domenica 29 marzo 2009

MEDITIAMO INSIEME

Lunedì 30 marzo Gv 8,1-11 Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più”. Signore, troppo spesso mi ritrovo con le mani chiuse che stringono pietre pronte da scagliare contro i miei fratelli. Troppo spesso i miei pugni si serrano forte con la rabbia di chi pensa di aver capito tutto e la presunzione di chi vuole giudicare. Troppo spesso non capisco che quelle pietre che stringo tra le mani sono così pesanti perché sono i miei stessi peccati. Signore, oggi depongo nelle tue mani le mie pietre perché tu le trasformi e me le riconsegni: allora potrò spargere nel mondo i semi della tua tenerezza! La notte non è mai così nera come prima dell'alba, ma poi l'alba sorge sempre a cancellare il buio della notte. (R. Battaglia)

Nessun commento:

Posta un commento