venerdì 13 marzo 2009

III DOMENICA DI QARESIMA ANNO B

LITURGIA DELLA PAROLA Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola
PILLOLE DI PAROLA
a cura di Cristina Rossini

MONIZIONE AMBIENTALE

La quaresima è la verifica del proprio impegno spirituale non tanto su un modello di santo, ma su Dio stesso. L’ambito in cui verificare noi stessi e in cui alimentare la nostra spiritualità non è il culto in quanto tale, ma il Tempio di Carne, cioè la fede innervata nell’esistenza. Oggi la Parola di Dio ci invita a guardarci dentro, a riconsiderare il nostro rapporto con Lui, a ripensare al rapporto con i fratelli, a rivedere il concetto di Chiesa e a fare pulizia di tutte quelle cose che intralciano la strada tra noi e il Signore. MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA Il Decalogo è la magna carta dell’alleanza sinaitica, lo strumento in cui continuiamo a specchiarci, il testo che ci rivela Dio, il nostro io più profondo e il prossimo. Non siamo di fronte solo ad una serie di nobili norme morali, ma ad un dialogo in cui Dio indica la sua volontà e l’uomo vi aderisce con tutto se stesso in un dialogo in cui si intrecciano la libertà divina e quella umana. MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA Paolo pone al centro del Kerigma cristiano un Dio che scandalosamente vuole essere vicino all’uomo fino a raggiungere il livello più basso: la morte dello schiavo. Il Cristo crocifisso che per alcuni è scandalo, diventa per coloro che credono forza salvifica e sapienza autentica, è proprio in questo atto supremo della libertà e dell’amore di Dio che si attuano la salvezza e la liberazione dell’uomo. MONIZIONE AL VANGELO Si avvicina la Pasqua, Gesù si erge sullo sfondo del Tempio di Gerusalemme brulicante di pellegrini, di animali destinati ai sacrifici e di cambiamonete. Cristo piomba su di loro e compie il gesto simbolico della purificazione di quel luogo dagli interessi economici. Oppone a una religione superficiale umana e interessata la purezza della fede nella sua persona. Dio non può essere presente in un tempio materiale quando è solo un centro di magia e di oscuri interessi. Lui è presente in maniera nuova e perfetta nella Tenda di Carne dell’umanità del Figlio, è Cristo il nuovo Tempio. LETTURE DELLA TERZA DOMENICA DI QUARESIMA a cura di: Proclamare la Parola.it Prima lettura - Audio Es 20,1-17 La legge fu data per mezzo di Mosè.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ Dio pronunciò tutte queste parole:/ «Io sono il Signore,/ tuo Dio,/ che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto,/ dalla condizione servile:// Non avrai altri dèi di fronte a me.// Non ti farai idolo/ né immagine alcuna/ di quanto è lassù nel cielo,/ né di quanto è quaggiù sulla terra,/ né di quanto è nelle acque sotto la terra.// Non ti prostrerai davanti a loro/ e non li servirai.// Perché io,/ il Signore,/ tuo Dio,/ sono un Dio geloso,/ che punisce la colpa dei padri nei figli/ fino alla terza e alla quarta generazione,/ per coloro che mi odiano,/ ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni,/ per quelli che mi amano/ e osservano i miei comandamenti.// Non pronuncerai invano il nome del Signore,/ tuo Dio,/ perché il Signore non lascia impunito/ chi pronuncia il suo nome invano.// Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo./ Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro;/ ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore,/ tuo Dio:/ non farai alcun lavoro,/ né tu né tuo figlio né tua figlia,/ né il tuo schiavo né la tua schiava,/ né il tuo bestiame,/ né il forestiero che dimora presso di te.// Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare/ e quanto è in essi,/ ma si è riposato il settimo giorno.// Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato/ e lo ha consacrato.// Onora tuo padre e tua madre,/ perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore,/ tuo Dio,/ ti dà.// Non ucciderai.// Non commetterai adulterio.// Non ruberai.// Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.// Non desidererai la casa del tuo prossimo.// Non desidererai la moglie del tuo prossimo,/ né il suo schiavo né la sua schiava,/ né il suo bue/ né il suo asino,/ né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

Salmo responsoriale Sal 18

Rit.: Signore, tu hai parole di vita eterna. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. Seconda lettura - Audio 1Cor 1,22-25

Annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per gli uomini, ma, per coloro che sono chiamati, sapienza di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ mentre i Giudei chiedono segni/ e i Greci cercano sapienza,/ noi invece annunciamo Cristo crocifisso:/ scandalo per i Giudei/ e stoltezza per i pagani;// ma per coloro che sono chiamati,/ sia Giudei che Greci,/ Cristo è potenza di Dio/ e sapienza di Dio.// Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini,/ e ciò che è debolezza di Dio/ è più forte degli uomini.

Vangelo - Audio Gv 2,13-25

Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

Nessun commento:

Posta un commento