando dunque fai
l’ele-mosina, non suonare la
tromba davanti a te, come
fanno gli ipocriti nelle
sinagoghe e nelle strade per
essere lodati dagli uomini. In
verità vi dico: hanno già
ricevuto la loro
ricompensa» (Mt 6,2). Così
cerca di fare anche tu quando
digiuni e quando preghi.
Dice Gesù: «Non sappia la tua
sinistra ciò che fa la tua
destra» (Mt 6,3).
L’amore è un lavoro segreto tra
due anime, oppure tra l’anima
e Dio: non è un vento che
trasporta i detriti nelle varie
piazze della città.
Dire il bene che fai significa
elevarti in superbia davanti agli
uomini e umiliare l’Amore. Se
fai perciò un’offerta a un
fratello che ha bisogno, non
umiliarlo pubblicandola,
perché perderai la ricompensa
del regno di Dio.

domenica 22 febbraio 2009

UNO E TRINO n.7 del 22 Marzo 2009





Domenica VII del Tempo Ordinario Anno B

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

PILLOLE DI PAROLA

a cura di Cristina Rossini

MONIZIONE AMBIENTALE

La liturgia di oggi attraverso le due dichiarazioni di Isaia “io cancello i tuoi peccati” e di Gesù “ti sono rimessi i peccati” , è il canto del perdono e della liberazione dal male fisico e sociale. È un canto gioioso perché ha il suo segno simbolico nella guarigione del corpo. È un perdono a cui veniamo indirizzati anche attraverso la carità dei fratelli che, come le quattro persone pronte a reggere la barella del paralitico, ci conducono a Gesù. È un perdono che è dono supremo di Dio e del suo Cristo ma che esige anche una risposta umana di fede.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Siamo nel VI secolo a.C. il popolo di Dio si trova deportato in Babilonia, Ciro re di Persia permetterà i primi ritorni in Palestina. Per il profeta Isaia è l’inizio di una nuova era che stacca definitivamente il passato dal futuro. Dio stesso sarà a capo del corteo dei rimpatriati. La realtà più sconcertante di questa nuova stagione in cui le cose di prima impallidiscono è l’emergere prepotente dell’amore di Dio che cancella tutti i nostri peccati e non si ricorda più delle nostre colpe.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA La difficile comunità di Corinto ha colpito Paolo con accuse, calunnie e ostilità, l’apostolo risponde presentando la figura del Cristo e del vero discepolo. Questi due ritratti si compendiano in una parola brevissima come un soffio, il SI. SI che vuol dire mettere la propria vita nelle mani di Dio, accogliendo pienamente la sua volontà. Ogni credente deve essere uomo del SI nel perdono, nella testimonianza e nella fede; così come lo è stato Paolo.

MONIZIONE AL VANGELO

Oggi assistiamo alla guarigione di un paralitico. Pur emergendo la dimensione corporale, che denota l’attenzione di Gesù nei confronti della sofferenza umana, è chiara la dimensione salvifica del gesto dove è tutto l’uomo ad essere liberato: il corpo dalla malattia, lo spirito dal peccato. Il potere di guarire i corpi è temporaneo e limitato, se non coinvolge l’uomo nelle più intime fibre del suo essere, nella sua umanità peccatrice. Gesù sceglie la via del perdono e ne fa intuire il primato rispetto a tutti gli altri doni.

LITURGIA DELLA PAROLA
lettura - Audio Is 43,18-19.21-22.24-25
Per amore di me stesso non ricordo più i tuoi peccati.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:/ «Non ricordate più le cose passate,/ non pensate più alle cose antiche!// Ecco,/ io faccio una cosa nuova:/ proprio ora germoglia,/ non ve ne accorgete?// Aprirò anche nel deserto una strada,/ immetterò fiumi nella steppa.// Il popolo che io ho plasmato per me/ celebrerà le mie lodi.// Invece tu non mi hai invocato,/ o Giacobbe;/ anzi ti sei stancato di me,/ o Israele.// Tu mi hai dato molestia con i peccati,/ mi hai stancato/ con le tue iniquità.// Io,/ io cancello i tuoi misfatti/ per amore di me stesso,/ e non ricordo più i tuoi peccati».

Parola di Dio

Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 40

Rit.:Rinnovaci, Signore, con il tuo perdono.

Beato l’uomo che ha cura del debole: nel giorno della sventura il Signore lo libera. Il Signore veglierà su di lui, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà in preda ai nemici.

Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; tu lo assisti quando giace ammalato. Io ho detto: «Pietà di me, Signore, guariscimi: contro di te ho peccato».

Per la mia integrità tu mi sostieni e mi fai stare alla tua presenza per sempre. Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele, da sempre e per sempre. Amen, amen.

Seconda lettura - Audio 2Cor 1,18-22

Gesù non fu «sì» e «no», ma in lui vi fu il «sì».

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ Dio è testimone che la nostra parola verso di voi/ non è «sì»/ e «no».// Il Figlio di Dio,/ Gesù Cristo,/ che abbiamo annunciato tra voi,/ io,/ Silvano e Timòteo,/ non fu «sì»/ e «no»,/ ma in lui/ vi fu il «sì».// Infatti tutte le promesse di Dio in lui/ sono «sì».// Per questo/ attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen»/ per la sua gloria.// È Dio stesso che ci conferma,/ insieme a voi,/ in Cristo/ e ci ha conferito l’unzione,/ ci ha impresso il sigillo/ e ci ha dato la caparra dello Spirito/ nei nostri cuori.

Parola di Dio

Vangelo - Audio Mc 2,1-12
Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.

+ Dal Vangelo secondo Marco

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Parola del Signore
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sabato 21 febbraio 2009

CATTEDRALE DI PERUGIA- -21 FEBBRAIO 2009

CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CRESIMA

" RICEVI IL SIGILLO DELLO SPIRITO SANTO CHE TI E' DATO IN DONO ": queste sono le parole , unite all'unzione con il Sacro Crisma, che il Vescovo Mons. Giuseppe Chiaretti ha rivolto personalmente a settantotto ragazzi della comunità interparrocchiale di Chiugiana,Olmo e Fontana , sabato 21 febbraio hanno ricevuto il Sacramento della Cresima. Alloppio Luca, Bertinelli Elisa, Cassano Alessandra, De Cesare Eleonora, De Giorgi Sara, Del Cotto Andrea, Ghiappini Gerica, Magrini Beatrice, Manno Cristina, Mapelli Daniele, Masicci Martina, Massoli Alberto, Mezzaner Ciro, Migliaccio Maria Rosaria, Orlandi Federico, Panico Valentina, Pansanella Valentina, Paradisi Sofia, Pescari Lorenzo, Poponesi Sara, Ripandelli Elisa, Rondolini Mara, Scarpelloni Cristina, Segaricci Carlo, Sgommato Luigi, Sphao Endri, Tacconi Silvia, Travia Emanuele, Ubaldinelli Marzia, Scarabattoli Yuri, Alunni Edoardo, Bacocchia Roberto, Batocchioni Alessio, Biancalana Giovanni, Bottoloni Federico, Bragetta Andrea, Brufani Lorenzo, Brugiati Giulia, Cappelletti Nicolò, Calderini Laura, Cerri Emiliano, Cerri Ylenia, Chiatti Valentina, Colombo Bastianelli Anita, Dorillo Gemma, Fagioli Federico, Fanini Matteo, Fantoni Tommaso, Foresta Gnevra, Frattegiani Andrea, Furiani Luca, Gobbi Alessia, Gobbi Nicolò, Graziosi Letizia, Guadalupi Rossella, Lucarelli Simone, Manno Francesco, Marcugini Sofia, Massetti Cristiano, Meattelli Giulia, Melensi Martina, Mezzanotte Chiara, Miele Lisa Marie, Moschetti Ilaria, Orazi Andrea, Pierini Benedetta, Pisanò Emanuela, Ricci Vitiani Alice, Ricci Vitiani Eleonora, Rosati Diego, Sampogna Chiara, Santagà Lorenzo, Tan Kari, Tini Martina, Tomassini Gerardo, Tomassini Ginevra, Oubda Fidele. I ragazzi, dopo aver fatto un cammino di preparazione frequentando con impegno il catechismo, davanti al Vescovo e alla Comunità parrocchiale hanno confermato la loro fede in Dio, Padre buono e alla Chiesa. Ora questi ragazzi cresimati si sentono più maturi e ricchi dei doni che lo Spirito Santo ha dato loro; ma la Cresima, come ha detto il Vescovo nell'Omelia, non deve essere un punto di arrivo, bensì l'inizio di un cammino di fede e di testimonianza. Il Vescovo ha esortato i ragazzi a trovare un posto attivo nella comunità, a non tralasciare la preghiera personale, la messa domenicale e a seguire il codice evangelico per essere testimoni gioiosi in famiglia, nella scuola e nel gioco. Inoltre mons. Chiaretti ha ringraziato i genitori per il dono della vita ai loro figli, per il dono del battesimo ed ora per il dono della Confermazione nella fede e li ha esortati, insieme ai padrini e alle madrine e a tutta la comunità, ad accompagnare i ragazzi nel loro cammino con esempi di amore, di pace e di perdono.

I Catechisti:Luca Ceccagnoli, Jlenia Benemio, Anna Piazza e Ivana Basigli

giovedì 19 febbraio 2009

Notizie dalla Diocesi

Dare voce alla Scrittura Breve corso per la proclamazione della Parola di Dio in assemblea A partire da lunedì 23 febbraio Il corso è a numero chiuso è obbligatorio prenotarsi inviando * NOME COGNOME * PARROCCHIA dove si opera * e-mail a cui rispondere
scrivendo i propri dati a: centroliturgia@diocesi.perugia.it saranno accettati solo i primi 20 iscritti che riceveranno la conferma via e-mail

lunedì 16 febbraio 2009

sabato 14 febbraio 2009

Parrocchia di Chiugiana-Ellera-Olmo-Fontana (Perugia)

Anno 2009 AI RAGAZZI DELLA CRESIMA ed ai loro GENITORI
Carissimi Genitori, è ormai sempre più vicino il giorno in cui la nostra comunità parrocchiale celebrerà le Cresime. Sarà un momento significativo ed importante per la crescita cristiana dei ragazzi: riteniamo dunque fondamentale prepararlo bene, dando risalto all’aspetto spirituale della festa e lasciando invece in secondo piano gli aspetti esteriori (l’abito, le foto, ecc. …). Proprio per questo, indichiamo nella presente lettera gli ultimi appuntamenti, che hanno lo scopo di concludere nel modo più serio possibile il lungo cammino di preparazione affrontato dai vostri figli.
PROGRAMMA DEI VARI APPUNTAMENTI
Domenica 15 Febbraio RITIRO DEL GRUPPO CRESIMA Ad OLMO Ore 9.00 Inizio dell’Incontro presso il Piazzale delle Scuole di Olmo Ore 10.00 S.Messa Ore 13.00 Pranzo a Sacco Ore 15.00 Confessioni per tutti i ragazzi (Olmo) Lunedì 16 Febbraio (CATTEDRALE DI SAN LORENZO-PERUGIA) PROVE PER IL GRUPPO CRESIMA DEL RITO DELLA CRESIMA Ore 15.00 Partenza dal Piazzale della Croce Rossa (Ellera) Ore 16.00 Prove in Cattedrale Ore 18.00 Rientro a casa Martedì 17 Febbraio (Chiesa di Chiugiana) Ore 21.00 CONFESSIONI PER TUTTI GLI ADULTI (in preparazione della Cresima) Mercoledì 18 Febbraio (Chiesa di Chiugiana) Ore 15.00 Catechismo per il Gruppo Cresima Sabato 21 Febbraio (Cattedrale di San Lorenzo) Ore 16.00 Celebrazione Del Sacramento della Cresima a 78 Ragazzi/e della Nostra Comunità Parrocchiale-Presiederà la Celebrazione Mons.Giuseppe Chiaretti-Arcivescovo di Perugia. Il parroco don Fabio e i Catechisti/e
Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde
PRIMA LETTURA (Lv 13,1-2.45-46)
SECONDA LETTURA (1Cor 10,31-11,1)
VANGELO (Mc 1,40-45)
PILLOLE DI PAROLA
a cura di Cristina Rossini
MONIZIONE AMBIENTALE

Per i rabbini il lebbroso era un morto in vita tanto che una sua eventuale guarigione avrebbe suscitato l’effetto di una risurrezione da morte. Tale malattia era la più grave forma di impurità fisica che potesse capitare ad un uomo. Egli veniva privato della possibilità del culto e separato dalla comunione di vita con Dio come lo era chi stava nella tomba. Con Gesù tutto questo acquista un senso totalmente diverso, il dolore è un campo in cui la fede si può fortificare, e la Speranza può diventare certezza. È la grande occasione dell’esistenza da vivere e donare a Dio. Cristo è presente in questa esperienza umana, lotta contro il male e il limite. La dove c’è il dolore, là dove c’è la sofferenza o l’imperfezione, la c’è il Cristo e dovrebbe esserci ogni cristiano.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Una tragica figura avanza su una strada della Palestina, le sue vesti sono lacerate, i capelli scarmigliati, la barba velata in segno di lutto. A quella vista tutti fuggono quasi come di fronte ad un mostro. La pelle chiazzata e corrosa di quell’uomo rivela che siamo in presenza di un lebbroso, lo scomunicato per eccellenza, un cadavere ambulante. La malattia per l’antico Israele era considerata punizione per un peccato, quale enorme colpa doveva essere alla radice di un malattia di lebbra. La tradizione rabbinica giungeva al punto di proibire ai lebbrosi persino di accostarsi alle mura della città santa, Gerusalemme.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Nella nostra esistenza dobbiamo farci imitatori di Cristo, secondo il richiamo di Paolo; come lui dobbiamo farci peso dell’umanità che ci circonda. Il cristiano non può restare indifferente, è l’amore stesso di Cristo che ci spinge verso gli altri, in particolare verso tutti gli emarginati, i sofferenti, i bisognosi di ogni genere.

MONIZIONE AL VANGELO

Gesù osa entrare in contatto con un lebbroso, egli vuole toccarlo, violando tutte le norme di purità, addossandosi il suo male, quasi condividendone il destino, spezzandone l’isolamento totale. Non è più il sacerdote dell’antico testamento che insegna al popolo che cosa si può o non si può fare,ciò che è puro e ciò che non lo è. Egli lo tocca, cioè prende su di se la sua infermità, partecipa della sua triste condizione. Il cristiano autentico deve camminare come il suo Signore sulle strade dei malati di ogni tipo di lebbra, provando compassione per loro, stendendo le mani, toccando le piaghe e implorando guarigione e liberazione dall’Unico che può salvare veramente.

INIZIO DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
PRIMA LETTURA (Lv 13,1-2.45-46) Il lebbroso se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento. Dal libro del Levìtico Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: «Se qualcuno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: “Impuro! Impuro!”. Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento». Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 31) Rit: Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia. Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! SECONDA LETTURA (1Cor 10,31-11,1) Diventate miei imitatori come io lo sono di Cristo. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Fratelli, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo. Parola di Dio Canto al Vangelo (Lc 7,16) Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia. VANGELO (Mc 1,40-45) La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore

giovedì 12 febbraio 2009

LA PARROCCHIA

Il sito internet parrocchiale vuole essere uno strumento umile ed agile che ci ricorda che in questo grande quartiere c’è una comunità di uomini e donne che abita la storia e cerca di vivere in comunione per testimoniare l’amore di Gesù Cristo. La parrocchia ci ricorda che la Chiesa è un avvenimento che continua ad accadere: Gesù morto e Risorto è il Signore; in Lui c’è la nostra salvezza. La parrocchia rende visibile questa certezza della presenza di Dio in mezzo a noi, scandisce i vari momenti della vita dalla nascita alla morte; si fa compagna di viaggio di tutti gli uomini, anche di coloro che, senza saperlo, cercano la via del Regno di Dio. Nella comunità il cristiano trova la sorgente della fede: nei Sacramenti e nell’ ascolto della Parola di Dio. Da qui riparte per portare la sua testimonianza nel territorio e nella storia locale.

L'aiuto di ognuno di voi è importante per rendere questo sito sempre aggiornato e farlo diventare uno strumento utile.

mercoledì 11 febbraio 2009

Pienone oggi per l'Udienza generale del Papa

11 Febbraio 2009 (Erano presenti all'Udienza le comunità Perugine di: Chiugiana-Olmo-Fontana-Ellera-Girasole-San Mariano) UDIENZA GENERALE IL PAPA: LE VIRTU' IL PUNTO DI PARTENZA E DI ARRIVO DELLA NOSTRA VITA Dopo 20 catechesi su San Paolo, il Papa ha ripreso oggi il ciclo di catechesi sui “grandi scrittori della Chiesa d’Oriente e d’Occidente del tempo medievale”. Oggi il Papa ha presentato la figura di Giovanni, detto “climaco”, dalla sua opera più famosa, “Climax”, che significa “La scala”. Giovanni Climaco è nato nel 575 ed è stato monaco ed eremita tra il monte Sinai e il monte Tabor dall’età di 16 anni fino alla morte, avvenuta dopo il 650. ''La fede, la speranza e la carità non sono virtù accessibili solo a pochissimi eroi morali, ma un dono di Dio in cui cresce la nostra vita, inizio e fine, punto di partenza e di arrivo''. L'opera di Giovanni è un ''trattato completo di vita spirituale'' che racconta ''il cammino del monaco dalla rinuncia al mondo fino alla perfezione dell'amore'', attraverso 30 gradini, ognuno collegato col gradino successivo, al vertice dei quali ci sono le tre virtù teologali. Questo cammino si svolge anche attraverso tre fasi: la “rottura col mondo al fine di ritornare allo stato dell’infanzia evangelica”, il “combattimento spirituale contro le passioni” e la “perfezione cristiana”. Le passioni, ha specificato il Papa, “non sono cattive in sé, ma per l’uso cattivo che ne fa la libertà dell’uomo. Se purificate schiudono all’uomo la via verso Dio”. Il Papa ha quindi sottolineato “l’attualità” di quest’opera per la vita dei cristiani di oggi: “Questa vita monastica è solo un segno grande della vita battesimale, della vita da cristiano, mostra in maiuscolo quanto noi scriviamo giorno per giorno in minuscolo. È un segno nel quale possiamo vedere cosa è vivere da battezzato”. ''L'opera di un monaco eremita vissuto 1.500 anni fa può dire qualcosa a noi?'', si è chiesto il Pontefice nella seconda parte della catechesi, dedicata all'attualizzazione della figura di questo monaco eremita. ''In un primo momento - la risposta del Santo Padre - sembra di no, ma se guardiamo piu' da vicino vediamo che la vita monastica e' solo un segno della grande vita battesimale, della vita da cristiano''. Gli ultimi tre gradini della ''scala'' di San Giovanni Climaco, ha proseguito il Papa, ''sono le virtù fondamentali, ma anche quelle iniziali, piu' semplici. Tutto il cammino va verso una più radicale realizzazione delle fede, della speranza e della carità, e in queste virtù tutta la scala e' presente''. ''Le passioni non sono cattive ma lo diventano per l'uso che ne fa la libertà'', ha aggiunto il Pontefice, e la ''lotta'' contro di esse, ''nella spiritualità cristiana non ha un'accezione negativa grazie all'immagine del fuoco che è lo Spirito Santo, la cui forza assicura la vittoria sulle passioni, per trasformarle alla positivita' voluta dal Creatore''.''Osiamo questa scalata, e così arriveremo alla vera vita'', è stata l'esortazione finale del Pontefice ai più di 8.000 fedeli presenti in Aula Paolo VI. Al termine dell’udienza di oggi, salutando i fedeli di lingua italiana, il Papa si è rivolto “con affetto” ai vescovi venuti per gli incontri promossi dal Movimento dei Focolari e dalla Comunità di S. Egidio. “Sono lieto di questa opportunità che vi è offerta per confrontare esperienze ecclesiali di diverse zone del mondo – le parole di Benedetto XVI – ed auguro che questi giorni di preghiera e di riflessioni possano portare frutti abbondanti per le vostre comunità”. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Malato, il Papa ha rivolto inoltre uno speciale saluto a chi si trova nella sofferenza e nella malattia: “La Beata Vergine di Lourdes, alla cui intercessione ricorrono con fiducia numerosi malati nel corpo e nello spirito, rivolga su tutti voi, cari fratelli e sorelle ammalati, il so sguardo di consolazione e di speranza, e vi sostenga nel portare la croce quotidiana in stretta unione con quella redentrice di Cristo”.

sabato 7 febbraio 2009

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde ANNO:B Prima lettura Gb 7,1-4.6-7 Seconda lettura 1Cor 9,16-19.22-23 Vangelo Mc 1,29-39 PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini MONIZIONE AMBIENTALE
La realtà della sofferenza percorre con il suo filo misterioso la liturgia di questa domenica. Si tratta di una realtà ambigua, simile a un terreno su cui attecchisce l’erba velenosa della disperazione ma dove può sbocciare anche il fiore della fiducia. Il mistero della sofferenza da sempre tormenta l’uomo di ogni tempo e di ogni cultura. Anche la Bibbia, specchio per eccellenza della condizione umana, si fa carico del grido di dolore che sale incessante dalla terra. Dio riserva un’attenzione amorosa e paterna verso le sofferenza dell’umanità; Gesù Cristo fatto uomo accoglie su di se il pesante bagaglio della vita terrena pieno di tutte le difficoltà.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Il dolore è descritto con un’intensità irraggiungibile in molte pagine del libro di Giobbe. Un dolore che nella notte trova alimento e incentivo trasformandosi in incubo e in terrore, un dolore che converge verso l’agonia e la morte. Giobbe attraverso la sua prova diventa il modello del credente che ama Dio incondizionatamente, a lui rimane fedele pur riconoscendo l’aspetto scandalizzante della sofferenza.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA Gratuitamente chiamato alla predicazione del messaggio di gioia e di salvezza, Paolo sercita la sua missione con la stessa generosità. La sola e unica ricompensa è: PREDICARE IL VANGELO. Alla donazione libera di Dio deve corrispondere la donazione libera del credente.
MONIZIONE AL VANGELO I rabbini definivano la febbre come il fuoco che beve l’energia delle persone. La suocera di Pietro viene guarita da Gesù. Sul filo di quella guarigione tanti sofferenti, quel sabato sera a Cafarnao, sperano ciò che lui solo può fare per loro. Cristo è sempre stato sensibile ad ogni dolore dell’uomo, e, per combatterlo si innalza con tutta la grandezza del suo mistero. Noi tutti malati nel corpo o nella coscienza abbiamo bisogno di quella mano che in quella lontana sera si è stesa verso la suocera di Pietro per guarirla. Il vero atteggiamento della fede è incarnato da quella donna che, guarita dal suo male, si dispone a servire Gesù e i fratelli.

Anno 2009 N° 6 Febbraio

giovedì 5 febbraio 2009

PREGHIERE

PREGHIERA A MARIA PER I CENTRI DI ASCOLTO
Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta
e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.
Maria, parlaci di Gesù, perché la freschezza della nostra
fede brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra,
come Tu hai fatto visitando Elisabetta
che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.
Maria, poni il tuo sguardo sui centri di ascolto,
perché siano il terreno fecondo della nostra parrocchia.
Prega perché Gesù, morto e risorto, rinasca in noi
e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui.
Maria, Madre della Speranza,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il Suo amore. Amen.

DIOCESI di PERUGIA-CITTA' della PIEVE

"Incontro con i Fidanzati"
La Diocesi organizza per l'anno 2009,un corso per fidanzati che vogliono prepararsi a celebrare e vivere il Matrimonio Cristiano. Saranno proposti interessanti contenuti sul Matrimonio soprattutto dal punto di vista religioso,con possibilità di dialogo e di confronto con i relatori,con le coppie animatrici,con le altre coppie di fidanzati e all'interno della coppia stessa. E' un occasione per rivedere i grandi valori della vita e le motivazioni di fede per scegliere con coscienza il Matrimonio religioso.
COME ISCRIVERSI
L’ISCRIZIONE DEVE ESSERE PRESENTATA PRIMA DELL’INIZIO DEGLI INCONTRI: * PRESSO IL PROPRIO PARROCO * E PRESSO LA SEDE DEL CORSO PRESCELTO ( Vedi calendario) Le coppie sono invitate ad essere presenti sin dal primo incontro poiché il metodo prevede una partecipazione attiva e dialogata di tutti i partecipanti con il sacerdote e la coppia conduttrice.

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lunedì 2 febbraio 2009